Igor
《Muoviti, cazzo! Siamo in ritardo.》
A volte la tua gentilezza mi spiazza.
《Avevo dato l'orsetto alla bimba che stava nel passeggino, era così carina.》 Disse Summer entusiasta.
Stai pensando a quello che sto pensando io?
Perché io penso che vorrebbe avere dei figli con te. E sarebbero tutti bellissimi.
Fulminai Summer con lo sguardo, mentre lei non faceva altro che sorridere e girarsi dietro per vedere ancora quella bimba che stava nel passeggino che aveva all'incirca due anni.
《A te...a te non piacerebbe avere dei figli?》Chiese la bambina schierandosi la voce.
《No! Senti ragazzina, a me non parlare di bambini, pannolini o cazzate varie, non sono il tipo di persona con cui avere dei figli. Ti è chiaro?》Alzai la voce.
Dovrebbero farti una statua per tutte le cazzate che hai appena detto.
Era meglio sentire la pubblicità della lumaca che parlava della dissenteria!
《Si, ma...》
《Non voglio sentire nessun ma, Summer. Ma ti rendi conto di quello che dici? Non voglio mai più sentir parlare di questo argomento.》Sottolineai mentre mi accesi una sigaretta.
Lessi la delusione nei suoi occhi, ma in fin dei conti era vero ciò che le avevo detto. Non volevo avere figli, non ero capace di prendermi cura di me stesso figuriamoci di un bambino.
Disse colui che non ha mai usato le preccauzioni!
Summer prendeva la pillola, giusto? E allora non c'era niente di cui preoccuparsi.
Eravamo a piedi e stavamo andando a casa dei miei genitori per un'altra cena organizzata da mia madre, non volevo andarci ma alla fine la bambina mi aveva convinta.
Erano passate già due settimane dal compleanno di Summer, dopo il suo compleanno mi ero scusato con Vadim per averlo accusato di essere andato a letto con Summer e per avergli dato un pugno. Eravamo migliori amici e risolvavamo tutto molto in fretta. Mi ero distratto per qualche istante a riflettere su ciò che era successo che non mi ero accorto che la bambina stesse piangendo.
Ecco vedi, sei un coglione!
《Perché piangi, devushka?》
Perché sei un idiota, ecco perché!
《Tua madre ci sta aspettando, andiamo.》 Cercò di essere sicura mentre si asciugò le lacrime con il dorso della mano.
Cercai di non insistere nel sapere cosa avesse perché sicuramente avrebbe pianto di più e se c'era una cosa che non sopportavo era proprio il pianto.
Hai mai pensato che lei invece non sopporti te?
Finalmente eravamo arrivati a casa dei miei genitori. Mia madre ci aveva accolto a braccia aperte ed era sempre dolce con Summer.
《Oggi abbiamo un ospite, Igor. Non vedeva l'ora di vederti.》
Chi cazzo era ora?
Fuori ormai era buio e stava per arrivare il temporale.
Dopo che mia mamma apparecchiò, ci sedemmo a tavola e dopo pochi minuti, arrivò anche mio padre in compagnia di un uomo. Lo sconosciuto aveva il volto sfigurato, faceva schifo e impressione guardarlo in faccia.
Era questo l'ospite?
《Ciao, Igor. Non mi riconosci?》Chiese lo sconosciuto sorridendo.
《Non riconosci più lo zio Marcus?》
Ad un tratto sentii il rumore del bicchiere di Summer che si frantumò in mille pezzi. Mi girai di scatto e la vidi, era pallida, sembrava che avesse visto un fantasma.
《Scusate, io non mi sento molto bene...》
Dopo le sue parole, svenne ed io la portai nella mia stanza, là dove ero cresciuto.
La camera era sempre la stessa, non era cambiato niente, inoltre era molto pulita. Misi Summer sul letto e le sfiorai il viso, non capivo cosa avesse, mi sembrava strana negli ultimi giorni.
Io un'idea ce l'avrei...
Sta zitta, tu!
Ritornai a tavola, ma il pensiero era sempre Summer.
《Complimenti te la sei scelta bene, bravo Igor.》Parlò mio zio.
《Che ti è successo alla faccia?》Domandai curioso mentre iniziai a mangiare qualcosa.
《Una lunga storia, caro nipote, magari un giorno te la racconterò.》
《Allora figliolo, quando pensi di mettere su famiglia con Summer?》 Questa volta fu mio padre a parlare.
Visto? Non vede l'ora di diventare nonno.
《Non voglio figli, non sono in grado di gestire queste cose, non fanno per me.》Risposi freddo.
《Ma Igor, i figli sono sempre una benedizione.》Parlò mia madre sorridendo.
《Scusate, io devo andare al bagno.》Ci interrompette Marcus.
Era strano quell'uomo, mi guardava in modo particolare sin da quando era comparso. Doveva andarsene al più presto, perché mi ricordava brutti momenti del passato, momenti che non si dovevano ricordare, momenti che si sarebbero cancellati solo con la morte.
《Siamo molto contenti che tu ci abbia dato l'opportunità di avere un nuovo inizio con te, Igor.》Disse mia madre.
Forse avevo fatto bene ad ascoltare Summer. Odiavo i miei per avermi abbandonato in strada però mi sentivo bene quando tornavo in quella casa nonostante tutto.
Era passata una bella mezz'ora da quando mio zio non era tornato.
Io ed i miei finimmo di mangiare e mentre mia madre cominciò a sparecchiare, decisi di andare a vedere come stesse Summer.
Arrivai nel corridoio e guardai in quadro che ritraeva i miei genitori e me da piccolo.
《Lasciami, ti supplico.》 Sentii urlare dalla stanza.
La porta era chiusa a chiave, non riuscivo ad aprirla quindi buttai giù la porta per vedere cosa stava succedendo. Una volta buttata giù la porta, non riuscivo a credere ai miei occhi.
Summer sul pavimento con il vestito strappato che piangeva e tremava e mio zio che si sistemava la cintura dei pantaloni.
Non ci vidi più e mi scaraventai su di lui, iniziai a dargli pugni su quella faccia di merda che si ritrovava, non ci vedevo più dalla rabbia, volevo ammazzarlo.
《Infondo Summy è stata una puttanella sin da piccola.》Rise il coglione.
《Perché non le dici quello che le hai fatto in passato, caro nipote?》
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ODIO IL FATTO CHE TI AMO
Romance🔞Attenzione: il romanzo contiene scene di sesso esplicite e linguaggio scurrile🔞 Russia 🇷🇺 Summer è cresciuta in campagna e l'unica fede che ha è quella in sé stessa. Il passato la perseguita ogni giorno, ma da un po' di tempo, un incubo la pers...