Capitolo 48

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Summer

《Dov'è Kreed?》

《In carcere.》Rispose Ivan come se fosse la cosa più normale del mondo.

Che cosa?

《Ma sul serio lo hai portato lì? Cos'è che ti ha fatto?》

《Ha aggredito tuo fratello e tu ti preoccupi di quel coglione? Io non ho parole Summer.》

Igor non era uno violento, non avrebbe mai fatto a pugni con il suo migliore amico.

《Sono sicura che Vadim lo ha provocato,  lui non è un uomo violento.》Cercai di giustificarlo.

《Lo pensi ancora, vero? Dopo tutto quello che ho fatto e che faccio per te, tu lo pensi ancora, cazzo!》

Mi sentivo male a sentire quelle parole, ma forse aveva ragione, continuavo a pensare ad Igor nonostante tutto. Era sbagliato e lo sapevo, però era più forte. Mi dispiaceva per Ivan, lui mi aveva sempre aiutata, mentre io come una stupida pensavo ancora a quello stronzo.

《Scusami, non voglio che lui distrugga ciò che c'è tra di noi. Con lui ho chiuso e ora è con te che voglio stare.》Lo baciai e cercai di cacciare via Kreed dai miei pensieri.

Le sue mani andarono all'elastico dei miei pantaloncini. In pochi secondi la sua mano arrivò dentro le mie mutandine, il mio cuore cominciò a battere più forte, ma fortunatamente ci pensò Nataly a interrompere tutto con il suo pianto.

《Scusami, vado a vedere perché piange.》Dissi per poi raggiungere mia figlia.

《Ora devo andare a lavorare. Stanotte ho il turno di notte, quindi non stare sveglia ad aspettarmi. Ah e la prossima volta voglio concludere quel che avevo iniziato.》Parlò con un sorriso malizioso.

Mi limitai a sorridere e poi lo salutai dicendo a Nataly di fare ciao con la manina.

Una volta che se ne fu andato, allattai la bambina ms dopo poco sentii il campanello suonare.

Chi cavolo era a quell'ora?

Andai ad aprire la porta e...

《Dimmi che quello che mi ha detto Igor è falso.》Era Vadim ed era incazzato nero.

《Dimmelo, cazzo!》

Ma di cosa diavolo stava parlando?

《È vero che ti hanno stuprata per anni?》Domandò Vadim entrando in casa e sbattendo la porta.

《Chi...chi te l'ha detto?》

《Il padre di tua figlia!》

Non ci potevo credere che Igor avesse raccontato quella parte del mio passato a Vadim. Non volevo che lo sapesse anche lui.

《Ricordati che Igor non ha nessuna figlia.》Cercai di cambiare discorso.

《Smettila pure tu, cazzo. Nataly è la fotocopia di Igor e voi vi ostinate a dire che non è sua figlia.》

Non sapevo cosa dire, ero così stanca di ciò che succedeva ultimamente.

Vadim all'improvviso mi abbracciò piangendo, chiedendomi scusa per tutto il male che avevo subìto.

《Vadim, non darti una colpa per quello che mi è successo, per favore. Pensa al presente, pensa che io sono qua con te e che ora possiamo cominciare un nuovo capitolo della nostra vita.》

《Sto mandando a puttane il mio matrimonio con Anastasia.》

《Gurdami, non permettere di distruggere la tua famiglia per altre cose. Hai un figlio Vadim, pensa a lui.》Intanto Nataly si era aggrappata a suo zio come un koala giocando con i suoi capelli e guardando i suoi tatuaggi.

《Devi risolvere con Igor. Quello è fuori di testa da quando vi siete lasciati.》

Noi non eravamo mai stati fidanzati, ma quello che avevamo prima era qualcosa di unico ed indescrivibile.

《Perché ti ha picchiato?》Chiesi immaginandomi a come stesse Kreed in una cella.

Già immaginavo la notizia al giornale.

Il cantante stronzo Kreed è un carcere per aggressione alla persona.

《Ho cominciato io, gli ho dato un pugno e poi si è difeso, poi è arrivato Ivan e lo ha portato via.》

Ivan mi aveva mentito. Non era stato Igor a iniziare la rissa. Forse si era confuso o forse...

《Ti manca, vero Summer?》

Iniziai a sentire gli occhi pizzicare a quelle parole.

《No. Come puoi pensare una cosa simile?》Risposi cercando di essere sicura di me.

《Dimmi che ogni volta che guardi tua figlia non pensi a tutte le volte che hai fatto l'amore con lui.》

《Smettila,  Vadim.》

《Dimmi che non lo pensi mai quando sei a letto con Ivan.》Continuò ancora.

Mio fratello mi mi leggeva dentro, in poco tempo era riuscito a conoscermi fin troppo bene.

《Smettila di scappare dai tuoi sentimenti. Per quanto tu possa mentire a te stessa che non lo ami e che lo hai dimenticato, non potrai mai mentire al tuo cuore. L'amore non va programmato, Summer. Non decidiamo noi di chi innamorarci, altrimenti sarebbe troppo facile.》

Ad un tratto sentii di nuovo il campanello suonare. Andai ad aprire ma alla porta non c'era nessuno, c'era solo un regalo. Lo presi ed entrai in casa per poi dirigermi verso mio fratello e mia figlia.

《Che cosa c'è dentro?》Chiese Vadim curioso.

Aprii il pacco, ma quando vidi ciò che c'era all'interno mi spaventai.

C'era un coniglio giocattolo, al posto degli occhi però aveva delle x.

Poi c'era un biglietto...

《Presto verrò a conoscere mia figlia. Preparati al mio ritorno, mia dolce e bella cagnolina.》

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