Capitolo 56

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Summer

《Spogliami.》Disse Kreed all'improvviso.

Ero andata a casa sua per fare un po' di ordine, per cucinargli qualcosa, ma quando arrivai, lo vidi che stava male. Aveva la febbre ed era leggermente pallido.

《Ti ho detto di spogliarmi.》Ribadì guardandomi negli occhi.

《Ma sei impazzito o cosa?》Chiesi fuori di me.

Mi stava chiedendo una cosa assurda. Stava delirando altrimenti non si spiegava tutto ciò.

《Ti ho detto di spogliarmi, in questo modo la temperatura del corpo si abbasserà.》Ordinò con tono cattivo.

Mi avvicinai di più sul letto e gli tolsi con delicatezza la maglietta. Il mio respiro era cambiato, il cuore mi batteva all'impazzata ed Igor continuava a fissarmi insistentemente.

《Anche i pantaloni...》Indicò, spostando il lenzuolo blu notte.

Non so con quale coraggio gli aprii la zip e gli abbassai anche i pantaloni. La temperatura della sua stanza era salita più del dovuto, in quel momento ero io ad avere caldo e forse pure la febbre. Dovevo tornare a casa e non restare lì neanche cinque minuti in più. Avevo paura che succedesse qualcosa tra me e lui, in fin dei conti quel che aveva detto l'altro giorno era vero. Tra noi c'era un'attrazione fatale e lui lo sapeva.

《Che ne dici di fare un gioco, bambina?》

Ma bambina chi?

《Che gioco?》Cercai di schiarirmi la voce sperando che non si trattasse di qualche gioco pervertito.

《Il gioco consiste nel non ridere, chi ride si deve togliere un vestito scelto dal vincitore.》Spiegò con un ghigno.

Ma lui non aveva più vestiti!

E come confermato, era un gioco pervertito.

《Ma tu sei quasi nudo!》Esclamai perché non eravamo pari.

《Beh si, basta che mi fai ridere una sola volta e poi sarò tutto nudo per te.》Confessò divertito.

Non so per quale motivo accettai quel stupido gioco. Il gioco iniziò ed Igor cercò di farmi ridere facendo battute e imitandomi, mi ero trattenuta dal ridere per un po' ma dopo non riuscii più a trattenermi dal ridere ed Igor mi  disse di togliermi la maglietta. Kreed era davvero forte in questo gioco dato che aveva un autocontrollo incredibile. Il gioco continuò fino a quando non mi ritrovai con le mutandine ed il reggiseno, mentre Igor era ancora in boxer.

《Non voglio più giocare.》Dissi all'improvviso al castano.

Era stato stupido accettare di giocare. In quel momento mi ritrovavo mezza nuda davanti a Igor, il padre di mia figlia, che non sapeva neanche chi fossi ma che sapeva che tra noi c'era una forte attrazione.

《Hai paura, bambina?》Domandò cambiando tono di voce.

Avevo paura?

Certo che no!

《Non ho paura, solo che non mi va più di giocare.》Esclamai cercando di essere sicura di me.

《Che bugiarda, Karina...dimmi la verità...hai paura di rimanere solo nuda o hai paura che rimanendo nuda tra noi possa succedere qualcosa?》Il suo corpo era vicino al mio e questo non mi avrebbe aiutato a dare una risposta sensata.

《Cosa potrebbe succedere?》Domandai curiosa, ma solo in quel momento mi resi conto della domanda che gli avevo posto.

《Se tu fossi nuda qua con me, potrebbe succedere che io ti scopi su ogni centimetro di questa fottuta stanza.》Confessò a un millimetro dal mio viso.

Al suono di quella frase sentii una fitta e non al cuore. Non sapevo più cosa dire, ero bloccata e lui lo sapeva. Dovevo andarmene subito, altrimenti non avrei risposto delle mie azioni. Cercai di allontanarmi e prendere i miei vestiti, ma Igor mi prese per i polsi e mi fece cadere sul letto. In quel momento ero davvero in trappola. Il castano era sopra di me e non sapevo quale sarebbe stata la sua prossima mossa. Le sue mani mi sfiorarono delicatamente le mie cosce, mi vennero i brividi per il suo tocco. Dovevo reagire,  avevo promesso ad Anastasia e a Vadim che non sarei caduta nella tentazione. In quel momento però mi sembrava tutto così magico. Mi stava salendo una voglia matta di baciarlo e di sentirlo dentro di me. Le sue mani andarono all'orlo delle mie mutandine, ma io lo fermai.

《Perché mi fermi?》Chiese sensuale.

《Non possiamo.》Puntualizzai.

《È per il tuo fidanzato?》

Quale fidanzato? Ah si, giusto. Il finto fidanzato che mi ero inventata solo per scappare di nuovo dalla tentazione.

《Stai con Elena.》Fu tutto ciò che riuscii a dire.

Cercai di scendere dal letto e vestirmi, quando Kreed mi fermò di nuovo per i polsi.

《È a te che penso ogni cazzo di minuto! Non riesco a toglierti dalla mia testa.》Confessò serio.

In quel momento avrei voluto dirgli tutta la verità, raccontargli ogni cosa, ma non potevo, il dottore era stato chiaro.

《Ma che cosa vuoi da me, eh? Non possiamo, te l'ho già detto.》Dissi coraggiosa.

《Vorrei che tu passassi con me una notte, una sola. Non ti sfiorerò neanche con un dito, a meno che tu non lo voglia.》Confessò.

Stavo impazzendo. Non poteva avermelo chiesto per davvero. Non sapevo cosa fare, ero davvero confusa.

《Allora cos'hai deciso?》Parlò mentre era ancora sopra di me che si reggeva ai lati del materasso.

《Io...ecco...io...》

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