Rose W.
Rose si svegliò dall'ennesimo incubo. Fu costretta a soffocare un grido, visto che nella semicoscienza aveva capito di non trovarsi sola in stanza. Anzi, c'era l'intera sua famiglia. Non doveva gridare. Non doveva manifestare più esplicitamente il fatto di non aver dormito.
Si sarebbero preoccupati. L'avrebbero presa per pazza.O infantile. Non aveva incubi così vividi dalla prima infanzia. Dai quattro ai sette anni era stato abbastanza un incubo. Quello era stato il periodo in cui iniziava a comprendere le cose, ciò che sognava; il significato dei suoi incubi. Più di una volta era stata costretta a correre nella camera dei suoi genitori e a dormire con loro. A volte c'era anche Hugo con lei, richiamato probabilmente dai suoi strilli.
Poi verso i sette anni tutto era finito. Niente più incubi. Era stata una liberazione per Rose, e sospettava anche per i suoi genitori. Con il tempo aveva anche dimenticato gli orrori che avevano popolato le sue notti.
Però ora erano tornati. E lei non aveva la più pallida idea del perché.
"Pronti per la colazione?" Domandò pimpante Alby.
Rose le rifilò un occhiata. Quella ragazza non le stava troppo simpatica. Sapeva che anche per il resto della famiglia era così, fatta eccezione forse solo di Fred. Se non fosse stato per l'amicizia con Roxanne probabilmente non sarebbe mai stata invitata a passare con loro nemmeno un pomeriggio.
"Alby," Roxanne si tirò in piedi senza alcuna traccia di sonno. "Perché devi strillare di prima mattina?"
"Ti dà fastidio? In caso, non lo dimostri."
"Spiritosa," borbottò Rose.
Alby le lanciò uno sguardo che sembrava più una lancia. Rose quasi se ne sentì il taglio sul braccio.
"Andiamo. Prima che gli altri si prendino tutto," borbottò Roxanne.
"Scommetto che lo hanno già finito," sospirò Dominique. Indossava un pantaloncino di jeans e una maglia azzurra, i capelli già legati in una coda bassa. Rose si chiese quando avesse avuto il tempo di prepararsi.
Che diamine, era rimasta sveglia? O era andata a letto vestita?
Tanto é sempre impeccabile. Pensò lanciandole un occhiata. La vide anche fare un cenno del capo, poi Frank Longbottom passò davanti alla loro camera.
"Forza Rose," le disse Dominique, indirizzandole un sorriso. "Vestiti che andiamo."
Andiamo. Oh no. La parola renccheggiò nella mente di Rose con un eco pesante, di piombo, quasi come se sbattesse con forza nel suo cervello.
Andiamo. Al plurale.
Dominique l'avrebbe aspettata. Come al solito, Rose aveva sperato di di farla franca, di non far notare il suo sonno mancato; ma niente sfuggiva all'occhio attento di sua cugina.
Sospirò. "Sì Dom."
Alby e Roxanne uscirono dalla stanza. O forse erano uscite prima e Rose non le aveva viste; fatto sta che adesso si trovava sola con sua cugina. Si alzò.
I capelli erano un ammasso di ricci indomabili. Fortunatamente era riuscita a scovare un gel che riusciva a renderli lisci e ordinati - sospettava anche che fosse stato corretto con la magia, nonostante l'avesse comprato da un negozio Babbano. Ma, dopotutto, i maghi si insediavano ovunque. Non era raro che sfruttassero i loro poteri - mediocri, nel mondo magico - per le imprese Babbane, dove apparivano ben più che stupefacenti.
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Frozen Heart (Nuova Generazione)
Fiksi PenggemarStorie. Tante storie che si intrecciano, mutano, cambiano; intessono il complicato reticolo di vita che avvolge il mondo magico mentre più in là, fuori dalle mura del castello di Hogwarts, una nuova minaccia si avvicina, rendendosi via via sempre pi...