Igor
《Muova il culo, che io non ho tempo da perdere! E che cazzo! 》
Imprecai a causa del nonnetto che andava a trenta kilometri orari.
Mi ero fumato già mezzo pacchetto di sigarette da quando ero partito da casa.
Stavo andando nella ditta. Volevo vedere come procedesse il lavoro.
Ma se vai lì per vedere Summer!
Dopo altri insulti fatti ad altri nonnetti, finalmente arrivai a destinazione.
Presi l'ascensore e poi mi diressi verso i miei dipendenti. Stavo osservando come procedeva il lavoro e poi notai Summer. Era pensierosa, non era concentrata per niente a quello che faceva.
《Signor Kreed, mi scusi se mi permetto di disturbarla, ma oggi Summer si è fatta male più volte pungendosi con l'ago, ha fatto un sacco di errori, mi sembra che non stia tanto bene.》Spiegò Ursula, la mia migliore dipendente, che aveva circa cinquant'anni.
《Le parlerò io, grazie per avermene parlato.》
Andai in ufficio e feci chiamare Summer da me.
《Mi hai chiamato?》Sbuffò mentre fece sbattere la porta.
《Prima di tutto, cambia atteggiamento, sono il tuo capo e poi portami rispetto dandomi del lei.》
Posso ridere? Secondo te lei farà tutto questo?
《Cosa vuole capo?》Chiese scandendo bene quella parola.
《Una dipendente mi ha fatto presente che ti sei punta con l'ago un sacco di volte oggi, che fai errori e che non sei concentrata.》
《Sono cose che capitano. Ha finito?》Parlò ancora sbuffando.
Ups, non mi sembra che gradisca molto la tua presenza.
《No, non ho finito.》
Ad un tratto lo squillo del suo telefono fece interrompere la nostra conversazione.
《Ivan, non mi aspettavo che mi chiamassi. Si, si, ti prego aspetta ancora un po' prima di svelare tutta la verità. Tra un'ora sono a casa e parliamo con calma. Va bene, a dopo, un bacio. 》
Ma con chi cazzo stava parlando? Chi era sto Ivan?
Di sicuro non uno idiota quando te.
《Chi è Ivan? 》Chiesi cercando di non sembrare arrabbiato.
《Non mi sembra di dover dare spiegazioni sulla mia vita privata al mio capo.》Mi fulminò con lo sguardo.
La bambina mi sembrava cambiata, non mi sembrava più così insicura e timida, ora era più coraggiosa, più determinata e più stronza.
Stava per andarsene quando decisi di chiederle una cosa.
《Summer...quando hai intenzione di dirlo a Vadim?》
Si girò di scatto guardandomi come un mostro. I suoi occhi erano lucidi, la vidi stringere i pugni.
《Tu...tu lo sapevi e non mi hai mai detto niente!》Mi puntò il dito contro avvicinandosi di più a me.
《L'ho scoperto poco tempo fa, avevo visto la foto di quando eri piccola, avevi lo stesso vestitino di Karina. La tua data di nascita era la stessa data in cui la sorella di Vadim era scomparsa. Da lì ho capito che eri tu. 》Confessai come se fosse la cosa più normale del mondo.
Se prima ti odiava, ora ti odierà ancora di più.
Mi avvicinai a lei ma lei indrieggiò come se fossi un criminale pericoloso.
《Stammi lontano. Non mi devi toccare.》Era fuori di sé, arrabbiata e soprattutto delusa.
Cosa ti aspettavi? Pasticcini e ringraziamenti?
Summer forse via dall'ufficio ed io evitai di fermarla di nuovo, d'altronde aveva ragione a odiarmi.
Dopo qualche minuto la porta del mio ufficio si aprì di nuovo, pensavo che fosse lei.
《Ciao amore, ho visto quella troietta poco fa, è pure ingrassata ed è più brutta di prima.》Rise Elena mentre si sedette sulla mia scrivania.
Troietta sei tu!
《Elena basta! E non mi chiamare "amore" lo sai che non lo sopporto.》
Io non sopporto il suo cervello da gallina.
《Igor, voglio farlo qui, su questa scrivania, non l'ho mai fatto in un ufficio.》Commentò maliziosa.
Stai pur serena che non lo farai presto sulla scrivania.
《Elena, non è il momento, voglio stare solo, ci sentiamo stasera.》 Tagliai corto sperando di togliermela dalle palle al più presto.
La mora se andò lasciandomi da solo a pensare. Il mio unico pensiero fisso era Summer.
Dio mio, non riuscivo a togliermela dalla testa. Ci avevo provato, ma era più forte di me. Pensavo che una volta saputo che fosse incinta, non l'avrei più pensata e che l'avrei dimenticata, eppure non era andata così, anzi forse la pensavo più di prima.
Ma cosa cazzo mi stava succedendo?
Sei innamorato!
Uscii dall'ufficio e andai a cercarla, ma una volta arrivati lì, lei non c'era. Decisi di scendere nel parcheggio e provare a parlarle ma quando arrivai, la vidi abbracciare un altro. Dopo poco si staccarono e lui si fiondò sulle sue labbra. Quel gesto fu un colpo al cuore. Si stavano baciando davanti ai miei occhi.
Perché mi sentivo in quel modo così orribile?
Io ti consiglierei di cercare sul dizionario la definizione di a
"Amare ".Fu in quel momento che capii che forse avevo perso Summer per sempre e che tra noi non ci sarebbe stato più niente. Dovevo lasciarla andare e farla essere felice con un altro.
L'avrei dimenticata e poi lei sarebbe stato solo un vecchio ricordo.
Dovevo ricordarmi che Igor Kreed non poteva amare e che non sarebbe mai stato amato.
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ODIO IL FATTO CHE TI AMO
Roman d'amour🔞Attenzione: il romanzo contiene scene di sesso esplicite e linguaggio scurrile🔞 Russia 🇷🇺 Summer è cresciuta in campagna e l'unica fede che ha è quella in sé stessa. Il passato la perseguita ogni giorno, ma da un po' di tempo, un incubo la pers...