28° Capitolo: Tante congetture e un incontro

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Belle Z.

Lily la trascinava per il treno con la mano. Quando era alla stazione, era con suo padre, Pansy e Hope Parkinston e Draco e Scorpius Malfoy.

Lily non si era fatta problemi di nessuno di loro. Beh, con Scorpius non doveva averne, visto la sua amicizia con Albus, ma... Beh, gli altri non li aveva praticamente mai visti.

Ancora Belle si chiedeva come avesse fatto a notarla. I posti affollati le avevano sempre messo addosso una certa ansia; stare insieme a altre persone non era che le andasse. Non aveva mai capito come ci si completasse insieme alla gente - non a caso aveva due amici in croce, uno dei quali erano quasi quattro anni che non lo vedeva. Ironia delle sorte, la sua migliore amica era una ragazza popolatissima, che chissà per quale ragione aveva scelto di stare accanto a Belle che non aveva la più pallida idea di come ci si comportasse in pubblico.

Abbastanza ironica come cosa, se lei ci si soffermava a pensarci.

Insomma, Belle alla stazione era dietro il padre, cercando di non essere vista. A un tratto, completamente presa alla sprovvista, era arrivata Lily. Si era presentata a suo padre, aveva salutato il signor Malfoy, e poi aveva preso Belle e l'aveva portata di forza sul treno. Lei teneva lo sguardo basso, non tanto per non incrociare gli occhi degli altri, quanto più per impedire che si notasse il suo viso rosso fuoco. Avrebbe fatto benissimo pe dant con i capelli di Lily.

E ora Lily le serrava la mano attorno alla sua e la portava a giro per il treno. Belle faticava a reggere anche il baule, mentre per Lily sembrava una cosa normalissima spingerlo con una sola mano. 

"Andiamo, Belle!" La spronò Lily in quell'istante "Se non occupiamo un vagone libero ora non lo troveremo mai!"

"Molto ottimistica," borbottò Belle a bassa voce. Più che bassa quello era il suo tono normale, ma Lily aveva affinato l'udito per sentirla. O almeno così sperava.

"Pensa al meglio ma preparati al peggio," citò lei voltandosi indietro a strizzarle l'occhio.

Belle arrossì di nuovo. Quella era la frase che aveva letto in un libro un paio di anni prima, ed era diventata un po' il loro motto in situazioni del genere. Per qualche strano motivo, la lusingava che Lily ricordasse quelle parole. Spesso quando parlava la ignoravano; o non la sentivano; o non avevano nemmeno idea che lei fosse lì nella stanza con loro - poteva anche essere colpa di Belle, ma quando raccimolava un po' di coraggio per rivolgere la parola a persone che non conosceva era demoralizzante venire ignorati.

Sapere che invece Lily non solo la ascoltava, ma si ricordava anche cosa diceva...beh, era un bel passo avanti.

Chissà se Hugo era ancora così. Andando indietro nella memoria ricordava che Hugo prestava sempre orecchio a lei; la notava sempre; era il primo (e unico) a vederla se entrava in una stanza.

Chissà se era ancora così. Chissà se si era conservato bambino. Dalle sue lettere sembrava di sì, ma Belle non riusciva a fare a meno di avere i suoi dubbi.

Poteva benissimo essersi dimenticato di lei. Sì, chi mai si sarebbe ricordato della taciturna e timida Belle Zabini? Chi, se non riusciva nemmeno a lasciare un segno con suo padre? Chi se non parlava mai, a meno che non fosse direttamente chiamata a rispondere, e anche se lo faceva era sottovoce quasi bisbigliando? Se i libri di scuola o i romanzi avessero avuto una qualche sorta di memoria allora si sarebbero ricordati di lei.

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