Capitolo 13

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Summer

《Più veloce Igor!》

《Sono già passato cinque volte col rosso, ma adesso non posso andare più veloce di così, dato che c'è un nonnetto che va a cinquanta chilometri all'ora!》Sbottò Igor.

Dio mio, era bellissimo quando si arrabbiava. Indossava ancora quei jeans scuri, con un maglione grigio, il cappotto lungo e il cappello alla Zorro, come lo chiamava lui. Era buffo ma in quel momento avevo altro a cui pensare, ovvero mia madre. Avevo ricevuto una chiamata dalla signora Masha, ovvero la mia ex vicina, che mi aveva comunicato che mia mamma si era presa un sacco di pastiglie, lei l'aveva trovata a terra, aveva chiamato un'ambulanza e poi era stata ricoverata in ospedale. Ero distrutta al solo pensiero che le fosse capitato qualcosa. Forse era colpa mia, io non l'avevo più cercata, né chiamata e in quel momento mi sentivo in colpa. Non era mai stata una madre presente e perfetta, ma era comunque mia madre. Mi restava solo lei della mia famiglia e non volevo perderla. Volevo che mi vedesse quando mi sarei sposata, volevo che mi stesse accanto quando sarei stata male, volevo che fosse presente alla nascita dei miei figli, semmai ne avessi avuti un giorno. Avrei voluto avere più momenti belli di quando ero piccola insieme a lei, avrei voluto che mi avesse raccontato più favole, che mi avesse stretta a sé più volte la notte quando piangevo e quando non riuscivo a dormire a causa dei miei incubi.

《Bambina...ritorna nel nostro mondo e ridimmi il nome di quel cazzo di ospedale!》Mi svegliò il biondino dai miei pensieri.

《DanKap LLC, ma Igor fai qualcosa, ci stiamo muovendo troppo piano!》

Kreed suonò il clacson e-

《Hey, nonnetto! Non è che potrebbe andare più veloce o farmi passare? Sa, a mia moglie le si sono rotte le acque e dovrebbe partorire...》 Disse del tutto tranquillo.

Un momento...cosa?!?

《Certo, sii forte quando entrerai nella sala parto. Buona fortuna ragazzo!》

Il Signore sorrise e chiuse il finestrino dopo di che aumentò la velocità e andò a sinistra facendoci passare per poi dirigerci verso l'ospedale.

《Mi spieghi da dove cavolo ti è venuto in mente di dire quella cosa?》 Chiesi ancora stupita per la scusa che si era inventato.

Aveva detto "mia moglie" e mi era sembrato strano sentire quelle due parole dette da lui, strano ma allo stesso tempo bello.

《Non eri tu quella che mi diceva di andare più veloce?》 Mi fissò con quegli occhi blu stupendi, mentre un sorriso malizioso gli si dipinse sul volto.

《Smettila con i tuoi doppi sensi, Kreed!》 Anche se quella che l'aveva detto ero io.

Dopo circa un quarto d'ora arrivammo in ospedale. Chiamai la signora Masha e dopo la raggiunsi nel reparto che mi aveva detto lei. Arrivai alla stanza dove mia madre stava su un letto, mentre aveva attaccati un sacco di fili, mi si strinse il cuore a vederla inerme, lì su quel letto d'ospedale.

《Cosa hanno detto i dottori?》Domandai sperando che non fosse stato niente di grave.

《È in coma, ma i dottori hanno detto che si risveglierà.》 Rispose la mia ex vicina.

Iniziai a piangere, dando un pugno contro la porta. Mi sentivo uno schifo, era colpa mia se mia madre si era ridotta in quel modo, mi ero comportata in modo orribile l'ultima volta che l'avevo vista e avevo sbagliato. Abbracciai Igor all'improvviso, avevo bisogno di conforto, avevo bisogno di qualcuno accanto a me, qualcuno che mi aiutasse a superare quella situazione. Il castano mi strinse forte a lui lasciandomi un bacio sulla fronte, mi piaceva quando era così dolce con me, anche se lo era raramente, dato che lui era sempre freddo e stronzo.

《Calmati devushka...vedrai tua madre si riprenderà.》 Mi guardò negli occhi asciugandomi delle lacrime con le sue mani grandi e calde.

《Ma è colpa mia Igor, se dovesse succederle qualcosa io non me lo perdonerei mai.》

《Non dire così.》 Disse mentre mi strinse ancora a lui.

Ma era davvero Igor?!?

Lui che odiava gli abbracci e tutte le cose dolci, ora era lui a farle. Un dottore alto e sulla cinquantina arrivò verso di noi dicendomi che mia madre era entrata in coma a causa dell'assunzione di un pacchetto di pastiglie per dormire, ma che si sarebbe svegliata. Mi disse che non era possibile entrare nella stanza per vederla, ma che nei giorni a seguire avrei potuto vederla.

Dopo aver salutato la signora Masha e il dottore ci dirigemmo verso l'uscita per poi andare a casa, ma prima di uscire una voce a me conosciuta ci fermò.

《Ciao Summer! Come stai? Come mai qui?》Era Vanea con il suo camice bianco da dottore.

《Ciao! Mia madre è stata ricoverata e quindi sono venuta a trovarla.》Spiegai mentre notai le occhiatacce di Igor.

《Ah mi dispiace un sacco, spero non sia nulla di grave. Comunque piacere, sono Vanea Rotari, un caro amico di Summer.》 Porse la mano a Igor.

《Igor Kreed, vorrei poter dire che è un piacere anche per me, ma mentirei.》Sorrise Igor stringendogli forte la mano.

《Ora andiamo, buona giornata Vanea. Ci sentiamo.》 Lo salutai dopo di che uscimmo dall'ospedale per dirigerci alla macchina del biondino.

Una volta arrivati al parcheggio-

《Ma ciao, bambolina!》

Mi girai per vedere chi fosse, pensavo già che fosse Elena, la gatta morta ma poi mi girai e vidi ridere Igor, capendo che aveva salutato la sua macchina e non una ragazza.

Era incredibile! Bella figura di merda, complimenti Summer!

《Avresti dovuto vedere la tua faccia.》Rise ancora Kreed.

《Non sei simpatico!》 Risposi salendo in macchina.

Salì in macchina, mise una canzone sua dove cantava con Timati e poi mi iniziò a parlare.

《Ascolta, stasera...vengono a cena mia sorella ed Elena.》

《Perché Elena?》Chiesi infastidita.

《Perché dobbiamo parlare e poi mia sorella viene, perché non la vedo da troppo tempo.》Spiegò lui mentre io fui catturata dalla visuale delle sue labbra.

《Tua sorella mi va bene, ma non quella gatta morta!》 Alzai la voce innervosendomi.

《Sei forse gelosa bambina...?》

《Igor, aspetta. Ho bisogno di un passaggio!》 Una voce simile al suono di una gallina mi risuonò all'improvviso.

Fantastico! Avremmo avuto anche compagnia per il ritorno a casa.

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