Capitolo 39

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Summer

Ero al sesto mese di gravidanza. Purtroppo non erano stati mesi molto felici, vivere nella casa di Vanea significava obbedirgli come un cagnolino. All'inizio faceva il dolce ed il bravo ragazzo ma poi si era tolto la maschera e si era rivelato la vera persona che era. Quando aveva saputo che avessi visto Igor, mi aveva dato uno schiaffo dicendomi di non provare mai più a rivederlo. Non riuscivo a credere a quel che era successo, all'inizio era tutto perfetto ma poi tutto è diventato un incubo. Vanea mi usava come schiava per il sesso, solo così potevo ancora vivere in quella casa e solo così potevo salvare il mio bambino. Avevo saputo che Anastasia aveva dato alla luce un maschio, ero così contenta per lei e Vadim. Oggi era il compleanno della mora e mi aveva invitata, inutile dire che Vanea non mi avrebbe mai dato il permesso, però quel giorno decisi di rischiare e andare da lei, era l'unica che ancora si preoccupava per me, l'unica che mi considerava ancora un essere umano.

Mi preparai e mi vestii di nero per non dare troppo nell'occhio, andai in un negozio e le comprai un profumo  e un body azzurro con un orsetto per il bambino e poi andai da Anastasia.

Arrivai a casa, suonai il campanello e dopo pochi secondi arrivò ad aprirmi.

《Ciao Summer, che piacere vederti, quanto tempo che non ti vedo.》 Mi salutò affettuosa facendomi entrare dentro casa sua.

《Tanti auguri, Nastea. Questo è un piccolo pensierino per te e per il bambino.》

《Grazie, ma non dovevi cara.》

《Il bambino dov'è?》Chiedo curiosa di vedere suo figlio.

《Oh finalmente questo marmocchio ha smesso di piangere, tutto grazie allo zio Igor! Eh campione, vedrai quante belle donne ti farà rimorchiare tuo zio da grande.》Spuntò all'improvviso Igor.

Ero immobile e sorpresa, non mi aspettavo di vederlo lì. Non lo volevo vedere. Sua sorella l'aveva fatto sicuramente apposta.

《Che ci fa Summer qui?》Domandò Igor guardandomi.

《Dovete risolvere, Igor! Mi sono stancata di come stai ogni giorno senza di lei, quindi ora dammi mio figlio e voi due parlate e risolvete!》La mora andò da Igor e prese suo figlio dolcemente in braccio per poi scomparire dal salotto.

Dovevo andare via da lì al più presto!

Mi stava fissando,  lo stava facendo in continuazione e sentivo i suoi occhi sulla mia pancia. Dovevo reagire e scappare via da quel posto, perché tanto Igor non avrebbe mai cambiato idea su di me.

《Maschio o femmina?》Domandò lui a bassa voce.

《È una bambina.》Risposi non guardandolo in faccia.

All'improvviso sentii un piccolo rumore, era il giro di una chiave.

Anastasia ci aveva chiusi dentro!

《Ascoltami Summer, mi dispiace per tutto ma quel che so è che non potremmo mai più tornare insieme.》Parlò avvicinandosi a me.

《Ti ho voluta dal primo momento in cui ho posato gli occhi su di te e penso che ti vorrò per sempre, però non staremo mai insieme.》Continuò ancora.

Sentivo un nodo alla gola, gli occhi mi pizzicavano, quelle parole erano come tagli sui polsi, però lui aveva ragione.

《Lo sapevo già, comunque dopo il parto, mi sposo con Vanea.》Confessai.

《Ma non capisci che ti sta usando? Cristo santo!》 Sbottò avvicinandosi di più a me.

《È la mia vita, Kreed!》

《Ti devi sposare con uno che ti ami,  che ti rispetti, che ti scopi bene e con uno che glielo fai venire duro solo con un bacio, Summer!》

Si stava mordendo le labbra dalla rabbia e stava serrando i pugni. Nonostante la situazione e tutto, avevo voglia di baciarlo di sentire il suo tocco, di sentirmi amata per solo cinque minuti.

Dovevo smetterla! Non potevo pensare a quelle sciocchezze e dovevo tornare al più presto a casa, altrimenti Vanea mi avrebbe uccisa.

《È lui quello giusto per me.》Mentii cominciando ad agitarmi.

《Ah si? È questo è giusto?》Chiese mentre con la sua mano mi sfiorò tra le cosce facendomi rabbrividire.

Con l'indice mi alzò il viso in modo da guardarlo negli occhi, mentre l'altra sua mano andò a spostarmi di lato  le mutandine. Il mio respiro era più corto, il cuore batteva fortissimo, non capivo più niente. Continuò a guardarmi negli occhi mentre cominciò a muovere delicatamente le dita sul mio punto più sensibile.

《Perché non mi fermi...?》Chiese sussurrando.

《Perché non voglio che ti fermi...》

《Ma perché cazzo è chiusa sta porta?》Tuonò all'improvviso Vadim facendo scomparire quegli attimi di piacere, attimi che mi stavano dando qualcosa che non provavo da tanto tempo.

Igor tolse la mano e poi fece finta di nulla di fronte al suo amico.

《Ciao Summer. Ti fermi a pranzo con noi?》

《No, in realtà dovrei subito scappare a casa.》

《Dammi dieci minuti e ti do un passaggio.》

Ringraziai Vadim e andai da Anastasia. Era seduta su una poltrona di pelle bianca che guardava il suo bambino. Mi avvicinai a lei e sfiorai piano la manina di quella piccola creatura. Era così piccolo ed innocente, ma era bellissimo.

《Come si chiama?》Chiesi.

《Thiago.》

《Amore accompagno Summer a casa e poi torno subito.》Avvisò il suo fidanzato.

Salutai la mora,  mentre Igor non si vedeva più e poi andai con Vadim.

Per tutto il tragitto l'amico di Igor non disse una parola. Stava guardando attentamente la strada, sembrava pensieroso.

Finalmente eravamo arrivati a destinazione. Mi tolsi la cintura e lo ringraziai quando all'improvviso mi baciò.

《Ma che cavolo fai, Vadim? Sei impazzito?》

《Scusami davvero, ho dovuto farlo per avere delle risposte.》Spiegò lui tranquillo.

《Ma quali risposte? Hai un figlio e quasi una moglie e tu mi baci!》

All'improvviso lo sportello della macchina si aprì rivelando un Vanea arrabbiato.

《Che diavolo fai in macchina con questo tipo?》

sarebbe stata la mia fine.

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