Capitolo 14

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Appena Alexa mi aveva informato della notizia mi preparai velocemente.
Avevo detto a mia madre che semplicemente Tyler non stava bene e volevo andare a vedere come stesse, dopo la telefonata della mia amica.
Ovviamente lei non ci aveva creduto, aveva visto la mia espressione quando avevo risposto alla chiamata, ed era tutto tranne che tranquilla.

Mentre stavo nel taxi diretto all'ospedale, guardavo attraverso il finestrino mentre torturavo le mie unghie.
L'ansia prese il possesso di me, Tyler non poteva morire, era il fratello che non avevo mai avuto, la spalla su cui piangere, ridere.
Se pensavo all'ultima discussione che avevamo avuto i sensi di colpa si facevano strada dentro di me.

Non lo avevo cercato, né chiamato. Ero impegnata con la festa di Amelia, ma nonostante ciò dovevo almeno chiedergli come stesse.

"siamo arrivati" l'uomo alla guida accostó e gli porsi i soldi.
"grazie" uscì in fretta dalla macchina e corsi dentro.

Non avevo un buon rapporto con l'ospedale. Avevo accompagnato mia madre parecchie volte qui per quel maledetto cancro, e poi tre anni fà quando papà andò via.

Mi avvicinai ad una infermiera dietro al bancone, e lei mi guardó dalla testa ai piedi.
Non avevo un buon aspetto, sicuramente ero pallida per lo spavento e i miei occhi erano lucidi.

"ehm buonasera, cerco Tyler Johnson" cercai di stare calma.
"è una parente?"
"ehm sono sua cugina" mentì, altrimenti non mi avrebbero fatto entrare, e volevo evitare di litigare con dottori e infermieri dell'ospedale.
"secondo piano, stanza A37"
"grazie" salì velocemente le scale e arrivai al secondo piano.

Mi guardai intorno cercando la camera di Tyler, e ogni volta vedevo persone sul letto, che non riuscivano a muoversi o che avevano bisogno di aiuto.
I parenti che parlavano tra loro, chi invece aiutava il proprio famigliare.
Vedere tante persone così mi metteva un agitazione assurda.

Finalmente trovai la stanza A37 e appena aprì la porta vidi Alexa e Tyler che si abbracciavano, lui era seduto sul letto e sorrideva leggermente.
Stava bene.
Mi calmai subito appena lo vidi così, avevo pensato subito alle peggior cose.

"io ti devo parlare-" Alexa venne interrotta da Tyler, che posó subito lo sguardo su di me.
"Chloe" sussurró e Alexa si gira a guardarmi.
Sembrava preoccupata ma anche...arrabbiata?
"Tyler, dio" andai velocemente verso di lui, abbracciandolo forte a me.
Lui mi stringeva nascondendo il viso nell'incavo del mio collo.
Cercavo di trattenere le lacrime invano, ma non riuscivo, ero felice.
Felice che lui non mi aveva lasciato.
Felice di non rivivere le stesse sensazioni di tre anni fà.
Felice che sia vivo.

"piano fa ancora male" sussurró sorridendo e mi allontanai piano.
"come è successo? Dove ti hanno sparato? Dov'eri e come stai ora?" iniziai a fare mille domande agitata.
"ehi calma" sorride "mi hanno sparato al fianco ma sto bene" alzó la maglietta facendomi vedere la fasciatura che aveva, già sporca di sangue ma non tanto. "a quanto pare non ha danneggiato nulla e la pallottola non è andata in profondità, anche se ho perso troppo sangue" mi spiegó.

"ma dove è successo?" domandai guardando sia Tyler che Alexa.
"al parcheggio del glam dark" rispose quest'ultima.
"siete andati lì? Quante volte ho detto che è pericoloso?" erano testardi o cosa?
Perché non avevano ancora chiuso quel posto? Ci si poteva creare una lista di tutte le tragedie successe lì.
Spaccio, risse, morte.
"Alexa voleva andarci e l'ho accontentata, alla fine ci stavamo divertendo" rispose Tyler con una smorfia di dolore.

"e poi gli dovevo parlare" guardai Alexa, perché sembrava che c'è l'avesse con me? Infondo lei mi aveva chiamato, ed ero molto preoccupata per Tyler.
"okay ma non potevi scegliere un posto più tranquillo?" chiesi tranquilla.
Lei sbuffó.
"vado a prendere del caffè" uscì dalla stanza sbattendo la porta.
"ma che ha?" chiesi a Tyler.
"Non lo so, sinceramente prima che arrivassi era tranquilla" rispose lui dubbioso.
"senti devo parlarti" lo guardai negli occhi.
"anche io" disse lui.

Love me, even if it's wrongDove le storie prendono vita. Scoprilo ora