Capitolo 19

37 6 0
                                    

Vi consiglio di accompagnare la lettura ad un po' di musica a tema nella playlist "Non esiste nessuna leggenda - soundtrack" su Spotify.

E se siete curiosi di dare un volto ad ogni personaggio o vedere i vari luoghi della storia, vi consiglio di dare un'occhiata alla mia raccolta Pinterest!
Cercate il nome blacklake_ (Sun❂)

°.*☆•.°

Gli occhi del mezzelfo brillarono di un verde innaturale mentre continuava ad osservare il ragazzo con disprezzo, percependo le proprie viscere contorcersi al solo pensiero dell’essere che gli si parava di fronte. Uno strano tremolio si ramificò nel corpo della mezza razza, costringendolo a stringere con forza i pugni, cercando di mantenere la calma. 

La chiara camicia ormai aperta del principe si muoveva con calma al leggero sospirare del vento, mostrando le parti nascoste del giovane: i due ciondoli che gli circondavano con grazia il collo, le bende strette al petto, che stringevano il modesto seno, la sottile vita e il grosso livido che si faceva notare sullo stomaco. Quel segreto che aveva provato a nascondere agli occhi dal mezzelfo dai capelli rossicci era ormai stato scoperto e la amara verità stava circolando nelle vene dei due, ignari di ciò che sarebbe accaduto il quel momento.  

Le parole del giovane nobile perforarono la testa di Serapion e continuarono a rimbombargli nel cranio, riuscendo ad assaporare tale ingenuità e stupidità nel cuore di Atys. 
La mezza razza cercò di trattenersi ma una angosciante risata uscì dalle proprie labbra smezzandogli il fiato.  

<< Non credevo che le principesse fossero delle mocciose tanto ingenue. >> Parlò lui, continuando a ridacchiare. 

<< Credi davvero di poter riparare agli errori di quel bastardo? Come se nulla fosse? >> 

Atys capiva la profonda rabbia del mezzelfo e non smise di stringere con decisione il pugnale con una mano, pronto a difendersi.  

<< Lo so che può sembrare assurdo, ma se mi conducessi al portale, io- >>

<< Oh giusto, il portale. >>

La mezza razza strofino la lunga manica della veste contro il collo, pulendo la sottile riga di sangue che continuava a scendergli verso il petto. 

<< Dovrei indicare la strada ad un umano che si è divertito tanto a giocare nei panni del povero mezzelfo e ha mentito alla stessa mezza razza che l’ha condotto al di fuori delle mura della città. Sì, mi sembra assurdo. >> 

Il giovane ragazzo fece un lungo sospiro e, con un poco di riluttanza, decise di abbassare l’arma.

<< È vero, è assurdo. Sono stato orribile e mi odierai per ciò che ho fatto, ma è stato necessario per arrivare fino a dove sono ora. In cambio del tuo aiuto, posso ripagarti con tutto il denaro che mi è rimasto. L’oro è tuo. >>  

Il mezzelfo indietreggiò leggermente, continuando ad osservare con odio il ragazzo.  

<< Serapion, io- >> Il fanciullo gettò a terra il pugnale e fece cadere le braccia lungo la vita. 

<< Voglio solo parlare. >> 

<< Parlare? >> Ghignò con ostilità la mezza razza. 

<< Non ho intenzione di parlare con una disgustosa donna umana! >>  

Serapion raccolse con rapidità l’alabarda che aveva lasciato a terra e corse verso il fanciullo, pronto a sferrargli un colpo mortale al collo. 
Atys rispose immediatamente al colpo, sguainando con ancor più velocità la spada dal fodero, stringendola con una mano all’impugnatura e l’altra al piatto, provando a difendersi dall’attacco della mezza razza.  
Un suono metallico riecheggiò attorno a loro quando il filo dell’alabarda colpì la lama della spada che riuscì a bloccare il pericoloso attacco.  

𝑵𝒐𝒏 𝒆𝒔𝒊𝒔𝒕𝒆 𝒏𝒆𝒔𝒔𝒖𝒏𝒂 𝑳𝒆𝒈𝒈𝒆𝒏𝒅𝒂Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora