6° Capitolo: Il Tasso e Il Serpente

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Alice L.

Sua madre canticchiava mentre faceva le cose. Aveva questo strano vizio, qualcosa che Alice non era mai riuscita a capire, non in pieno almeno.

Adesso si stava facendo delle trecce nel bagno. Alice la osservava dalla doccia, approfittando di tutto il calore che aveva generato per nascondersi agli occhi della madre. E ai suoi.

Non sapeva se sua madre si rendesse conto della sua presenza. Aveva detto che si faceva una doccia qualche minuto prima, ma era molto probabile che Hannah pensasse che avesse già finito e si fosse appropriata sicura del bagno senza controllare.

Già. Dopotutto, Alice non era una che monopolizzava le stanze. Sopprattutto quella stanza. Troppi specchi. Troppe cose in cui vedersi.

Alice la odiava. Il bagno, era la cosa peggiore. Perché avevano inventato gli specchi? E perché i suoi genitori ne avevano tappezzato la casa così tanto? Non lo capivano che lei non volesse vedersi? Non lo capivano che la sua immagine riflessa la schifava? Che, quando si guardava allo specchio, non si stava ammirando ma si stava disgustando?

Eppure Alice credeva di aver dato abbastanza informazioni in merito. Abbastanza indizi perché suggerissero anche a delle menti non brillanti che a lei non piaceva vedersi. Ansi, non le piaceva niente del suo corpo: fisico, viso, colori...tutti troppo banali.

"Alice?" La voce di sua madre la fece trasalire. Alice osservò meglio e, troppo tardi, si rese conto della figura scura che capeggiava oltre il vetro della doccia.

Dannazione. Non l'aveva nemmeno sentita arrivare.

Ecco un altra cosa in cui peccava: intelligenza.

Ancora non capiva come persone come Rose e Dominique Weasley, dotate di un intelletto molto superiore alla media, potessero starle al fianco.
Lei era lenta. Perché persone intelligenti come loro perdevano tempo per una ragazza stupida come Alice?

"Alice!" Sua madre bussò di nuovo al vetro della doccia, più forte ma sempre in modo educato.

"Sì, ci sono! Ora esco," si decise a rispondere Alice, dopo aver deglutito lo spavento. Cercò di non abbassare lo sguardo nel suo corpo, prima di voltarsi a prendere l'accappatoio.

E le prese un colpo non trovandolo appeso, come al solito, dentro la doccia.

"Mamma!" Esclamò, e maledí il panico evidente nella sua voce, "dove é il mio accappatoio?"

"Cosa tesoro? Oh, già. Lo ho tolto da dentro la doccia."

"Perché?" Alice fissava ancora estrefatta e incredula il punto in cui doveva esserci il suo fidato accappatoio giallo canarino e invece c'era solo una macchia opaca, a indicare che un tempo era stato là.

"Oh beh, perché si bagnava!"

Alice avrebbe voluto esprimere sgarbatamente quanto le importasse che quel coso si bagnasse. Insomma, se lo metteva addosso! Sarebbe stato sempre bagnato, in un posto o nell'altro.

Si trattenne, solo perché voleva bene a sua madre e sapeva che ci sarebbe rimasta male in caso a una sua sfuriata.

E poi lei non era una che sbottava. Un po' tutta la sua famiglia era di calmi, sarebbe stato strano se lei avesse avuto problemi a gestire la rabbia.

Frozen Heart (Nuova Generazione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora