21° Capitolo: Ancora bambini!

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Hugo W.

Il sole era alto nel cielo, e l'aria di un secco inspiegabile. Non c'era un solo alito di vento a rinfrescare la stanza affollata - che poi di una stanza non si trattava.

Hugo aveva lasciato i suoi compagni qualche ora prima, durante la festa di fine anno. Aveva attraversato il bosco che separava la scuola dal mondo babbano e ora era fuori, l'ombra degli alberi chiara come se l'avessero disegnata a matita, e i raggi del sole tanto intensi da quasi farsi cuocere. Sedeva accanto al proprio baule, sperando di non prendersi un insolazione - non si sarebbe mai azzardato a sedersi sopra; troppa paura di rompere il contenuto. Non c'erano più nemmeno i Funl a tenergli compagnia, dato che rimanevano severamente nei pressi della scuola. Certo, ne vedeva ancora uno o due in giro, ma erano talmente alti che potevano essere benissimo frutto di qualche allucinazione.

Come tutti gli altri stranieri della scuola, doveva aspettare che il proprio genitore lo venisse a prendere. Un po' una scocciatura, soprattutto se la propria madre ha passato l'intero anno a provare a convincerti di mollare scuola. Cambiarla. Non aveva speso nemmeno una parola sul fatto che lei e Ron dovevano partire a metà luglio. No, meglio sprecare le lettere per denigrare una decisione di anni prima, eh sì; perché mai avrebbe dovuto aggiornarlo su come se la passavano loro? No, macché. Se non fosse stato per suo padre Hugo non avrebbe mai saputo niente. Non avrebbe saputo, ad esempio, che doveva tornare a scuola i primi di agosto con Rolf Scamander. Non era un problema, anche se lo aveva lasciato un po' spiazzato; lui conosceva la strada benissimo. Avrebbe potuto guidarlo.

Tecnicamente avrebbe saputo benissimo arrivarci da solo, ma la sola idea di parlarne con sua madre lo faceva desistere dal desiderio.
Già se la sentiva nella mente: "un viaggio? DA SOLO? IN GERMANIA? con tutte le cose che ci stanno? Hugo ma ragioni? E poi te lo ho detto come la penso su quella scuola: non fa per te.
Dovresti lasciarla e tornare a Hogwarts. Lì c'è tutta la tua famiglia. C'è anche Lily. Le manchi tanto. E poi c'è anche l'altra tua amica, la figlia di Zabini. Non é stato carino lasciarle così, dopo solo QUATTRO MESI di scuola a Hogwarts. Secondo me non hai visto abbastanza. Hogwarts é mille volte meglio della tua.
C'È ANCHE Belle!!!"

Certo. Se sua madre fosse stata davvero interessata a salvare la sua amicizia con Belle Zabini avrebbe lasciato che la ragazza venisse alla Tana. Non che dovevano scriversi per lettera, e pregare che potessero almeno andare a fare un giro insieme a Diagon Alley.

E pensare che un discorso del genere lo avena anche già fatto! L'anno prima, per di più. Hugo si stava già preparando mentalmente a ricevere la seconda batosta. Sicuramente avrebbe approfittato di un buon quarto d'ora per tentare - per la millesima volta e inutilmente - di convincerlo a lasciare la sua scuola e tornare a Hogwart. Certo, e Hugo avrebbe detto per la millesima volta un no secco. Non perché non gli piacesse Hogwarts, assolutamente; anzi, i quattro mesi del suo primo anno passati lì erano stati fantastici. Gli era piaciuta molto, ma...lui era di un' altra scuola. Sarebbe stato difficile da spiegare a parole, ma Hogwarts non era la sua casa. Quella era la sua nuova scuola. È vero, Hogwarts era molto più grande e con più possibilità; ma non poteva dargli il senso di stare nel posto giusto con le persone giuste che invece aveva la sua nuova scuola.

E poi, non era colpa sua se gli studenti lì erano un decimo di quelli che erano a Hogwarts. Era logico che la scuola fosse più piccola: si adattava al numero degli studenti. Non era poi così male.

Ma Hermione questo non sembrava volerlo capire. Credeva fermamente nella supremazia di Hogwarts, e Hugo aveva anche rinunciato a spiegarle le sue sensazioni. Quando era più piccolo pensava che le avrebbe capite, prima o poi; ora dubitava che non avrebbe dovuto lottare per contare fino all'ottavo anno - lì la scuola durava per otto anni, quindi Hugo l'avrebbe conclusa quasi a diciannove.

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