Capitolo 67

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La libertà, la sensazione che non sentivo da tanto tempo.
Mi guardavo intorno, non riuscendo a capire dov'ero.
Intorno a me c'era un campo pieno di fiori freschi, potevo sentirne l'odore, ma non c'era nessuno intorno a me.
Abbassai il viso per esaminare il mio corpo.
Stavo bene, non sentivo nessun dolore, nessuna ferita, riuscivo a muovere la mano.

Dove mi trovavo?
Mi alzai dal prato continuando ad esaminare il posto con lo sguardo.
Non avevo mai visto niente del genere.
Improvvisamente sentì qualcuno lasciarmi un dolce bacio sulla spalla.
Mi girai di scatto, spaventata, ma appena vidi chi c'era di fronte a me gli occhi si innumidirono.
Mio padre, d'avanti a me, con un po' di barba e i capelli ricci, leggermente lunghi, come l'ultima volta che lo vidi.
Mi stava sorridendo, non era più ricoperto di sangue.

"papà" mormorai con voce rotta, non riuscivo a crederci.
"bambina mia" sorrise e mi attiró a sè, e lo strinsi, talmente forte che quasi sentì i nostri cuori unirsi.
"come stai? Stai soffrendo? Dirmi qualcosa perfavore" le lacrime iniziarono a scendere e singhiozzai.
"sto bene tesoro, davvero, mai stato così bene" mi accarezzó dolcemente i capelli. "invece tu non lo sei" la sua espressione cambió, si incupì, angosciato.

La sua mano sfioró la mia guancia, e dolcemente mi accoccolai su di esso.
Riuscivo a sentire tutto, il suo tocco era come ritornare in vita per me, ritornare a brillare solo con mio padre  accanto.
"ti avevo detto di restare lontana dai guai" mi rimproveró, ma senza alzare la voce o arrabbiandosi, lo disse in un modo gentile e confortevole.
"me ne sono innamorata" dissi quella frase pensando ad Ethan, e subito il mio sguardo cambió.

Mi girai di scatto, guardandomi intorno, cercandolo...ma non c'era.
"lui non è qui" mio padre, con una lieve pressione sul mio viso mi fece voltare verso di lui. "ma sta arrivando, a salvarti. Ascoltami però..." strinse il mio viso fra le sue mani, costringendomi a guardarlo negli occhi, asciugando qualche lacrima con il pollice. "devi essere forte, combatti contro quel mostro" sospirai, sentivo il mio cuore accelerare.
"ho sbagliato..." ad innamorarmi, volevo dire, ma papà mi precedette.
"innamorarsi non è mai uno sbaglio, tesoro. Vi vedo, sento quanto vi amate, non è affatto uno sbaglio" sorrisi leggermente.

Non era cambiato per niente, aveva sempre la parola pronta per tutto.
"mi dispiace" sussurrai, abbassando il viso, riferendomi alla notte dell'incidente, in cui fui segnata completamente.
"smettila, smettila di darti la colpa per quella sera, non è stata colpa tua, né mia, di nessuno" mi avvicinó a lui posando la sua fronte contro la mia.

Non volevo chiudere gli occhi, volevo godermi ogni momento con lui, anche se non era reale.
"sono fiero di te, della persona che sei e della forza che hai, perché anche se non ci credi, sei forte, Chloe, tantissimo" sorrisi. "e nonostante tutto, continui ad amare senza limiti" mi lasció un bacio sulla fronte.
"ti voglio bene, papà" mormorai.
"anche io, piccola mia, saró sempre accanto a te"

Tutto svanì, non vidi più mio padre, tutto si fece oscuro.
I miei occhi cercavano di aprirsi, ma non riuscivo a mettere a fuoco la figura d'avanti a me.
Richiusi gli occhi per poi buttare un urlo quando sentì dell'acqua gelata addosso.

Cercai di sollevarmi ma un dolore lanciante mi colpì la mano appena la posai sul pavimento.
Respirai veloce, mi sentivo in trappola, in pericolo, e sopratutto senza forze.
Avevo visto mio padre, ero morta per qualche secondo? O era tutto un sogno?.
Era apparso quando avevo più bisogno di lui.
"finalmente sei sveglia, sai mi stavo annoiando" David buttó da qualche parte, in un angolo della stanza il secchio vuoto.

Love me, even if it's wrongDove le storie prendono vita. Scoprilo ora