Capitolo 2

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era passata una settimana da quando mia madre mi aveva dato quella notizia. Mi ero data subito da fare, chiedevo ad ogni bar, ogni negozio, chiamavo ogni numero che trovavo per chiedere se cercavano personale, ma tutti mi davano la stessa risposta
Ci faremo sentire, la richiameremo noi, tutte bugie.
Iniziavo a sentirmi una nullità, volevo aiutare mia madre in tutti i modi possibili, ma era tutto così complicato.

"potresti fare la stripper" esclamó Alexa, mangiando una barretta di cioccolata, con le gambe sul tavolo della biblioteca. Ero lì sia con lei che con Tyler, seduto accanto a me.
"sei stupida forse?" mi difese lui guardandola disgustata, erano cane e gatto quelli e due.
"ehi guarda che guadagnano bene" rispose Alexa
"certo, strusciandosi sui vecchi" Tyler alzó gli occhi al cielo
"La finite?" li rimproverai guardandoli, erano venuti qui per aiutarmi non per litigare.
Loro sapevano tutto della mia situazione, mi fidavo di loro più di qualunque altro, sapevo che non mi avrebbero mai presa in giro o giudicata.
"non siete d'aiuto se continuate ad attaccarvi in continuazione" dissi e tornai a guardare lo schermo del computer, leggendo tutti gli annunci di lavoro.
"Chloe è da un ora che siamo qui, non pensi che sia tempo sprecato?" esclamó Alexa con un tono più tranquillo
"no, non è tempo sprecato se serve ad aiutare mia madre"

Lei annuì e si guardó le mani.
"e se ti aiutassi io con le spese? Sai che posso farlo-.." disse Tyler guardandomi, ma lo bloccai subito.
"assolutamente no Tyler, ti ringrazio ma voglio cavarmela da sola, penso che qualcosa la troverò prima o poi" guardai lo schermo del computer "spero" sussurrai ormai rassegnata.

Continuai a scorrere fino a quando non mi fermai su un annuncio che ebbe tutta la mia attenzione.
L'annuncio diceva che cercavano una domestica per una villa, c'era scritto anche il numero di telefono.
"cazzo credo che questo sia perfetto" afferrai il telefono e mi segnai il numero in rubrica.
Tyler e Alexa si avvicinarono per leggere l'annuncio.
"domestica?" mi guardó stranita Alexa
"e ti fidi?" questa volta fù Tyler a parlare
"perché no?" li guardai entrambi, confusa.
"bhe è una famiglia che non conosci" disse Tyler
"magari è una famiglia assassina che ti taglierà la gola" Alexa fece il segno con la mano "e nasconderanno il tuo cadavere" rise
"ma quanti film horror hai visto?" la guardai, sconvolta.
"troppi" annuì lei.

Chiusi il computer e presi tutte le mie cose, appena sarei arrivata a casa avrei chiamato subito, sperando solo che non avessero trovato un altra ragazza, dovevo ricominciare tutto da capo e ciò mi avrebbe solo fatto perdere le speranze.
"stasera almeno vieni a ballare?" mi fece gli occhi dolci, Alexa
"fammi pensare" misi la mano sotto il mento "no"
"dai perché no?" insiste lei "viene anche Tyler"
"e quando avrei detto questa cosa io?" la guardó confuso e Alexa gli tira un pizzicotto al braccio. "ai!" si accarezzó il braccio Tyler e io scoppiai a ridere.
"non so, voglio stare con mia madre, se gli succede qualcosa mentre io non ci sono?" le paranoie iniziarono a farsi strada nella mia testa.
"non succederà niente, perfavore?" mi fece il labbruccio e io la guardai, cazzo cedevo sempre quando lei faceva così. "dai ci staremo solo per due orette e poi andiamo via, okay?" mi sorrise, Tyler sbuffó e mi guardó.
"e va bene" alzai gli occhi al cielo e Alexa inizió a saltellare, abbracciandomi.
"ti voglio bene" esclamó euforica.

Appena arrivai a casa un odore di zuppa di verdure arrivó alle mie narici, non era il mio piatto preferito ma era accettabile.
Andai verso la cucina e vidi mia madre preparare i piatti.
"mamma avevo detto che avrei cucinato io appena sarei arrivata" ci andai aiutandoli.
"sai che non mi piace stare stesa sul letto tutto il giorno" fece una risata debole
"ma devi stare al riposo" esclamai, portando i piatti sul tavolo, lei si sedette e io presi le posate, bicchieri e acqua, per poi sedermi di fronte a lei.

