Capitolo 12

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Igor

《Prendimi.》

《Non dire cazzate Summer!》

Ancora una volta la ragazzina ci era andata giù pesante con l'alcol. Era andata da quel coglione e si era ridotta in uno stato pessimo. Ero un rapper ma ultimamente mi ero ritrovato a fare da badante.

《Allora non ti piaccio?》Chiese, mettendo il broncio e incrociando le braccia al petto.

《Ne possiamo parlare quando riuscirai a reggerti in piedi.》Dissi cercando di non perdere la pazienza.

Arrivammo dentro casa, la feci sedere sul divano e le tolsi le scarpe. Più la guardavo e più mi rendevo conto di quanto cazzo fosse bella. Riusciva a farmi incazzare come nessuna, però era anche l'unica a tenermi testa e questo forse iniziava a piacermi. Summer si alzò dal divano, ed in meno di un secondo mi ritrovai sul divano, con lei a cavalcioni sopra di me. Il suo vestito corto nero si alzò, facendo scoprire di più il suo culo, le sue mani andarono sui miei capelli castani e morbidi. Mosse il bacino e sentii il soldato svegliarsi e pronto all'attacco.

《Scopami Igor, adesso ti prego...》Mi sembrava una supplica la sua, per quanto avrei voluto strapparle quel misero vestito di dosso e scoparla lì sul divano, non potevo. Era ubriaca e non l'avrei mai fatto, non ero un coglione ad approffitarmi di quella ragazzina.

《Perché non mi vuoi?》Domandò spostando le sue piccole mani sul mio petto. Mi fissava con i suoi occhioni azzurri come una bambina quando non volevi comprarle lo zucchero filato.

《Perché sei brilla, Summer!》

《Ho capito, non sono abbastanza per te, non sono bella, non sono-》 Le posai un dito sulle labbra per zittirla, quando era ubriaca parlava più del previsto.

《Ascoltami Summer....se fosse per me, ti terrei a cosce aperte fino al mese prossimo. Per quanto io ti voglia e per quanto il mio cazzo stia soffrendo in questo momento, io non posso. Voglio che tu me lo chieda da sobria e non da ubriaca marcia.》

Summer non disse più una parola, si limitò a guardarmi negli occhi e poi si girò di fianco con il culo in bella vista. Almeno avrebbe dormito e avrebbe scassato di meno la minchia.

Ottimo!

Andai a prendere un plaid e la coprii, dopo di che andai nella mia stanza, volevo riposare perché erano notti che non dormivo bene. Inutile dirlo che pensai a Summer. Quella ragazzina mi era entrata dentro in un certo senso. Mi ritrovai a pensarla spesso nell'ultimo tempo. Lei era dolce ma anche stronza, per non parlare del suo livello di scassare sempre i coglioni. Aveva una storia alle spalle, ma il libro della sua vita lo custodiva dentro di sé e non permetteva a nessuno la lettura, ma un giorno avrei voluto io essere il suo primo e unico lettore. Avrei voluto conoscere il suo passato, conoscere i suoi gusti, sapere i suoi sogni. Avrei voluto viverla, giorno dopo giorno, minuto dopo minuto, avrei voluto baciarla e ancora baciarla fino a non stancarmi mai, ma non sapevo se tutto ciò un giorno si sarebbe avverato e così con i miei pensieri, mi addormentai.

Sei ore, avevo dormito sei fottutissime ore e mi sembrava di essere andato nei campi col trattore piuttosto che aver dormito. Mi alzai dal letto e decisi di farmi una doccia, presi dei vestiti puliti e mi diressi verso il bagno. Mi lavaii i denti, feci la doccia, mi asciugai e andai a vestirmi, non dimenticando di mettere il mio amato profumo D&G. Mi guardai allo specchio sistemandomi il ciuffo folto e ribelle.

《Igor!》 Urlò Summer dal salotto.

Andai a vedere del perché di quel urlo.

《Buongiorno. Dormito bene, fiorellino?》 La derisi ridendo.

《Buongiorno un cazzo! Sto male Igor...》 Piagnucolò tenendosi la testa fra le mani.

《Così impari a bere in quel modo!》

《Non è per l'alcol stronzo! Ho il ciclo, va bene?!》 Rispose incazzata.

《E cosa vuoi allora? Ti avviso io non scopo il pavimento al posto tuo.》 Dissi puntandole il dito contro.

《Non me ne frega un emerito cazzo di scopare il pavimento! Ho bisogno di assorbenti, quelli viola con ali, sto troppo male e non riesco ad andare a comprarli.》 Rispose sofferente.

《Cosa stai cercando di dirmi?》Le lanciai un'occhiataccia.

《Che devi andare a comprarmeli tu.》

Ditemi che è uno scherzo!

《Io?》 Domandai incredulo.

《Si, tu. Oppure mando Vanea, non penso si farà problemi ad andare a comprare degli assorbenti per un'amica...》
Mi stava sfidando, sapeva che quel tipo mi stava sul cazzo in una maniera assurda, però continuava a nominarlo sempre.

Non ci potevo credere che avrei dovuto farlo. Mi diressi nella mia stanza, mi vestii in modo strano da non farmi riconoscere e poi andai via di casa sbattendo la porta per poi raggiungere il supermercato più vicino. All'età di ventisei anni mi ritrovai ad andare a comprare degli assorbenti per una ragazza, che non faceva altro che farmi incazzare e che da mesi era entrata a far parte della mia vita. Una volta arrivato al supermercato, misi gli occhiali da sole ed entrai. Mettere gli occhiali da sole a novembre era fantastico! Mi diressi verso uno scaffale e un altro quando vidi dei pacchetti tutti colorati.

Non era stato così difficile dai!

Scelsi un pacco più grande di colore blu e poi mi diressi più lontano per prendere qualcos'altro, non volevo che mi guardassero male le persone più di quanto non lo facessero già. Mi ero conciato in modo strano e da vecchio per andare a comprare gli assorbenti a quella bambina.  Avevo optato per dei jeans con un cappotto lungo, un cappello alla Zorro e per il tocco finale gli occhiali da sole. Arrivato al reparto dei dolci presi più biscotti e cioccolatini possibili dopo di che mi diressi verso la cassa. Una vecchietta in parte a me mi fissava in continuazione.

《Dateci dentro mi raccomando.》 Disse la nonnina all'improvviso facendomi l'occhiolino.

Mi limitai a sorridere e mi sbrigai a pagare, dopo di che andai dalla mia Audi R8, misi in marcia e partii per arrivare a casa. Durante il tragitto pensai all'enorme figura di merda che avevo fatto vestito in quel modo e con gli assorbenti alla cassa. Una volta giunto a casa, misi la macchina nel garage e andai in casa da Summer.

《Grazie a Dio sei arrivato! Stai molto bene vestito così haha.》 Mi derise la bambina. Non mi fece neanche controbattere che prese il sacchetto per tirare fuori gli assorbenti.

《Ma ti avevo detto viola con ali, non blu senza ali! Ma che è sta roba?》

《Non mi rompere il cazzo con blu verde o viola, assorbenti sono! Ho già fatto una figura di merda oggi!》 Esclamai arrabbiato.

Lo squillo del suo telefono fece calare il silenzio tra noi. Rispose, ma dopo un po' la vidi sbiancare.

《No! Non può essere!》

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