Rose W.
Il negozio si poteva vedere anche a miglia di distanza. L'insegna era così luminosa che rischiarava gran parte di Diagon Alley, gettando una blanda luce sugli altri negozi come a sottolineare che fossero nella sua ombra, che non potessero mai eguagliare la grandezza del negozio di scherzi più famoso del mondo magico.
Rose e suo padre rimasero a contemplare, ancora distanti, il volto sopra al negozio che faceva scomparire un coniglio. Quello, con il tempo, era uno dei pochissimi dettagli rimasto invariato. Dopo la Guerra Rose sapeva che suo zio George avesse apportato diverse migliorie, e che del negozio originale non rimanesse pressoché nulla.
Tutti pensavano che il cambiamento fosse stato dettato dalla voglia di evolversi; di rinascere, che era comune in chiunque fosse sopravvissuto a una guerra come era stata quella del 1998. Ma Rose pensava che il desiderio di migliorare di George fosse frutto della voglia di eliminare qualsiasi cosa potesse ricordargli Fred in quel luogo.
E come poteva biasimarlo? Anche lei lo avrebbe fatto.
"Rose, guarda che puoi sorridere," disse a un tratto Ron, e la ragazza si ridestò dallo stato di trance. "Non muore mica nessuno."
"Neache se non sorrido," obbiettò tranquillamente lei.
Ron sospirò, scoraggiato. "Ah, fra te che non mostri emozioni e tua madre che sembra perennemente sul punto di staccarmi la testa, non so proprio come farò a sopravvivere"
"Consolati. Fra qualche settimana arriva anche Hugo."
"Così soffrirò in compagnia, dici?" Le disse Ron dopo un attimo di esitazione.
Rose sbuffò.
"Non é colpa mia se non vedo motivo per sorridere," ribatté. La conversazione aveva un che di assurdo."Oh no. Ti sbagli. Il problema é proprio questo: tu senti benissimo i motivi per sorridere, ma li ignori."
Rose fissò suo padre con un cipiglio scuro. L'uomo non era mai stato perspicace, né aveva mai spiccato di una qualche forma di intelletto particolare che potesse giustificare quella affermazione, quindi dubitava che potesse conoscerla così bene.
O che potesse capire."No. Sei tu che ti sbagli."
Ron alzò le mani. "Come vuoi."
Rose sospirò, e, insieme a Ron, avanzò verso le strade di Diagon Alley. C'era un fiumare di gente incredibile, e farsi strada diventava una vera lotta alla sopravvivenza. Le persone erano allegre, e a volte c'erano scoppi di felicità che si traducevano in picchi nei quali si formava un ingorgo perché la gente non andava avanti.
Rose e suo padre, per colpa anche delle loro sfavillanti chiome rosse - ereditata anche dal fratello di Rose, Hugo - non passavano di certo inosservato, e quando le persone si rendevano conto di quale fosse lo Weasley che viaggiava insieme a loro, diversi sguardo curiosi e ammarati non potevano mancare.
Rose strinse l'espressione in una morsa di ghiaccio. Tutto ciò - il fatto di essere osservata, il fatto che fosse per un merito che non le apparteneva - le dava un enorme fastidio, ma si era ripetuta più volte di non darlo a vedere. Doveva solo provarlo, sentirlo dentro di sé senza che però trasparisse all'esterno. Non poteva lasciare che le pieghe del suo volto suggerissero i suoi pensieri.
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Frozen Heart (Nuova Generazione)
FanfictionStorie. Tante storie che si intrecciano, mutano, cambiano; intessono il complicato reticolo di vita che avvolge il mondo magico mentre più in là, fuori dalle mura del castello di Hogwarts, una nuova minaccia si avvicina, rendendosi via via sempre pi...