Igor
《Ma porca puttana!》Imprecai distruggendo una lampadina.
Avevo raccontato una cosa molto grave del mio passato a Karina, se n'era andata, proprio come avevo previsto.
Ero un mostro, non meritavo niente.
Ci ero rimasto male quando la castana corse via da casa mia, era in lacrime e molto scossa. La conoscevo da poco tempo, eppure stavo davvero bene quando ero al suo fianco, non sapevo spiegarmi il perché la pensassi così tanto ogni giorno. C'erano giorni in cui mi sentivo in colpa, mi svegliavo la mattina e mi veniva in mente il nome Nataly, non sapevo il perché.
Chi era? Perché avevo sempre quel nome in mente ?
Era forse la donna che avevo amato in passato?
Ero incazzato con me stesso e per il fatto che Karina mi avesse lasciato da solo dopo quello che le avevo raccontato. Decisi di seguirla e parlarle.
Presi una giacca, le chiavi della macchina e partii. Misi in marcia e schiacciai forte sull'acceleratore, volevo vedere Karina prima che arrivasse a casa sua. Dopo poco vidi vicino ad un muro un uomo alto e una figura femminile più bassa di lui, l'uomo era avvinghiato al corpo della donna però notai subito che c'era qualcosa di strano. Abbassai i finestrini per vedere meglio e quando lo feci sentii le urla di una ragazza e la sua voce...
Fermai la macchina e corsi verso la loro direzione. Afferrai l'uomo dal collo mentre ero dietro di lui.
《Hai un secondo per togliere le tue luride mani da lei, altrimenti sei un uomo morto!》Parlai cattivo, l'avrei ucciso.
Il tipo si girò ridendo e non lo lasciai parlare che lo buttai per terra ed iniziai a dargli pugni sulla faccia di merda che si ritrovava. Un pugno, un altro e poi un altro ancora. Ad un certo punto Karina cercò di separarmi dal coglione che giaceva per terra inerme.
《Basta, per favore così lo uccidi.》Parlò lei impanicata.
《Sali in macchina, Karina.》Sbottai incazzato.
Mi ascoltò e salì in macchina senza ribattere. Lasciai l'uomo per terra che ormai era privo di sensi e andai in macchina. Mentre guidavo, la bambina non proferì nessuna parola, cercava di non guardarmi e notai che aveva del sangue all'angolo della bocca e sul collo.
《Che cazzo ti ha fatto?》Chiesi spazientito.
《Niente, per favore calmati.》
Arrivammo a casa mia dopo pochi minuti. Entrò in casa e andò a sedersi sul divano di pelle in soggiorno. Andai in camera mia a prendere del cotone e un disinfettante. Mi sedetti poi vicino a lei e cominciai a disinfettarle le ferite. La bambina non parlava, si limitava a guardarmi e a mostrare qualche lamento per il bruciore. Una volta finito, mi allontanai quando all'improvviso lei mi prese per mano facendomi sedere vicino a lei ed in pochi secondi mi ritrovai con Karina a cavalcioni sopra di me.
《Avrai fatto anche tante cazzate nella tua vita, però ti desidero con tutta me stessa, Kreed.》Confessò a bassa voce.
Il soldato si era alzato ed io non sapevo cosa fare, avevo paura di fare un'altra cosa stupida e rovinare tutto di nuovo.
《Perché mi sento così tanto legato a te?》
La castana non mi fece parlare ancora e rispose baciandomi con foga. Mi stupii per il suo gesto e mi stupii ancora di più quando prese l'iniziativa lei nel togliermi la maglietta e cominciando a baciarmi il petto. Misi le mani nei suoi capelli morbidi e profumati e l'attirai di più a me continuando a baciarla. I suoi baci sembravano il mio ossigeno.
《Igor...》Cominciò a parlare lei quando all'improvviso quel momento magico fu interrotto dal campanello.
E che cazzo.
Andai ad aprire e...
《Sorpresa.》Canticchiò Elena.
Non potevo crederci che fosse arrivata proprio in quel momento.
Non mi lasciò parlare che andò subito in soggiorno.
《Perché Summer è qui, amore?》Domandò la mora.
Summer?
《Mi chiamo Karina, non Summer!》Disse la bambina allarmata.
Perché l'aveva chiamata con quel nome?
《Ops, scusami, mi sono dimenticata che ora sei la figlia del sindaco, Karina Molotova.》Affermò Elena ridendo di gusto.
Di cosa diavolo stava parlando io non...
《Comunque che fossi una sgualdrina già lo pensavo, ma ora mi dai proprio la conferma.》Parlò ancora Elena.
《Ora basta, Elena! Stai superando il limite.》Ringhiai incazzato.
《Oh, giusto, tu non sei a conoscenza di nulla, tesoro. Non lo sai che questa persona qui ti sta prendendo in giro sin dall'inizio.》
Karina sbiancò, sembrava troppo preoccupata per le cose che diceva Elena.
《Smettila, non sai quello che dici.》Parlò la bambina fulminando l'altra donna.
《Sai una cosa? Mi urta troppo la tua presenza. Che ne dici di andartene? Devo dire a Igor una notizia importante, o forse vuoi essere presente?》Elena era più cattiva che mai.
《Forse è meglio che io vada.》Disse Karina.
《Amore preparati che tra poco diventerai papà, si sono incinta!》Esultò la mora.
Che cosa?!?
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ODIO IL FATTO CHE TI AMO
Romansa🔞Attenzione: il romanzo contiene scene di sesso esplicite e linguaggio scurrile🔞 Russia 🇷🇺 Summer è cresciuta in campagna e l'unica fede che ha è quella in sé stessa. Il passato la perseguita ogni giorno, ma da un po' di tempo, un incubo la pers...