"tesoro io sto bene" mi sorrise e inizia a mangiare la sua zuppa, quando avevamo pochi soldi mangiavamo sempre quello. "approposito, come è andata con i tuoi amici?" mi chiese.
Anche io inizio a mangiare e poi la guardai.
"ehm bene, mi hanno aiutato a cercare degli annunci" mia madre non mi toglieva gli occhi di dosso, sapevo che lei non aveva accettato il fatto che volevo interrompere gli studi per lavorare, ma niente e nessuno mi avrebbe fatto cambiare idea, tanto meno lei.
"sai come la penso Chloe" ecco appunto.
"sai che non mi importa di cosa pensi mamma" continuai a mangiare "anzi, ho trovato un annuncio di lavoro che sembra proprio a caso mio, devo solo incrociare le dita ed essere fortunata"

Fortunata, che parolona, non avevo mai capito il significato di quella parola. Nella mia vita la fortuna era la mia peggior nemica.
Di cose belle mi erano successe davvero poche e ormai non credevo più a niente.

"quale sarebbe?" chiese mia madre, portando il bicchiere alle labbra mandando giù l'acqua.
"domestica, dopo pranzo chiamo per avere più informazioni"
"sei ancora troppo piccola per-.."
"mamma basta" la interruppi "lavorerò con o senza il tuo consenso. Voglio aiutarti, non ti lascerò da sola mentre il cancro ti ammazza e le spese aumentano!"
"se ci fosse tuo padre sarebbe stato tutto diverso" sussurró guardando il piatto.
I miei occhi divennero lucidi e continuai a guardarla.
Papà.
Il mio eroe, la persona che credeva in me, la mia spalla su cui piangere, la mia ancora di salvezza.
Pensare ancora a lui mi creava una voragine nel petto, mi mancava ogni giorno, sempre di più.

"l-lui però non c'è" sussurrai cercando di avere un tono di voce forte, ma non ci riuscì "e s-spetta a me aiutarti"
"in realtà spetta a me Chloe" si alzó avvicinandosi a me, il mio sguardo era basso e le lacrime scendevano, non volevo farmi vedere così, anche se la persona accanto a me era mia madre.
"pensi che per me sia facile vedere mia figlia abbandonare gli studi per aiutare me? Mentre io non posso fare nulla?" aveva gli occhi lucidi anche lei, mentre mi  spostava i capelli dietro all'orecchio. "sei la mia bambina, e non voglio questo per te"
Mi girai verso di lei, guardandola.
"so cosa faccio mamma" mi alzai. "n-non ti devi preoccupare di me" gli sorrisi dolcemente, dandogli un bacio sulla guancia.

Dopo pranzo mi ero diretta subito in camera mia, fissavo il numero indecisa se chiamare o meno.
L'ansia mi mangiava viva, non sapevo cosa fare o cosa dire.
Feci un sospiro di sollievo, per cacciare via tutte le mie paure e avviai la chiamata.
Dopo due squilli una voce femminile rispose.
"Buonasera. Casa Davis, con chi parlo?"
"ehm salve" mi alzai subito dal letto "ehm scusi il disturbo, volevo solo sapere se cercate ancora una domestica? Ho visto l'annuncio su internet e ho chiamato appena ho potuto" cercavo di essere il più cordiale possibile, anche se l'ansia si era fatta padrona di me.
"certo" esclamó la donna "ora la signora Lewis non è in casa, ma se mi lascia il suo nome la informo"
"oh certo ehm mi chiamo Chloe Martin" sorrisi, anche se non mi poteva vedere.
"vabene Signorina Martin" prende un attimo di pausa "va bene domani mattina alle dieci per parlare con la signora Lewis?"
"certo" cercavo di trattenere la gioia, non avevo certezze che mi avrebbero preso, ma già un incontro era un grande passo avanti.

Appena la donna finì di darmi le indicazioni per la villa, che mi ero segnata su un foglio, chiusi la chiamata, facendo un salto di gioia.
Se mi avrebbero presa potevo aiutare mamma, pagare tutto il necessario e stare bene, anche se abbandonare gli studi mi costava parecchio.

Angolo Autrice
Ehi, spero che il secondo capitolo vi sia piaciuto, so che non è nulla di che e non succede nulla di interessante ma tempo al tempo.
Fatemi sapere cosa ne pensate ❤️
Ig: @emily__storm

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