𝑵𝒐𝒏 𝒆𝒔𝒊𝒔𝒕𝒆 𝒏𝒆𝒔𝒔𝒖𝒏𝒂 𝑳𝒆𝒈𝒈𝒆𝒏𝒅𝒂

Capitolo 12

Vi consiglio di accompagnare la lettura ad un po' di musica a tema nella playlist "Non esiste nessuna leggenda - soundtrack" su Spotify.
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Cercate il nome blacklake_ (Sun❂)

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Due ombre sottili scendevano l'uno a fianco all'altra e, come una lieve melodia, facevano riecheggiare i loro leggeri passi nudi sui gradini del vecchio castello. Le due figure si tenevano per mano e, muovendo i loro occhi, si guardavo attentamente attorno con il timore di essere visti da qualcuno.

Anche dopo una lunga rampa di scale, i due fanciulli non udivano nulla di anomalo e percepivano solamente i loro delicati respiri: era come se il castello si fosse svuotato di tutta quell'energia e di quella musica che era consono sentire all'interno delle mura. L'essenza dell'edificio si stava pian piano spegnendo e stava quasi seguendo le orme del principe, il ragazzo che voleva scappare dal suo destino. 

Mentre i due superavano le infinite scale e il lungo corridoio che si era formato dinanzi a loro, la mente di Irvine si riempiva di domande senza risposta. Il ragazzo era sollevato della presenza amica di Elinor ed era sicuro che insieme sarebbero riusciti a fuggire via dal luogo che definivano casa, ma si chiedeva cosa sarebbe accaduto poi. E se i due non avessero trovato il portale della leggenda? Non conoscevano l'esatta posizione del portale e non sapevano da dove poter iniziare le loro ricerche. Forse Josephine aveva ragione. Lui stava solo rischiando di mettere in pericolo le persone che amava di più al mondo.

Il fanciullo osservò con dolcezza il viso dell'amica che, intenta a muoversi con furtività, faceva ondeggiare lentamente i morbidi capelli dorati e si mordeva con ansia il labbro superiore smorzando a fatica il respiro stanco, respiro di chi aveva paura di rovinare tutto.
No, tutto sarebbe andato come avevano pianificato: sarebbero corsi fuori da questo inferno e avrebbero trovato il portale, nulla di più semplice. O almeno doveva esserlo.

<< Cosa c'è, Irvi? >> Domandò improvvisamente la fanciulla, notando lo sguardo dell'amico fisso su di lei.

<< C'è qualcosa che non va? >> 

Il principe sorrise alla domanda dell'amica. 

<< No, va tutto bene, Eli. Stavo solo pensando al nostro piano. >> 

<< Vuoi apportare qualche modifica? Mi offenderei, visto che il piano l'ho creato per la maggior parte io! >> Bisbigliò divertita l'amica, appoggiando la schiena a uno delle pareti del lungo corridoio. 

<< No, niente del genere. Stavo pensando a... cosa troveremo dopo il portale. >>
Mentì il ragazzo.

<< Dopo il portale? Non saprei sinceramente. >> Rispose pensierosa la ragazza. 

<< Se la leggenda dice il vero, i portali ci dovrebbero condurre ad altri mondi creati dall'Ápeiron. È impossibile sapere in quale mondo ci catapulterà quella strana porta magica. >> 

Il principe si affiancò all'amica e si appoggiò alla parete, rilassando i muscoli tesi. 

<< I mondi che lui ha generato potrebbero essere un'infinità. Come te lo immagini un nuovo mondo? >> 

<< Domanda difficile. Me lo immagino con nuove creature, nuove piante, nuove- >> 

<< So bene che ci sono "nuove cose" in un "nuovo mondo"! >>
Sgridò spazientito il ragazzo dalla stupidità dell'amica.

<< Io intendevo come tu ti immagini un nuovo pianeta. >> 

Elinor fece una risatina percependo la frustrazione quasi esagerata dell'amico.