Vi consiglio di accompagnare la lettura ad un po' di musica a tema nella playlist "Non esiste nessuna leggenda - soundtrack" su Spotify.
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E se siete curiosi di dare un volto ad ogni personaggio o vedere i vari luoghi della storia, vi consiglio di dare un'occhiata alla mia raccolta Pinterest!
Carcete il nome blacklake_ (Sun❂)°.*☆•.°
Nella stanza del giovane principe regnava il silenzio: la grande finestra che conduceva al balcone era spalancata e faceva entrare una piacevole brezza primaverile. Si vedeva il sole che ormai nascosto dai tanti edifici dall'immensa città di Lakide, celebrava la nascita di deboli raggi di luce.
Le sottili tende rosee si muovevano con piacere, quasi come danzando, seguendo quel debole vento che accarezzava il sottile corpo del principe, sdraiato sul letto. Il fanciullo respirava piano, cercando di rendersi quasi invisibile e scomparire da quella stanza, da quel castello, da quel mondo che sapeva bene non gli appartenesse.
Il ragazzo sospirò e decise, di mala voglia, di mettersi seduto in mezzo alle soffici coperte.
Allungò la mano e da sotto uno dei tanti cuscini ne estrasse uno spesso libro, composto da una semplice copertina di color smeraldo ormai sbiadita a causa del tempo.Era un libro che gli aveva comprato in passato suo padre, al suo sesto compleanno, insistendo che in futuro gli sarebbe stato utile: trattava infatti del passato della vecchia città di Lakide, della sua casa, raccontando dei propri antenati e di come, sconfiggendo creature leggendarie, abbiano conquistato il lago e con esso anche l'isoletta che si trova al suo centro.
Racconti alquanto surreali, pensava sempre il giovane.
Purtroppo il futuro del fanciullo non poteva essere altrettanto emozionante: nessuna avventura, nessuna mostruosità da sconfiggere, solo e unicamente una vita scelta da altri.Il ragazzo provò a scacciare i brutti pensieri e aprì il libro, cercando qualche pagina, capitolo o semplicemente qualche frase che fosse più interessante della vita che vi era in serbo per lui.
<< Trovato! >>
Esclamò lui, puntando il dito verso il capitolo scelto: "Cetos, la creatura del lago".
Era il capitolo preferito del fanciullo.
Trattava, come si capisce dal nome della sezione, di una creatura grande quanto una balena con parti del corpo mostruose: un incrocio tra un grosso pesce e un serpente che portava il nome di Cetos. Il lungo capitolo ne andava a descrivere precisamente ogni parte del corpo come le enormi fauci spalancate e le zampe anteriori di animale terreste, attaccate ad un corpo coperto di scaglie e, lo stesso autore del libro, affermava di averlo visto che minacciosamente si aggirava intorno all'isolotto, sperando di mangiare quante più persone si trovassero al di sopra di esso.
L'autore spiegava inoltre il modo in cui i suoi antenati abbiano trovato il modo di costruire il castello senza che il mostro gli si aizzasse contro, provando a divorarli in una qualsiasi buona occasione: il suo più vecchio antenato era riuscito ad addomesticare la creatura dandogli dei doni in cambio della sua tranquillità, ovviamente i doni in questione non erano altro che umani che gli venivano dati in pasto.Da come era descritto, questi uomini erano più che altro persone che avevano fatto dei crimini anche molto gravi ma che, alla vista della pena che dovevano subire, si erano tutti magicamente pentiti.
Anche se i suoi progenitori erano riusciti a costruire il castello in santa pace e, con sé, anche i quattro ponti che collegavano alla città, si dice che il mostro continuò a nuotare inquieto al di sotto delle profonde acque del lago, aspettando con impazienza qualcuno con il coraggio di sfidare la sorte.<< Ah, che cosa ridicola! >>
Disse il principe con fare ovvio.<< Non crederei mai a una storiella del genere! È possibile poi che questa "spaventosa creatura" non abbia mai messo il proprio muso fuori dall'acqua e non sia morta di fame? >>

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𝑵𝒐𝒏 𝒆𝒔𝒊𝒔𝒕𝒆 𝒏𝒆𝒔𝒔𝒖𝒏𝒂 𝑳𝒆𝒈𝒈𝒆𝒏𝒅𝒂
Fantasi《[...] non c'è certezza nella tua voce e altresì nelle parole di tutte quelle creature e razze che abitano nei mondi che io stesso ho creato. Non esiste nessuna leggenda, ma solo una irreversibile verità.》 Altre persone tessono il destino di un giov...