Vi consiglio di accompagnare la lettura ad un po' di musica a tema nella playlist "Non esiste nessuna leggenda - soundtrack" su Spotify.
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E se siete curiosi di dare un volto ad ogni personaggio o vedere i vari luoghi della storia, vi consiglio di dare un'occhiata alla mia raccolta Pinterest!
Cercate il nome blacklake_ (Sun❂)°.*☆•.°
Un tremolio leggero si propagò nel petto del giovane mezzelfo, facendo rabbrividire quella parte come se una presenza le stesse picchiettando sulla fredda pelle, tentando di attirare la sua attenzione. Pareva che un sottile dito colpisse ripetutamente il proprio torace con un ritmo preciso e costante, colpendolo ripetutamente con il piccolo polpastrello, quasi tentando di parlargli.
Una figura invisibile sembrava infatti accompagnarlo, avvolgendo un braccio attorno al collo del giovane, stringendolo a sé, e l'altro invece lo lasciava poggiato al suo petto, come desiderosa di percepire il suo cuore vivo palpitare ancora.
Di tanto in tanto, quel leggero battere si fermava e il dito iniziava poi a sfiorare la pelle con più calma, disegnando piccoli cerchi i quali riscaldavano la sua carne, infreddolita a causa di quel cupo ambiente, inumidito dai sospiri degli esseri che lì ne abitavano. Erano gli stessi respiri che avevano dato vita alla brina la quale, poggiata con placidità alle mura della grotta, rifletteva le sagome che gli passava al fianco, facendo danzare sulla propria superficie disegni indefinite ed imprecise.
Un qualcosa di più forte poi premette al centro del torace del ragazzo, come se quello stesso dito volesse appositamente far percepire la sua presenza, pregando forse di essere cullato nuovamente nel palmo del proprio possessore ma egli, impegnato nel camminare, ignorava quella sensazione, continuando ad avanzare.Le viscere della caverna allargavano sempre più le loro pareti di roccia e i corridoi si allungavano senza fine, estendendo la propria forma in estremi cunicoli ricurvi ed irregolari, come se la caverna stessa desse forma a quei complicati percorsi forse proprio per rallentare il passo dei nuovi visitatori ed invitare loro ad arrendersi. Quell'intestino sembrava ripiegarsi su sé stesso, creando sulla propria carne delle composizioni anomale, le quali poi, accarezzate dalla leggera luce che aleggiava nella zona, facevano nascere lievi ombre. Queste decoravano il luogo con angoscia, rendendo più difficoltoso il cammino che, passo dopo passo, si riempiva di ostacoli e conche dalle strane forme che coprivano il pavimento, come impronte lasciate da una sconosciuta creatura.
Enormi colonne di scuro marmo poi spuntavano come ossa fratturate da quella rinsecchita muscolatura e queste, quasi con fatica, reggevano le spesse pareti tentando di non farle cedere a causa della decadenza di quel luogo, la quale diveniva sempre più presente.
L'aria si faceva più pesante e un sapore quasi metallico strideva con insistenza nelle bocche dei viaggiatori, insaporendo le proprie salive in un impasto sgradevole, il quale riempiva il palato e anche le narici parevano percepire quel anomalo gusto. Era come se una lama arrugginita si fosse conficcata nei loro visi, il filo di un'arma lasciata a marcire da chissà quanto tempo, senza alcuno scopo e senza padrone, perdeva la propria essenza.
La gravità stessa si aggravava di tale ambiente, come appesantita da quell'agonia che ormai ne faceva da padrona.
I polmoni si stringevano addolorati e, di tanto in tanto, i viaggiatori erano costretti a fermarsi per prendere qualche respiro in più, reso impossibile perché il percorso si faceva sempre più ostico.<< Thao tranquillo, sono solo un poco affaticato. >> Ripeteva con un mantra il giovane umano appena notava la preoccupazione dell'amico di fuoco che, dal canto suo, vortica con ansia attorno alla sua figura.
<< Abbiamo solo bisogno di qualche secondo per... prendere fiato. >> Tentava di parlare lui, allargando i propri polmoni ad ogni momento che poteva.
Dopo poco, la guida corvina allargando le proprie alette e fischiettando con eccitazione, invitava loro a proseguire dopo la consueta pausa per poi continuare a zappettare a destra e a manca, seguendo il percorso che lui conosceva fin troppo bene.

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𝑵𝒐𝒏 𝒆𝒔𝒊𝒔𝒕𝒆 𝒏𝒆𝒔𝒔𝒖𝒏𝒂 𝑳𝒆𝒈𝒈𝒆𝒏𝒅𝒂
Fantasy《[...] non c'è certezza nella tua voce e altresì nelle parole di tutte quelle creature e razze che abitano nei mondi che io stesso ho creato. Non esiste nessuna leggenda, ma solo una irreversibile verità.》 Altre persone tessono il destino di un giov...