Capitolo 43

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Summer

Era passato quasi un anno. Erano cambiate tante cose. Avevo dato alla luce una bellissima bambina, l'avevo  chiamata Nataly. Dopo il parto, Igor non si era più fatto vedere, diceva che non sarebbe riuscito a starmi affianco con una figlia non sua, ma tanto mi sarei aspettata un comportamento del genere da parte sua. Vanea era stato arrestato, aveva molestato altre donne al lavoro e così aveva posto fine anche alla sua carriera. Mi sentivo più tranquilla, sapendo che quell'uomo fosse in carcere, però c'era un altro problema. Marcus. Non si era più fatto vedere dopo quella sera, sembrava scomparso dalla faccia della terra, eppure avevo paura che un giorno si presentasse a casa mia, se avesse saputo che avevo una figlia, avrebbe fatto di tutto per togliermela. Non potevo permettermelo, Nataly era la cosa più bella che mi fosse mai capitata. Mia madre non si era più fatta vedere, non sapevo più niente di lei. Kreed era ritornato con Elena, l'avevo immaginato, anche se Anastasia e Vadim non volevano dirmelo. Mentre ripensai alle cose successe, guardai Nataly dormire tra le mie braccia, sembrava un angelo, era così bella e così indifesa, le sue manine erano così piccole...

《Ma hai visto? È la fotocopia di Igor! 》Esclamò Anastasia.

《Secondo me somiglia a Summer! 》Disse invece Vadim.

《Io ti dico che è uguale a Igor! Mi ricordo quando la mamma me lo fece tenere in braccio per la prima volta e poi dormono nello stesso modo!》Continuò Nastea decisa.

《Amore, i bambini dormono tutti allo stesso modo e poi...》

《Basta, non mi importa a chi somiglia.》Questa volta fui io ad intervenire.

Eppure la mia migliore amica aveva ragione. Quella bambina era il ritratto di suo padre, non aveva neanche un dettaglio di me,  forse un po' il naso.

Non era giusto! L'avevo portata in grembo per nove mesi, tra nausee e dolori e poi era tutta suo padre. Anche se era uguale a Igor, non cambiava niente. Kreed ormai si era fatto una vita, non ci vedevamo da quasi un anno, era andato in tour e non ci sentivamo più. Mi faceva male sapere che era con quella donna, che dormivano insieme e che probabilmente odiava sua figlia.

Si stava facendo sera ormai, dovevo tornare a casa, ero venuta da Vadim e Nastea per stare un po' insieme, non volevano che restassi sempre da sola.

《Summer, hai visto Thiago per caso? 》Chiese la mora.

《No, era qui un secondo fa.》

《Campione! Mi sei mancato! Salta qua in braccio allo zio.》 Al suono di quella voce, mi terorizzai.

Igor era tornato. Era arrivato a casa di sua sorella. Mi mancava il respiro e non sapevo cosa fare, non volevo vederlo.

Ma non doveva essere in tour ?

《Ti giuro che non ne sapevo niente.》Mi avvisò Anastasia.

《Ciao sorella. Non mi avevate detto che questo marmocchio fosse cresciuto così tanto.》

Prima che Igor entrasse in soggiorno, decisi di nascondermi in un'altra stanza. Avrei aspettato che se ne andasse e poi sarei tornata nella mia abitazione.

Stava cominciando a piovere, accidenti!

Come sarei andata a casa con quel brutto tempo?

Ad un tratto un forte tuono fece svegliare mia figlia, che iniziò a piangere. Cercai di calmarla, ma non smetteva.

《Avete sentito anche voi il suono di un pianto di un altro marmocchio?》Chiese Kreed ridendo.

《Noi non abbiamo sentito niente.》Risposero i due amati all'unisono.

《Vado a farmi una doccia e poi vi racconto tutto, inoltre ho portato un regalo a Thiajo.》

《Si chiama Thiago, idiota!》Lo rimproverò la sorella.

Era il momento giusto per uscire dalla stanza e correre a casa. Uscii con la bambina che si era addormentata, la misi nel passeggino e dissi ai miei amici che sarei tornata a casa.

