Capitolo 10

7.4K 173 5
                                        

Ethan's pov

Dopo aver chiuso la chiamata con David entrai in classe, a quanto pare il prof doveva ancora arrivare e mi sedetti vicino a Carter, che si scopava con gli occhi una ragazza in prima fila.
Sempre il solito, non che io sia diverso, ma dalle ragazze mi facevo desiderare non cedevo mai per primo.
"che gnocca vero?" sussurró Carter, sorridendo.
"riesco a vedere solo i capelli, sai è girata di spalle" risposi.
"I capelli già dicono tanto Ethan" fa un sorriso malizioso "peró..." mi girai verso di lui e aspettai che finisse la frase. "mi è rimasta nella mente l'amichetta della ragazza che ci ha scoperti".

Per un attimo lo guardai confuso, poi ricordai, la gara di moto. Quando Aria insultó Chloe e la sua amichetta l'aveva difesa, si era una bella ragazza.
"sai per caso come si chiama?" mi chiese Carter
"che ti importa?" alzai un sopracciglio, nel nostro gruppo c'era una regola, mai fidanzarsi, niente distrazioni e niente sentimenti verso un altra persona.
"nulla, volevo solo scoparla" posó lo sguardo sul quaderno.

Vidi entrare Sophie, Dylan e Aria, sbuffai alla vista di quest'ultima.
Aria era brava solo mentre scopava, del resto era una ficcanaso, non si faceva mai i fatti suoi e pensava che io fossi suo.
Non ero di nessuno, nemmeno di lei.
Sophie si siede accanto a me.
"buongiorno belli e brutti"
"spero che non sia per me la parola brutti" rispose Carter.
"ma no, come potrei mai dire una cosa del genere a Carter Scott?" posó una mano sul petto e finse un pianto.

"si infatti sono più bello io" Dylan si sedette accanto a Carter mentre lui gli diede una gomitata.
"scopo più di te" Dylan gli alzó il dito medio.
Ma quanto parlano?

Vidi Aria sedersi accanto a Sophie, strano che non avesse fatto una scenata per sedersi accanto a me.
Di lei non mi importava niente ma dovevo tenere stretta, se gli avrei fatto un torto suo padre si sarebbe intromesso, e non volevo avere altri problemi.
Il prof entró e la lezione inizió.
"Sophie" sussurrai e lei si giró confusa. "stasera dovete venire alla festa di mia madre"
"e da quando tu partecipi alle feste prestigiose di tua madre?" sussurró lei, ridendo.

Aveva ragione, ogni volta che mamma organizzava una festa di lavoro non c'ero mai, non si meritava la mia presenza, doveva trovarsi da sola come quando ero un bambino, e ogni volta che succedevano cose orribili in casa lei non c'era mai.

"da quando ha deciso di invitare David Garcia" la guardai e lei sbarró gli occhi.
"ha I-invitato David?" il suo tono di voce divenne meno sicuro.
"si, è ho bisogno che tutto il gruppo sia presente" sussurrai e lei abbassó il viso verso il quaderno.
David Garcia aveva dato a tutti noi una possibilità, ma nel frattempo la nostra vita stava andando a rotoli.
"ci saremo" sussurró Carter sporgendosi verso di noi, sicuramente aveva sentito la conversazione.

Chloe's pov

Era l'ora di pranzo, io e Maria ci fermammo per prenderci una pausa e mangiare qualcosa.
La stanchezza si fece sentire, e pensare che la giornata era ancora lunga.
Mi sedetti vicino alla piscina e guardai gli organizzatori che sistemavano tavolini, fiori, tovaglie.
Come si poteva organizzare una festa in un giorno? Era praticamente impossibile, io per organizzarne una ci dovevo già pensare il mese prima.

Negai con il capo e afferrai il mio quaderno da disegno, il mio punto di sfogo, una passione che non realizzeró mai, resterà sempre nascosta.
Presi la matita dalla borsa e iniziai a disegnare, non sapevo cosa di preciso ma so che a fine disegno sarei stata contenta.
Mentre scarabocchiavo il foglio pensavo a Tyler, alla scenata che aveva fatto presentandosi giù a casa mia a quell'ora. Era stato geloso parecchie volte in passato, ma mai così tanto da iniziare una rissa con una persona.

E se tutto fosse vero? Se provasse davvero qualcosa per me?
Tyler era un bel ragazzo, mi rendeva felice, mi riempiva di complimenti e mi faceva sempre sorridere.
Ma era davvero quello che volevo? Chi poteva essere la persona giusta per me?.
"disegni invece di lavorare?" mi girai di scatto e vidi Ethan, con le mani nelle tasche, lo zaino sulla spalla e un mezzo sorriso sul volto, un sorriso da sbruffone.
"sono in pausa" sbuffai e continuai a disegnare.
Non mi toglievo dalla mente le sue parole di quella mattina.

Love me, even if it's wrongDove le storie prendono vita. Scoprilo ora