𝑵𝒐𝒏 𝒆𝒔𝒊𝒔𝒕𝒆 𝒏𝒆𝒔𝒔𝒖𝒏𝒂 𝑳𝒆𝒈𝒈𝒆𝒏𝒅𝒂

Capitolo 11

Vi consiglio di accompagnare la lettura ad un po' di musica a tema nella playlist "Non esiste nessuna leggenda - soundtrack" su Spotify.
•
E se siete curiosi di dare un volto ad ogni personaggio o vedere i vari luoghi della storia, vi consiglio di dare un'occhiata alla mia raccolta Pinterest!
Cercate il nome blacklake_ (Sun❂)

°.*☆•.°

<< Fuggirò via da qui! >>
Strillò con eccitazione il giovane che aveva lasciato finalmente le povere spalle dell'amica, indolenzite dalla sua stretta.

<< Cosa vuoi- ti rendi conto di quello che stai dicendo? >>
Rispose di rimando Elinor.

<< E poi quel nome... l'Ápeiron? L'ho già sentito da qualche parte ma- >>

La fanciulla spalancò gli occhi, ricordandosi della leggenda e delle insistenti lezioni che gli dava ogni giorno Josephine, desiderosa di rendere quella maldestra domestica come una vera ragazza sapiente.

<< Vedo che gli insegnamenti di Josi non sono del tutto inutili, non è vero? >>

<< Tu vuoi veramente cercare il portale che ti conduca a quella "cosa"? Tu sei quello che non crede mai a storielle del genere e ora mi stai dicendo che vuoi rischiare così tanto? >>

<< In realtà io non sto rischiando un bel niente. >> Puntualizzò lui e si avvicinò a passo svelto verso l'immenso armadio della stanza, lasciando l'amica che lo osservava a distanza.

Il principe si spogliò, facendo cadere il lungo e fine vestito verdognolo indossato alla catastrofica festa di compleanno, e aprì con decisione l'armadio frugando all'interno.

<< Pensa Elinor: anche se fuggissi dal castello e non trovassi i portali, rassegnandomi all'idea che questa leggenda non abbia un fondo di verità, non avrei perso un bel nulla! Rischierei molto di più rimanendo richiusa nella mia camera aspettando che mio padre trovi uno "sposo disposto a mettersi con un pazzo come me". >>

<< Ma Irvi- >>

Il ragazzo lanciò con non curanza un paio di pantaloni di pelle nero, accompagnato da una sottile camicia bianca e un paio di stivaletti di morbido cuoio.

<< Rispondimi Elinor. >>
Disse con serietà il ragazzo, fulminando lo sguardo dell'amica.

<< Vuoi davvero che rimanga qui ad aspettare il mio destino? Il futuro che non ho mai voluto, che noi non abbiamo mai voluto. Mi stai chiedendo di non rischiare ma, se non lo faccio, la mia sarà solo un inutile e miserabile vita disegnata da altri. >>

Il ragazzo sospirò e appoggiando la mano al petto ormai scoperto, chiese:

<< Tu cosa faresti al mio posto, Eli. >>

All'udire di quelle parole, gli occhi della fanciulla brillarono di un'intensa tristezza mescolata ad una sensazione sconosciuta fino ad allora. Elinor osservava l'amico con dolcezza e desiderava con tutto il cuore di vivere ancora al suo fianco, di dormire e divertirsi assieme a lui. Non voleva che la sua vita fosse infelice e altrettanto non voleva che il principe fuggisse via dal castello, dalla loro casa.
La fanciulla sperava di non essere abbandonata dal suo migliore amico, il suo unico amico.

<< Se tu vivessi con la consapevolezza che un giorno la tua vita cambiasse solo per il volere di altri e sapendo che non potresti più essere il vero te stesso, reprimendo sentimenti e sogni che avevi desiderato fin da bambino. >>

<< Cosa farei io. >>
Ripeté con voce fievole la fanciulla, portandosi le mani al viso.

<< Io- >> Elinor si schiaffeggiò il viso con entrambe le mani e, sorridendo verso l'amico, gridò: