Sangue.
Sangue da tutte le parti, ecco cosa vedevo.
Sangue sulle mani, sulla fronte, sul corpo di mio padre, privo di vita.
Le lacrime scendevano continuamente sul mio viso e continuavo ad agitare il suo corpo.
"ti prego svegliati" sussurrai singhiozzando. "non mi puoi lasciare, ti prometto che non farò nulla che non ti piaccia" continuai a singhiozzare, mi era difficile parlare in quel momento. "ti prometto che n-non scapperó più di casa, resterò sempre accanto a te m-ma perfavore non lasciarmi".
Perché l'ambulanza ci metteva così tanto? perché da quella strada non passava nemmeno una macchina?.
Era completamente isolato e io stavo da sola, al buio.
"papà cavolo svegliati!" urlai con tutte le mie forze, doveva sentirmi.Mi svegliai di scatto respirando velocemente, con il cuore che accellerava e il sudore su tutto il mio corpo.
Non riuscivo a respirare perfettamente ma ormai ero abituata a tutto questo, avevo imparato a controllarmi dopo gli incubi che avevo ogni notte.
Mi accorsi dopo un po che non ero sul mio letto, nella mia camera, ma in un altra."che cavolo ti è preso?" vidi Ethan vicino al balcone, segno che fosse appena entrato.
Era a torso nudo, con solo i pantaloncini della tuta addosso e i tatuaggi erano ben visibili, in quel momento era la cosa più bella che avessi mai visto.
"n-niente" sussurrai balbettando, non gli volevo raccontare degli incubi che mi perseguitavano ogni notte da quando avevo quindici anni, non volevo sembrare la pazza che sognava la morte del padre per tre anni.
"cristo mi fa male la testa" mi coprì il viso con le mani.
"ovvio, sei stata la stupida che ha accettato la droga da un sconosciuto" fece una risata ironica, infastidita, e buttó il pacchetto di sigarette sul comodino.Davvero faceva l'incazzato? Per cosa poi? Quella che era stata drogata e dopo non ricordava più niente ero io, non lui.
Quella che era stata baciata e lasciata lì al freddo ero stata io, non lui.
Baciata, mi aveva baciata quella sera e mi era venuto in mente solo adesso.Riuscivo a ricordare tutte le sensazioni che avevo provato in quel momento, il cuore accellerva, tremavo, non riuscivo più a capire, ero talmente stregata da quel bacio che non ho pensato più a niente.
Un senso di nausea mi invase lo stomaco e posai la mano sopra, accarezzando.
"che c'è? Non parli?" disse lui, appoggiandosi di schiena al mobile.
"Ethan non mi sento bene, perfavore" dissi, non dovevo vomitare, avevo paura. Non capivo il perché ma ogni volta me ne andavo in panico.
"tu ti rendi conto di quello che hai fatto vero?!" alzó la voce e io strizzai gli occhi, la testa mi scoppiava. "sai quante persone sono morte o hanno rischiato per una cazzo di pasticca?! E se andava male anche a te?!" continuava a gridare, ma la nausea aumentava sempre di più."merda" sussurrai e mi alzai veloce, correndo in bagno. Mi inginocchiai a terra e iniziai a vomitare anche l'anima.
Stringevo il water, come se fosse l'unica mia sicurezza in quel momento, le lacrime scendevano e sentivo bruciare petto e gola.
Sentì una mano che mi raccolse i capelli e un altra stringere la mia fronte, ora si che mi sentivo più al sicuro.
Dopo poco mi alzai ma i giramenti di testa non mi aiutarono.
Ethan mi teneva stretta a sé, per non farmi cadere. Era una sensazione piacevole quella che provavo in quel momento, protezione, come se volesse dire mi prendo io cura di te."hai bisogno di stare seduta" disse e io annuì, mi sciacquai piano bocca e viso e tornai sul letto, priva di forze.
Mi ero appena accorta che indossavo solo una maglietta larga, mi aveva spogliata lui?.
"m-mi hai cambiato tu stanotte?" chiesi guardandolo.
"si, tranquilla ho cercato di non guardare" si sedette sul bordo del letto.
"grazie" sussurrai e rivolse il suo sguardo verso di me, quei occhi vuoti che stavo iniziando ad adorare erano rivolti a me."dio devo lavorare" iniziai a lamentarmi, era già tardi e in queste condizioni non riuscivo a reggermi nemmeno in piedi.
"davvero?" mi guardó stranito, cosa avevo detto di male?. "tu sei praticamente mezza morta e ti preoccupi di lavorare?"
"mi servono i soldi per...mamma!" quasi urlai, non ero tornata a casa e sicuramente era in pensiero.
Presi velocemente il telefono e controllai, infatti avevo quasi trenta chiamate perse da lei e messaggi non letti.
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Love me, even if it's wrong
RomanceQuando il cancro a sua madre inizia ad aggravarsi sempre di più, Chloe è costretta a fermare gli studi per trovare un lavoro e aiutare sua madre con le spese e le cure. È una ragazza gentile, solare, non si fa mettere i piedi in testa da nessuno, od...