Fred W.
"Ok ragazzi," disse James, accovacciato nel giardino della Tana sotto un sole cocente, raro per il tempo di Londra "sapete tutti cosa fare, no?"
"Ci stai chiedendo se siamo preparati?" Domandò Louis. Quando James annuì alzò gli occhi al cielo "certo che lo siamo. L'idea é stata mia."
"Vuoi un applauso?" Domandò Josken.
"Attento che sarà uno di numero" concluse Fred.
Louis li fulminò con gli occhi. "Piantatela voi due. E," si rivolse a James. "Ti ho messo in guarda. Potrebbe anche andare storto qualcosa..."
"E noi non saremo qui a subirci i danni. Tranquillo Louis"
"Se lo fate andare contro la Tana e prende Alby io vi uccido," dichiarò Josken.
"Molto incoraggiante."
Fred colpí il cugino (quello biondo) alla spalla. "Piantala con questa ironia Louis. A volte sembri Albus!"
"Ma per favore!" Sbottò quello, però stette zitto.
Fred guardò James. Fece un cenno col capo. "Quando vuoi"
"Ricordatevi cosa ho detto."
"Sì, Josken. SelofacciamoandarecontrolaTanaeferisceAlbysiamomorti" disse Fred tutto di un fiato.
"Mm" Josken gli lanciò un occhiata. "Perché quel tono?"
"Perché tu non calcoli mai Ruby?" Replicò lui.
Ci fu un attimo di silenzio sbigottito. Josken rivolse un occhiata perplessa a Fred, e Louis inarcò le sopracciglia bionde.
James era troppo contentato sul loro esperimento per prestare loro attenzione.
Louis parve un attimo sorpreso. Gli occhi volarono da Josken, a Fred un paio di volte, e infine a James. "questa é una cosa che mi sarei aspettato più da James che da te, Fred" commentò.
"Ovviamente Ruby é compresa" chiarì Josken, ripretoso dalla sorpresa, "mi sembrava troppo logico per doverlo precisare. Ma se proprio vuoi..."
"Non lo ha precisato perché se le succede qualcosa ci penso io a uccidervi," disse James, ancora concentrato sul fuoco di artificio.
Fred scoppiò a ridere. "Come é stato l'ennesimo bidone, cugino?"
"In realtà penso che tra poco cederà.
É stata più gentile delle altre volte.""Intendi che al posto di tirarti qualche maledizione ha preferito tirarti uno schiaffo?"
"Cugino, questo dipende dal fatto che non può usare la magia fuori da Hogwarts," disse Josken.
James gli lanciò un occhiataccia "da quando siamo cugini, esattamente?"
"Non ancora almeno" commentò Fred, ignorando le ultime parole del primogenito Potter.
James alzò gli occhi al cielo e tornò al fuoco di artificio.
Alle volte, quando aveva dei lampi di maturità e intelligenza (incredibile ma vero, non sprecava tutta la sua esigua materia grigia per gli scherzi) di cui nemmeno lui si credeva capace, si chiedeva come fosse portare il cognome Potter. Oh no, non perché fosse invidioso, sia chiaro. Lui adorava essere uno Weasley - gli piacevano perfino i capelli color di carota - e inoltre era fiero di portare il nome di suo zio e di aver ereditato la loro passione per gli scherzi.
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Frozen Heart (Nuova Generazione)
FanfictionStorie. Tante storie che si intrecciano, mutano, cambiano; intessono il complicato reticolo di vita che avvolge il mondo magico mentre più in là, fuori dalle mura del castello di Hogwarts, una nuova minaccia si avvicina, rendendosi via via sempre pi...