Capitolo 31

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Alexa's pov

Tutto nella mia vita stava andando a rotoli, niente andava come doveva andare.
La sera prima litigai con i miei genitori per la loro ennesima discussione, per colpa mia. Papà mi aveva trovata in bagno, piegata verso il water che cercavo di vomitare la cena, tutto quello che avevo ingerito.
Lui non voleva che stessi così, pensava che mi servisse aiuto, che il problema che stavo affrontando fosse più grande di quanto pensassi.

Ma mia madre non era d'accordo, diceva che fosse normale, che almeno sarei dimagrita e nessuno mi avrebbe presa in giro per il mio aspetto.
Ma il problema che a scuola nessuno diceva una parola su di me.
Ero la ragazza con i genitori ricchi, che mi amavano e che non mi facevano mancare nulla, la ragazza popolare, con il sorriso sul viso e la voglia di scherzare.
A scuola ero questa, non mi sarei mai fatta vedere debole d'avanti agli altri, ma stavo crollando lentamente, il mio corpo e la mia mente non c'è la faceva più.

Quella sera scappai da casa, la mia mente pensó subito a Carter, ecco perché passai la notte da lui.
In quel momento era l'unica persona con cui sono riuscita a sfogarmi, raccontandogli tutto, dei miei genitori, dei miei disturbi alimentari, e ormai le voci che avevo in testa, dicevano le stesse parole di mia madre.

Dimagrisci

Non mangiare

Vomita tutto

Sei grassa

Cosa dirà la gente?

Non hai bisogno di mangiare.

Quelle maledette voci non finivano mai di parlare, fin quando non facevo quello che mi chiedevano, far uscire tutto.
Per la prima volta crollai d'avanti ad una persona, un ragazzo, Carter.
Piansi tra le sue braccia, lo pregai di aiutarmi.

Per lui iniziavo a provare qualcosa, le farfalle nello stomaco si facevano vive ogni volta che lui mi stava vicino, mi parlava, ci passavo del tempo insieme.
Ma dopo quello che mi aveva riferito Ethan, non sapevo cosa pensare.
Mi sentivo una totale merda, stavo passando del tempo con una persona che aveva minacciato la mia migliore amica.
E poi, davvero mi stava usando? Per lui ero solo un giocattolo?
Mi pentì subito di essermi sfogata con lui.

Dopo casa di Carter, e aver fumato cinque sigarette in un ora, andai a casa dell'unica persona che volevo vedere in quel momento, Chloe.
Passai tutta la giornata a casa sua, Olivia ci raccontava sempre cosa faceva lei nei tempi del liceo, era tranquilla tanto quanto Chloe ma anche lei si concedeva a qualche pazzia adolescenziale qualche volta.
Le ammiravo parecchio, nascondevano un dolore grande alle spalle.
La perdita dell'uomo più importante della loro vita, il cancro di Olivia, vivevano sempre con la paura che la malattia potesse peggiorare, anche se dopo il lavoro, Chloe aveva iniziato a pagare le cure e anche le bollette di casa.

Parecchie volte avevo chiesto dei soldi in prestito a mio padre per aiutarla, ma non potevo farlo sempre, avrei fatto di tutto per lei, nonostante la gelosia che provavo nei suoi confronti per Tyler.

Velocemente si fece sera, era sabato e per la prima volta non avevo voglia di uscire.
Carter non mi aveva scritto, trovavo solo messaggi di papà dove diceva di tornare a casa, ma non ero pronta.
Notai che anche Chloe controllava spesso il telefono, e iniziai a parlare.

"che mi nascondi?" chiesi schietta, come facevo sempre.
"c-cosa?" disse guardandomi, come se si fosse accorta solo in quel momento che nella sua stanza c'ero io.
"non parli, fissi sempre il telefono. Aspetti qualche chiamata? Messaggio?" chiesi ancora, curiosa.
Sapevo che gli fosse successo qualcosa, non era per niente rilassata e la vedevo pensierosa.
"ho passato la notte con Ethan" sussurró quasi a se stessa che a me, ma la sentì lo stesso.

Love me, even if it's wrongDove le storie prendono vita. Scoprilo ora