Capitolo 6

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Vi consiglio di accompagnare la lettura ad un po' di musica a tema nella playlist "Non esiste nessuna leggenda - soundtrack" su Spotify.

E se siete curiosi di dare un volto ad ogni personaggio o vedere i vari luoghi della storia, vi consiglio di dare un'occhiata alla mia raccolta Pinterest!
Cercate il nome blacklake_ (Sun❂)

°.*☆•.°

Il principe sentiva un leggero freddo che riusciva a penetrargli nelle ossa.
Era un freddo anomalo, non aveva mai sentito niente del genere.
Irvine ascoltava e percepiva il brontolio delle pietre attorno a sé che, quasi svegliati di malavoglia, si muovevano a balzi, spostati da dei pesanti passi che venivano strascinati con fatica.
Il ragazzo sentiva le mura che lo circondavano e che, pian piano, si stringevano sempre più.
Il fanciullo si arrese e accolse il dolore che si diffondeva velocemente sul proprio petto.

<< Principessa! Si svegli! >>

Il ragazzo alzò la testa di scatto.

<< Mi spieghi cosa hai fatto ieri sera fino a tarda notte? >> Domandò l’uomo che si trovava seduto davanti a lui, con una pila di libri grigiastri ai lati.

Il fanciullo tossicchiò imbarazzato per essersi addormentato proprio nel bel mezzo delle lezioni del mattino.

<< Ho passato la nottata assieme ad Elinor. >>

<< Vi siete raccontate delle storie dell’orrore? Qualche creatura abominevole o leggende simili? >>

<< Si. >> Ammise il principe, distogliendo lo sguardo.

<< Abbiamo perso la concezione del tempo e ci siamo ritrovati con ormai il sole che accecava i nostri visi. >>

Il maestro ridacchiò.

<< Stai usando delle belle parole solo per addolcirmi, mia signora? Sei molta brava ad usare le frasi giuste nel momento corretto, ma ripeti sempre lo stesso errore. >> Iniziò lui, incrociando le braccia al petto.

<< Ci siamo ritrovate, mia signora, non ritrovati. Quando parlate di voi e la vostra amica Elinor, dovreste usare il femminile, non il maschile che usate ostinatamente di continuo. >>

Il principe percepì dei brividi che iniziarono a ramificarsi dalla punta del piede, fino alla cima della testa.

<< Si ha ragione, mi scusi. >>

<< Quindi? >> Cantilenò l’uomo, aspettandosi una risposta.

<< Cosa? >>

Il maestro squadrò il ragazzo con fare ovvio.

<< Oh. >> Il ragazzo capì.

<< Va bene. >>

Ingoiò un poco di saliva e continuò.

<< Io ed Elinor siamo- siamo rimaste fino a tarda notte a raccontarci storie fantastiche e surreali. >>

<< Bene. >> Gli sorrise l’uomo.

<< Non è così difficile! >>

<< Ha ragione. >> Balbettò il ragazzo, non sicuro della risposta.

<< Ad ogni modo. >> Proseguì lui, spostando il grosso libro che si trovava al centro del tavolo.

<< Se si sente stanca, mia signora, possiamo fermarci qui per oggi. >>

<< Ora? Mancano ancora molto tempo alla fine della lezione. >>

<< Stia tranquilla, per oggi chiuderò un occhio. Mi fa piacere sapere che si diverte con la sua migliora amica, ma questa sarà la prima e ultima volta. >> Dichiarò, facendogli un occhiolino amichevole.

𝑵𝒐𝒏 𝒆𝒔𝒊𝒔𝒕𝒆 𝒏𝒆𝒔𝒔𝒖𝒏𝒂 𝑳𝒆𝒈𝒈𝒆𝒏𝒅𝒂Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora