Capitolo 61

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Igor

《Oh, cazzo!》Esclamai.

Avevo aperto la porta del bagno pensando che Karina fosse sul balcone, invece quando aprii la porta, vidi la castana nuda immersa nella vasca.

《Esci subito, Igor!》Disse lei allarmata coprendosi il petto.

《No...》Fu quello che riuscii a dire.

Ad un tratto sentimmo il pianto di Nataly. La castana uscì subito dall'acqua e prese velocemente l'asciugamano per asciugarsi e coprirsi. Se lo mise intorno al corpo, mi lanciò un'occhiataccia e poi sparì dalla mia visuale.

Karina andò a calmare nostra figlia, la quale si tranquillizzò subito e si addormentò. Decisi di lavarmi i denti nel frattempo che la bambina arrivasse.

Dopo poco, vidi arrivare la bambina, mi stava evitando, ma non l'avrebbe fatto ancora per molto.

Mi diressi verso la stanza di Nataly e la guardai dormire con il suo orsetto in mano. Dopo svariati minuti, uscii sperando che non si svegliasse.

Arrivai in camera di Karina. Indossava solo un reggiseno bianco e le mutandine.

Dio mio, era così fottutamente bella!

La castana stava piegando dei vestiti e non si era accorta della mia presenza. Decisi allora di sfiorarle delicatamente la schiena e lei sussulò. Notai però soddisfatto i brividi che le aveva provocato quel gesto.

Cercò di coprirsi con una maglietta mettendola davanti ed io scoppiai a ridere.

《Non devi coprirti.》Le dissi sedendomi vicino a lei sul letto.

Avevo caldo, perciò mi tolsi la maglietta che indossavo rimanendo solo con dei pantaloni.

《Che...che stai facendo?》Chiese imbarazzata.

《Mi piace quando balbetti. Però...c'è una cosa che io e te abbiamo in sospeso, bambina.》Confessai guardandola.

《Io non credo.》

《Il bacio...ti avevo chiesto un bacio e tu invece sei scappata come una quattordicenne per la paura.》Dissi divertito.

《Te l'aveva dato tua figlia al mio posto. 》Cercò di parlare agitando le mani quando però si rese conto che la maglietta le era caduta ed in quel momento era quasi nuda di fronte a me.

Le misi le mie mani sopra le sue per calmarla, aveva le mani fredde. Le sfiorai una ciocca di capelli che le copriva un occhio e la guardai negli occhi. I suoi occhi erano pieni di desiderio misto a un po' di paura, paura di lasciarsi andare, paura di cedere alla tentazione, paura di amare.

Le sfiorai l'addome dolcemente e la vidi chiudere gli occhi. Le nostre labbra erano vicinissime. Volevo baciarla con tutto me stesso, ma allo stesso tempo avevo paura di sbagliare di nuovo qualcosa con lei. La baciai nonostante i miei pensieri e lei ricambiò. Mi sentivo rinascere in quel momento in cui mi baciava. Spostai i vestiti che aveva piegato e la feci adagiare a cavalcioni sopra di me. La mia erezione stava chiedendo pietà e non sapevo quanto avrei resistito. Karina mi aveva fottuto il cervello. Le slacciai il reggiseno e nel frattempo non smettevamo di baciarci e di volerci. Si strusciò timidamente sopra la patta dei miei pantaloni ed emise un gemito incontrollato, mentre le sue guance si tinsero di rosso. La castana si staccò dalla mia bocca, le sue mani andarono impazienti alla zip dei miei pantaloni, la abbassò e me li abbassò coraggiosa. Cominciò a baciarmi il collo e poi a scendere sui pettorali, fino ad arrivare giù. Da lì, la vidi un po' impanicata.

《Non devi fare cose che non ti senti, Karina.》Le dissi.

Non avrei mai voluto che facesse qualcosa solo per far contento me. Una cosa la si doveva volere in due.

《Voglio provare, Igor...》Confessò timida a bassa voce.

Mi abbassò i boxer neri e prese il mio membro in mano. Mosse la mano su e giù delicatamente, poi iniziò a lasciare dei baci sulla cappella e poi lo prese in bocca. Iniziò a darmi piacere, nonostante la sua inesperienza. Strinsi i suoi capelli tutti in un pugno, mentre guardavo le sue labbra attorno al mio cazzo, mi sembrava una cosa surreale. Abbassai la testa all'indietro per il piacere che mi procurava e mi stavo contenendo per non ansimare come un dannato. Dopo un po' la feci staccare e mi fiondai sulle sue labbra. Dopo un po' però, lei si staccò.

《Sto impazzendo, Igor. Non so più cosa sto facendo, mi sembra di impazzire, però...》Parlò non finendo la frase.

《Però cosa?》

《Vorrei fare l'amore con te.》Confessò a bassa voce guardandomi negli occhi.

《Fammi tua, Kreed.》Ribadì toccandomi il petto.

Mi resi conto che in quel momento, la volevo con tutto me stesso.

Avrei fatto l'amore con lei e poi forse le cose tra me e lei sarebbero cambiate. Mi ero stancato di passare da una ragazza all'altra, volevo una persona con la quale condividere la mia vita, volevo svegliarmi con due donne nel letto la mattina,  lei e nostra figlia.

Da quando sei così romantico? Se avessi saputo che bastava un incidente in auto te l'avrei procurato anche prima, magari così avresti avuto qualche neurone in più.

E tu chi cazzo sei ora?

Incantata, sono la tua coscienza! Ah, che bella vacanza che mi sono fatta. Ora però sono tornata e spero che tu non faccia più cazzate.

Signori e signori ci vediamo nella prossima puntata. A presto e non mancate.

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