Capitolo 11

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La festa di Amelia andó bene, per mezzanotte e mezza se ne andarono tutti e io aiutai Maria a pulire.
Ero esausta, non vedevo l'ora di fare una doccia e buttarmi sul mio comodo letto.
Ethan non lo avevo più visto, forse era andato via con i suoi amici, insomma quella festa era così noiosa, se non fosse stato per il lavoro sarei scappata anche io.

Mentre pulivo però, pensavo alle sue parole di quel pomeriggio, ha cercato di consolarmi e un po ci era riuscito, nessuno mi aveva mai detto parole così semplici ma con un grande significato. Forse provava dolore anche lui, mi chiedevo spesso cosa gli fosse successo, qual'era il suo passato e perché fosse andato via così appena avevo nominato suo padre.

"dai torna a casa, finisco io" mi sorrise Maria, quella donna aveva sempre il sorriso stampato in viso e la adoravo.
"no tranquilla Maria, voglio aiutarti" chiusi la seconda busta piena di spazzatura.
"ehi no, è già tardi e non voglio che vai in giro di notte da sola" gli sorrisi, sembrava che mi trattasse come una figlia.

Vediamo Amelia scendere le scale, non aveva più il suo abito lungo ed elegante, e nemmeno quel trucco pesante. Indossava una camicia da notte bianca e al seno ricamato con del pizzo.

"Amelia, gli preparo qualcosa?" chiese Maria.
"una camomilla grazie" si sedette e si tenne la fronte, mentre Maria si diresse subito ai fornelli. "dov'è Ethan?" chiese.
"è uscito con i suoi amici" rispose Maria.

Fissavo Amelia e mi resi conto da chi avesse preso Ethan gli occhi e i capelli.
Avevo sempre pensato che fosse una bella donna, togliendo il carattere orrendo che aveva.

"io organizzo una festa di lavoro e non si degna di rimanere nemmeno per tutta la serata, incredibile" rise ironicamente, ma era una risata triste e malinconica.
"lo sa come la pensa delle feste suo figlio" Maria gli porse la tazza, che lei afferró.
"mi dovrebbe supportare, Maria".
"se non lo fa ci sarà un motivo" sussurrai a voce bassa, senza accorgermene che, entrambe, avevano udito le mie parole.

"scusami?" chiese Amelia e iniziai a parlare, senza paura.
"ho detto che se non la supporta in quello che fa ci sarà sicuramente un motivo"
"come ti permetti?"
"bhe alla festa sembrava che lo sfoggiasse come se fosse un oggetto e non suo figlio"
Amelia fece un espressione stravolta.
"tu parli troppo, sai che posso cacciarti quando voglio vero?"
"ma non lo farà perché a Maria serve una mano, dico solo la mia opinione"

Mi tolsi il grembiule e presi le mie cose, avevo ancora addosso quel vestito elegante rosso, me lo sarei tolto a casa, lavato e portato indietro.

"fai meglio ad andare, brava" mi provocó Amelia, sorseggiando la sua camomilla.
Non avevo mai conosciuto una donna così presuntuosa e sicura di sé.

Sentimmo la porta di ingresso sbattere e tutte ci girammo, Ethan era tornato, aveva i capelli scompigliati e la camicia completamente sbottonata.
Persi un battito ad ammirare il suo fisico, quanto si allenava per essere così scolpito?.

"ah sei tornato" esclamó Amelia.
Ethan la ignora e si diresse verso il frigo per prendere una bottiglia d'acqua, versandola nel bicchiere.
"allora io vado"
"aspetta Chloe, perchè non ti fai accompagnare da Ethan?" chiese Maria e sbarrai gli occhi.
"ehm no non serve, non voglio disturbare"
"invece si, sei piccola e non ti lascio andare da sola fino a casa tua a quest'ora"
"ma dai Maria, cosa gli può succedere?" Amelia continuó a bere e io la guardai.
Non cercavo di certo un passaggio, ma la differenza tra Maria e Amelia si notava parecchio.

"va bene, andiamo" Ethan posó il bicchiere sul tavolo.
"cosa?" esclamai.
"cosa?" anche Amelia fece la mia stessa domanda.
"ho detto andiamo" guardó male sua madre, prendendo le chiavi della macchina.
Non mi aspettavo che accettasse, ma questa risposta mi rese felice, non sapevo il motivo, forse mi sentivo semplicemente più sicura tornare a casa con qualcuno.

Love me, even if it's wrongDove le storie prendono vita. Scoprilo ora