Capitolo 51

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Sophie e Alexa parlavano, senza fermarsi.
Mi riempivano di domande e mi stavano raccontando un pó di novità, e per quanto provassi a sorridere, dentro di me c'era un peso che non riuscivo a sopportare.
Paura.

Qualcuno dei miei amici poteva morire in quel locale.
La mia mano non smetteva di tremare, ma cercavo di nasconderlo.
Ormai era tutto passato, stavo bene.
Ma qualcosa nella mia testa mi diceva che non sarebbe finita, che ci sarebbe stato di peggio.
Mi girai, sospirando, e notai Ethan che mi stava fissando, con la testa da tutt'altra parte.

Subito dopo andó al piano di sopra.
"bhe vado a prepararti qualcosa da mangiare, così prendi un antidolorifico" Sophie si alzó dal divano, sorridendomi gentilmente.
"grazie" ricambiai il sorriso, per poi andare in cucina.
Ero felice del legame che si stava costruendo tra noi. Inizialmente non avevo avuto una bella impressione su di lei, pensavo che, essendo amica di Aria, sarebbe stata tale e uguale a lei, se non peggio.

Guardai ancora verso le scale, tentata ad andare di sopra.
"Chloe, devo parlarti..."mormoró Alexa, leggermente nervosa, con lo sguardo rivolto verso il basso.
Egoisticamente, mi alzai.
"nè parliamo dopo, okay?" lei mi afferró dal polso, e la guardai.
"ho bisogno davvero di parlarti, e te ne vai?" i suoi occhi stavano esprimendo tutta la sofferenza che stava provando, di quanto la stessi deludendo.
Preferivo parlare con Ethan, che con lei, magari pensava ciò, ma non era così.

"facciamo così..." gli presi la mano, stringendola con la mia. "stasera vieni da me, così abbiamo tutto il tempo di parlare, con calma, noi due" non avrei mai voluto perdere la sua fiducia, per una piccolezza.
Ma anche io avevo bisogno di parlare, con qualcuno, con lui.
"vabene..." sospiró, ricambiando la stretta sulla mia mano.

Gli lasciai un tenero bacio sulla guancia, per poi andare al piano di sopra.

Entrai nella camera degli ospiti.
Vidi subito Ethan, d'avanti allo specchio, sfilarsi la maglietta.
Aveva lo sguardo perso, come se la sua mente era piena di pensieri.
Guardai le sue cicatrici, i segni di una vita piena di sofferenza, qualcosa di troppo brutto per un ragazzo della sua età.
Ogni volta mi chiedevo cosa gli fosse successo, perché non voleva mai parlarne, se c'entrasse realmente suo padre e la sua famiglia.

Mi avvicinai lentamente, avvicinando la mano sulla sua spalla, sfiorandola lentamente.
Avevo paura di fargli del male, lo toccavo come se fosse fragile.
Ethan abbassó lo sguardo, mentre con un dito gli sfiorai una delle tante cicatrici.
Lo sentì sospirare, come se gli costasse tanto farsi toccare, sopratutto lì.

Ci lasciai un bacio sopra.
"che ti è successo?" sussurrai.
Lui si allontanó da me, e dentro di me sentì un vuoto.
"dopo quella discussione, la sera del ringraziamento, ho parlato con Madison" disse, senza guardarmi.

Una leggera gelosia si fece viva dentro di me, anche se lui aveva fatto passare a quella ragazza le pene dell'inferno.
"quando ci siamo incrociati al grease?" lo guardai, stringeva la maglietta tra le sue mani, come se fosse un oggetto di sfogo in quel momento.
"si" mi avvicinai nuovamente a lui, cercando di sedermi sul ripiano della finestra, ma il dolore al braccio complicava i miei movimenti.
Improvvisamente mi afferró dai fianchi, sollevandomi e facendomi sedere.

Sorrisi, sentendo le mie guancie andare a fuoco.
Era così vicino a me, tremendamente vicino.
"gli ho chiesto scusa, per tutto quello che gli ho fatto" proseguì.
"ti ha perdonato?" chiesi, senza spostare il mio sguardo da lui.
"gli è difficile" potevo crederci, chi avrebbe mai perdonato una cosa del genere?. "ma sta andando avanti, e non prova più l'odio di prima" mi spiegó, anche lui mi guardava negli occhi.

Questo gioco di sguardi mi rendeva vulnerabile, provocandomi un casino talmente grande allo stomaco.
"quello che hai fatto è talmente grave, ma il gesto di andare da lei e chiedere scusa, dimostra quanto sei maturato, che non sei più la persona di prima" gli accarezzai il collo, dolcemente, e si rilassó, chiudendo per un secondo gli occhi.
"sono molto peggio" disse e negai con il viso. "ho ucciso, Chloe."
"per volere tuo o quello di David?" dissi, senza pensarci due volte.

Love me, even if it's wrongDove le storie prendono vita. Scoprilo ora