《Ma sei impazzita, Summer? Fuori sembra la fine del mondo e tu vuoi tornare proprio ora con questo tempo? Non esiste! Rimani qui per stanotte.》Parlò la mora.

Non poteva dirlo sul serio!

《Potete dire a Thiajo, nonché il vostro adorato figlio di ridarmi il telefono?》Domandò Igor arrivando in soggiorno, dove mi trovai.

Passò un attimo ed i nostri occhi si incontrarono. Le parole gli morirono in bocca. Era a petto nudo, sembrava un Dio,  era diventato ancora più muscolo e...

《Voi lo sapevate, vero? Non mi avete detto niente!》Sbottò il castano.

《Stavo giusto andando via.》Sussurrai a bassa voce.

《Resterai qua, non ti lasciamo andare con questo tempo.》Puntualizzò Vadim.

《Igor...non vuoi conoscere tua figlia?》Chiese sua sorella all'improvviso.

Non poteva averlo chiesto per davvero.

《Io non ho nessuna figlia, Anastasia!》

《Ed invece lo è! Sei solo uno stupido cretino! Quella bambina è la tua fotocopia, ma quando lo capirai sarà troppo tardi.》Urlò la mora, puntandogli il dito contro.

Igor andò in bagno a farsi la doccia, era diventato rosso in viso a causa della rabbia. Non vedevo l'ora che tornasse a casa dalla sua compagna.

《Potreste tenermi Nataly domani, per favore? Ho un colloquio di lavoro domani.》

《Certo.》

Alla fine mi avevano convinta a rimanere lì quella notte. Avevamo cenato tutti insieme, tranne Igor ovviamente. Non mi aveva rivolto una parola, neanche un saluto.

Mi avevano dato una stanza per dormire, era davvero bellissima, anche se tutto quel lusso non faceva per me. Dopo aver allattato mia figlia, la cullai per farla addormentare e poi decisi di andare a farmi una doccia veloce, ma quando entrai mi ritrovai Igor che si guardava allo specchio.

《Ups, non sapevo fosse occupato.》Dissi per poi cercare di tornare indietro quando all'improvviso Igor mi prese per il polso e mi fece sbattere contro il lavandino chiudendo la porta a chiave.

《Dobbiamo parlare.》Tagliò corto appoggiando i palmi sul marmo del lavandino.

《Non abbiamo niente da dirci.》

Si avvicinò pericolosamente a me da farmi mancare il fiato. Kreed aveva solo un asciugamano alla vita, il suo profumo era così intenso e...

《Perché non mi guardi?》Sussurrò con quella maledetta voce sexy.

《Non voglio guardarti.》Risposi cercando di essere sicura di me.

《Non vuoi o non riesci a guardarmi, perché hai paura di cadere nella tentazione?》

Non riuscivo più a rispondere, alzai lo sguardo e lo guardai finalmente negli occhi, quegli occhi blu bellissimi.

《Chi tace acconsente, giusto...?》Parlò con la voce sensuale sfiorando le mie labbra con le sue.

Impazzivo quando faceva quella cosa, eppure lo faceva perché sapeva l'effetto che mi facesse.

《Stai bene con i capelli castani, sai?》

Mi ero tinta i capelli del mio colore naturale, avevo voluto cambiare e quindi avevo iniziato dai miei capelli.

Igor mi sfiorò le cosce e poi i seni, le sue mani erano fredde e quindi mi vennero i brividi su tutto il corpo. Cominciò a sbottonarmi la camicetta con delicatezza e poi lo fece. Mi baciò di colpo ed io come una stupida risposi. Dopo pochi secondi però, mi resi conto dell'enorme sbaglio che stavo facendo, perciò mi staccai, gli pestai un piede e gli diedi uno schiaffo.

《Non ti permettere di farlo mai più!》Esclamai arrabbiata.

Lui scoppiò a ridere come un idiota.

《Smettila di mentire, lo so che ti stava piacendo. Ora ti lascio fare la tua doccia in santa pace. Hai visto? Qualcosa...avevamo da dirci. Ah, e un'ultima cosa...se vuoi usare il getto della doccia perché ti sei eccitata, fa pure.》Disse ancora ridendo.

Vai al diavolo, Kreed!

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