ODIO IL FATTO CHE TI AMO

Capitolo 33

Igor

《Hai detto che siete solo amici, ma a me sembrate davvero innamorati.》 Disse mio padre mentre mangiava.

Lo fulminai con lo sguardo e mi limitai a sorridere falsamente, prima che io faccessi qualche cazzata.

Per tua informazione, la cazzata l'hai già fatta dicendo che Summer fosse solo un'amica!

In effetti avevo notato i suoi occhi lucidi dopo essere tornata dal bagno, forse si aspettava che dicessi a mio padre che era la mia fidanzata.

Potevi semplicemente dire che è la tua futura moglie dalla quale avrai cinque figli, idiota!

La cena stava procedendo molto bene, vedevo Anastasia contenta, anche se mi aveva lanciato qualche occhiattaccia per come rispondevo.

Summer invece non mi aveva rivolto una parola.

E fa bene!

《Che hai?》Le chiesi mentre posai la mia mano sulla sua coscia.

《Niente!》Rispose dura togliendo la mia mano.

Decisi di non fare scenata e aspettare che la cena finisse.

Dopo un paio d'ore tra chiacchiere e cibo, la serata finì, salutammo tutti e i miei genitori mi dissero che volevano vedermi ancora, passare del tempo con loro e recuperare il rapporto, Summer invece dopo aver salutato tutti, era andata subito alla macchina da sola senza aspettarmi.

La raggiunsi e la vidi che era appoggiata allo sportello della macchina con le braccia incrociate.

《Si può sapere cosa cazzo ti prende?》Domandai accendendomi una sigaretta.

《Niente!》Rispose puntando le sue iridi azzurre nelle mie.

Ma porca puttana! Speravo solo di non perdere la pazienza.

Perché tu ce l'hai mai avuta?

Aprii la macchina e lei salì sbattendo lo sportello, si mise la cintura e aspettò che io smettessi di fumare.

Finii di fumare ed entrai in macchina, guardai la bambina che guardava fisso in avanti senza degnarmi di uno sguardo.

Partimmo, ogni tanto la guardavo, si vedeva che era incazzata eppure era così bella.

《Portami da Vanea.》Disse all'improvviso.

Che cosa!?!

Ben ti sta!

《Vieni a casa con me.》Risposi.

《Ma io non voglio venire con te!》Alzò la voce graffiandosi le cosce.

Voleva sfidarmi e tentare la mia pazienza, ma era nevosa e poco sicura di sé, lo sapevo perché ogni volta si graffiava in quel modo le cosce.

《Non ti porterò da quel dottorino del cazzo! Hai anche bevuto, perciò vieni a casa con me, fine del discorso.》

Sei geloso per caso?

《Non sei nessuno per decidere dove devo andare.》Continuò a parlare lei.

Mi incazzai ancora di più ed accelerai fino ad arrivare a casa, misi la macchina nel garage per poi scendere accompagnare la bambina dentro casa.

《Perché cavolo mi hai portata qui? Volevo dormire da Vanea!》 Disse puntandomi il dito contro.

《Entra e non farmi incazzare ancora di più, Summer!》

Lei fece come le dissi e poi si abbassò cercando di togliersi i tacchi invano.
La gonna le aveva scoperto metà culo e...

Ce la fai a non guardarle il culo per una volta?

《Avrei voluto avere Vanea tra le mie gambe stanotte...》Parlò all'improvviso guardandomi con aria di sfida.

Stai calmo!

Mi ero tolto la giacca ed ero rimasto con la camicia, che avevo sbottonato completamente per il caldo.

《Stai zitta, ti prego.》

Non sopportavo quel tipo e quando Summer alludeva al sesso con lui, mi si ribolliva il sangue a causa della rabbia.

《Non sto zitta! Cosa ci sarebbe di male nel sapere che una tua amica vuole avere un ragazzo tra le gambe...?》La sua domanda era un sussurro, aveva avuto paura lei stessa a pronunciare quelle parole.

Un punto per Summer!

《Sicura che te lo scoperesti?》

Summer non rispose, sapeva anche lei che non avrebbe mai fatto una cosa del genere. Non era la ragazza che faceva questo genere di cose con un ragazzo che non le piacesse.

Andò a sedersi sul divano per cercare di togliersi ancora i tacchi. La vidi in difficoltà, perciò andai ad aiutarla. Le tolsi i tacchi, lei mi guardò triste e poi si alzò dal divano.

《Stasera dormo nella mia stanza.》Disse a bassa voce.

Quindi non scopate? Eh no, eh! Non lo accetto!

《Summer!》

Non mi guardava più neanche in faccia.

《Guardami.》Sussurrai avvicinandomi di più a lei.

《Gli amici non dormono nello stesso letto, giusto?》Chiese guardandomi fisso negli occhi.

《Non fare così, Summer!》

《Ho già capito tutto Kreed, non ho bisogno che tu dica qualcosa!》

《Non hai capito un cazzo invece.》Risposi mentre le nostre labbra si sfiorarono appena.

《Non hai capito che sono pazzo di te dalla prima volta che ti ho vista, non hai capito che in questo momento vorrei aprirti le cosce e farti mia, ma hai bevuto e non voglio che tu ti penta di qualcosa domani mattina, non hai capito che il mio cazzo si sveglia solo per te e per nessun'altra, non hai capito che voglio trovarti nel mio letto ogni mattina pronta ad arrossire per una delle mie frasi perverse...》Le dissi la verità, volevo che la sapesse.

Tutto sommato, le hai detto che la ami a modo tuo diciamo.

Le nostre labbra quasi si toccavano, Summer deglutì e mi fissava le labbra, voleva che la baciassi.

Non ci pensai più e la baciai, le nostre lingue si cercavano bisognose, le mie mani andarono nei suoi capelli, le morsi il labbro inferiore e più ci bacevamo, più saliva la voglia di averla lì su quel divano. Summer mi spinse sul divano per poi mettersi a cavalcioni su di me, quando beveva un po', diventava molto più coraggiosa. Mosse il suo bacino sul soldato ed emise dei gemiti.

《Fermiamoci Summer...》Sussurrai ma quando la sua lingua si posò sul mio collo mi sembrò di impazzire.

《Igor...non mi riconosco più in questo momento, dovrei essere ancora arrabbiata con te, invece voglio che mi faccia tua, voglio scendere giù...e darti piacere anche se non so come si fa...》Confessò diventando un po' rossa.

Ha leggermente gli ormoni a palla la ragazza.

《Non adesso, per quanto io voglia aprirti le gambe e farti urlare di piacere, non posso, perché hai bevuto e non mi sembra giusto.》

Dieci punti per te!

《Nessuno avrebbe mai fatto una cosa così per me, grazie...》

La presi in braccio e la portai nella mia camera da letto, la feci sdraiare e l'aiutai a togliersi i vestiti per poi coprirla con un lenzuolo bianco.

Era strano che facessi tutte quelle cose per una ragazza, eppure, per Summer avrei fatto di tutto.