La felicità.
Era quello che stavo disegnando sul mio quaderno, nell'attesa dell'arrivo di Tyler, seduta ad un tavolo del Grease.
Una ragazza con il sorriso sulle labbra, ma con gli occhi pieni di sofferenza.La felicità, l'emozione che mi era stata portata via dalla morte di mio padre, dal giorno in cui mia madre mi rivelò della malattia, in cui lasciai scuola.
Gli occhi tristi rappresentavano la paura.
Paura di non essere abbastanza, di deludere mia madre, di perdere le poche persone che mi stavano vicino, paura di conoscere il vero Ethan.
Dentro di me cuore e testa stavano facendo una lotta continua.
Andare avanti o mollare? Non sapevo cosa fare.Fissai il disegno quasi finito.
Una ragazza che, nonostante tutto, cercava ancora la felicità, perché ci credeva davvero, ma stava perdendo le forze.
"wow, sei davvero brava" sentì dietro di me una voce femminile, e mi girai di scatto.Vidi una ragazza alta, capelli legati da una semplice coda di cavallo, con qualche ciuffo fuori posto, e gli occhi azzurri.
Con un braccio teneva un vassoio in mano, mentre mi rivolgeva un sorriso dolce.
"ehm grazie" ricambiai il sorriso, forzato."frequenti una scuola apposta? Perché l'unica cosa che so disegnare è una casetta" scherzó lei.
"no" sorrisi. "insomma lo faccio da quando ero piccola". La informai, fermandomi lì, non gli avrei voluto dire che ormai la scuola non la vedevo da mesi.
"bhe allora dovresti sfruttare questo talento, questo disegno è davvero bellissimo" si mise avanti a me e la guardai meglio.Sembrava di averla già vista.
Sophie.
La ragazza che Sophie guardó in modo strano.
"ti porto qualcosa?" mi chiese e spostai lo sguardo sul cartellino, dove c'era scritto il suo nome.
Madison.
Quella Madison.Il mio sguardo subito cambió, facendo svanire il sorriso che avevo sul volto.
"ehm no, sto aspettando una persona". Il mio tono divenne freddo, cercando di spostare lo sguardo.
Era davvero una bella ragazza, come aveva potuto Ethan fargli un torto del genere?.
"oh, vabene, allora arrivo tra un pó" mi rivolse un ultimo sorriso gentile, per poi tornare dietro al bancone.Dovevo togliermi dalla testa quello che avevo scoperto, andare avanti con la mia vita e dimenticarmi di lui, o almeno dovevo provarci, ma era dannatamente difficile.
Chiusi il quaderno, sbuffando e controllai il telefono.
Aggrottai la fronte appena vidi un messaggio da Alexa.Da Alexa:
Ho bisogno di parlarti, perfavore.Per quanto fosse difficile per me quel momento, l'avrei sempre ascoltata, mettendo da parte il mio dolore.
Quello che stava passando lei era più importante.
Risposi al messaggio.
"scusa il ritardo" alzai lo sguardo, vedendo Tyler sedersi di fronte a me.
Sembrava nervoso e impacciato, l'ultima volta non ci eravamo lasciati nel modo migliore, e non avrei mai pensato di chiamarlo per parlare.Quella sera era molto diverso, i suoi occhi lo erano, e in quel momento ebbi paura, per la prima volta, di lui.
Lasciai il telefono e sospirai.
"come stai?" mi chiese, ma non risposi.
Non volevo mentire, anche perché lo avrebbe notato.
"tu invece?" spostai l'attenzione su di lui, mentre si guardava le mani, ancora nervoso.
"mi dispiace per l'ultima volta, quella sera, io non-" fece un sospiro, per poi proseguire. "non volevo farti assolutamente del male, non sono una persona così, volevo solo parlarti" sollevó lo sguardo verso di me."di cosa? Ora puoi farlo." dissi freddamente.
"sai che non sopporto vederti così, arrabbiata con me-" lo interruppi.
"come diavolo dovrei reagire, Tyler? Sei venuto sotto casa mia, facendo una specie di scenata di gelosia!" alzai per poco la voce, ma subito dopo la abbassai, notando lo sguardo di alcune persone presenti nel locale. "sei diverso ultimamente, a tratti non ti riconosco più." confessai senza girarmi intorno.
"è Ethan il problema" negai con il viso, facendo un sorriso ironico.
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Love me, even if it's wrong
RomanceQuando il cancro a sua madre inizia ad aggravarsi sempre di più, Chloe è costretta a fermare gli studi per trovare un lavoro e aiutare sua madre con le spese e le cure. È una ragazza gentile, solare, non si fa mettere i piedi in testa da nessuno, od...