24° Capitolo: Una parentesi su Belle

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Belle Z.

La prima luce dell'alba entrava dalla finestra in piccole lance luminose. Belle agitò per qualche secondo gli occhi dietro le palpebre, poi, scocciata, li aprì con un sospiro.

La sua stanza a Villa Malfoy era ancora buia. Le ombre si addensavano dentro ricoprendo gli oggetti normali e spruzzandoli di una nota di inquietudine. Li vestiva, trasfigurava, facendo assumere forme senza contorni, macchie nere e sbiadite contro una oscurità ancora più profonda. Il velo nero che era calato sulla sua stanza era rischiarato solo un poco dalla finestra con le persiane abbassate, disegnata a righe gialle.

Belle si alzò; in punta di piedi andò alla finestra e con uno scatto deciso alzò le persiane. La luce invase la stanza come un torrente un piena, spazzando via le ultime tracce di ombra. Infranse il muro oscuro; e strappò il velo nero squarciando le cuciture malvage; prima dissipando e poi polverizzando.

Belle si guardò intorno nella stanza e sorrise. Dopo essersi stiracchiata un momento, aprì anche la finestra. Il vento non era gelido come in un primo momento si era aspettata; ma era caldo, e non dava troppo soddisfazione contro l'afa che c'era quel giorno. Si mise a rifare il proprio letto. Il giorno prima si era addormentata con il libro in mano, e non aveva la più pallida idea di come finisse Ragione e Sentimento. C'era il lieto fine, sicuro, ma si era dimenticata come era stato raggiunto.

Tutto il pezzo che aveva letto da mezza notte in poi si era volatilizzato dalla sua mente; allo stesso modo in cui avevano fatto le tenebre quanto lei aveva alzato la persiana. Ricordava di aver letto l'ultima pagina del libro, di essere stata felice per i personaggi e per averlo finito; ma non aveva la più pallida idea di come fosse stato scritto. O di come ci potesse essere il lieto fine se una delle sorelle protagoniste sembrava malata a morte e il ragazzo di cui l'altra era innamorato si stava sposando con una ragazza - che, ovviamente, non era la sorella.

Beh, ma tutto poteva ancora succedere. Non era il primo libro che leggeva di Jane Austin, conosceva i suoi colpi di scena.

Belle rassettò il letto. Suo padre il giorno prima era andato a lavoro fino a tardi, e lei non aveva potuto salutarlo. Visto che si era addormentata tardi e lui non era venuto sospettava che lui fosse tornato molto più tardi. Lo aveva capito già dalla cena, quando Pansy aveva deviato la sua domanda su quando Blaise sarebbe tornato. Belle aveva sospirato e si era ritirata in camera, chiudendosi dentro e immergendosi nella lettura.

La unica sua compagnia era stata Ragione e Sentimento. A lei, contrariamente a ciò che gli altri avrebbero pensato, non dispiaceva.

Ad altri sarebbe parso strano, ma più di una volta Belle aveva preferito perdersi nelle pagine di un romanzo, piuttosto che stare insieme alle persone. Soprattutto di estate. Durante i giorni di scuola c'era Lily, che la trascinava in tutte le avventure di ogni genere, e almeno lei era una bella compagnia. Per metà del primo anno c'era stato anche Hugo come compagnia, e anche quella era stata molto bella. Da quando poi era partito per la sua nuova scuola in Germania la voglia di Belle di partecipare a aventi che coinvolgessero più persone (chiunque oltre Lily) si era affievolita di molto. Già era stata solo una piccola fiammella, visto il suo carattere; ora credeva che si fosse spenta del tutto.

Belle sospirò. Alzò il proprio cuscino per riordinare quella parte di letto.

Una freccia bianca le volò sotto il naso.

Belle rimase un momento immobile, chiedendosi se fosse una allucinazione dovuta all'aver passato tutta la notte a leggere o se lo avesse visto sul serio. Abbassò lo sguardo.

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