Capitolo 27

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Non sapevo con quale coraggio avessi baciato Ethan, dopo l'ultima discussione dovevo allontanarmi da lui, ma non ci riuscivo mai.
Era come una droga di cui non riuscivo a farne a meno.
Le sensazioni che stavo provando in quel momento erano inspiegabili, tutto intorno a noi era come se fosse svanito, il cuore quasi usciva dal petto e non ne volevo sapere di dividere le nostre labbra.
Lui mi staccò lentamente per prendere fiato, e ci guardammo negli occhi.

Forse era una mia impressione, forse avevo bevuto troppo e stavo delirando, ma non stavo più guardando quei occhi vuoti, questa volta erano cambiati, sembravano più vivi.
"cazzo tra un po si mangiavano le bocche" rise Alexa e in quel momento mi accorsi di tutti gli sguardi dei nostri amici su di noi.
Tra lo sguardo deluso di Tyler e quello minaccioso di Carter, non sapevo quale fosse peggio.
Mi sedetti accanto ad Ethan, guardandomi le mani.
"io vado via" sentì dire da Ethan e sollevai il viso, guardandolo mentre si alzava dalla poltrona.
"di già?" chiese Carter leggermente irritato.
"si, continuate il lavoro, mi sono rotto di stare qui" si fece spazio tra la folla, andando via.

Perché improvvisamente il suo umore era cambiato? Gli aveva dato fastidio quel bacio?
Continuai a guardare verso la direzione dove lui era andato via, nel mentre Tyler si sedette accanto a me, coprendomi la visuale.
"si può sapere che cavolo ti è preso?" mi chiese.
"c-come?" chiesi, iniziavo a sentire la testa girare.
"lo hai baciato!" alzó la voce e spostai lo sguardo verso di lui, confusa.
"cosa ti dà fastidio esattamente Tyler?" la sua espressione cambió, ma non riuscivo a decifrarla, come se faceva fatica a dirmi qualcosa.
"sono solo preoccupato per te." disse con tono più calmo.
"so proteggermi anche da sola, Tyler, non c'è bisogno che tu mi faccia la ramanzina" mi alzai, anche se la testa continuava a girare.
Avevo bisogno di aria fresca, lì dentro mi sentivo soffocare.

Alexa venne verso di noi, con un altro bicchiere pieno in mano.
"dio, che coppia, quando scopate?" rise lei, afferrandomi dal braccio, a quanto pare lei non riusciva nemmeno a reggersi in piedi.
"Alexa non è divertente." Tyler serró la mascella, mentre io guardavo ancora tra la folla, ma di Ethan nessuna traccia.
"sei solo geloso, Tyler, vorresti stare tu al posto di-"
"finiscila!" urló Tyler, alzandosi e mettendosi d'avanti ad Alexa.
"Tyler ma che ti prende?!" chiesi, anche Carter ci raggiunse, nascondendo Alexa dietro di lui.

"hai qualche problema?" strinse i pugni, Tyler negó e andó verso l'uscita.
"Tyler aspetta" guardai per l'ultima volta Carter, mi guardava come se mi avrebbe uccisa prima o poi.
Non avevo ascoltato le sue minacce, anzi invece di allontanarmi avevo baciato Ethan proprio d'avanti a lui.
Presi la mia giacca e uscì da quel locale.
Con l'aria fresca che mi colpì iniziai a sentirmi meglio.
Vidi Ethan seduto sul cruscotto della sua macchina, fumando una sigaretta guardando il cielo ricoperto di nuvole.
Era ancora lì, non era andato via.

"Chloe?" Tyler mi richiamó, ormai vicino alla sua auto. "dai andiamo, ti riaccompagnato a casa, questo posto lo odio" guardai sia lui, che Ethan.
Volevo trascorrere ancora altro tempo con lui, parlagli o semplicemente guardarlo.
Tyler si avvicinó a me e guardó dalla stessa parte dove stavo guardando io.
"Chloe quando lo capirai che quel ragazzo è una rovina per te?" guardai Tyler, senza dire nemmeno una parola.
Sapevo che avesse ragione, io ed Ethan eravamo completamente diversi, ma entrambi rotti.
"tu...tu ti stai innamorando di lui, non è così?" chiese, ma non seppi dare una risposta.
Mi stavo innamorando sul serio di lui? La mia paure più grande si stava realizzando?.
"c-ci vediamo domani Tyler" sussurrai.
Lui fece una risata amara e continuó a guardarmi.
"ti farà del male, se non peggio di Justin" strinsi le mani sulle maniche della giacca. "ma se vuoi soffrire, accomodati pure." entró nella sua auto e andó via.

Non volevo deludere Tyler, era il mio migliore amico e non mi sarei mai separata da lui. Guardai Ethan e andai verso di lui, vidi un ghigno nascosto sul suo viso.
"cosa sarebbe quell'espressione?" chiesi, incrociando le braccia al petto.
"non sei andata con lui" mi guardó e buttò il mozzicone di sigaretta a terra.
"per prima cosa sei un incivile" dissi indicando la sigaretta appena buttata via, e lui rise. "seconda cosa" nascosi mezzo sorriso. "ne sei felice che non ci sono andata?" inclinai la testa di lato guardandolo.
"forse" ecco che la sensazione strana allo stomaco ritornó, non aveva negato quello che avevo chiesto.
"sali in macchina" disse e aprì lo sportello.
"chi lo dice che verrò con te? Posso anche tornare nel locale" lui aggrottó la fronte come se non credesse alla mia affermazione.

Love me, even if it's wrongDove le storie prendono vita. Scoprilo ora