Capitolo 54

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Summer

《No, Igor non può essere morto!》

Era la frase che girava nella mia testa da quando ero arrivata in ospedale. I dottori avevano detto che dovevamo prepararci al peggio ed io non riuscivo a immaginare che Igor potesse morire, non l'avrei accettato.

Nelle tre ore precedenti erano successe un mucchio di cose. Avevo avuto l'occasione di uccidere Marcus, alla fine è andato in carcere ed io avevo pure rischiato di essere arrestata. Fortunatamente, Ivan mi aveva aiutata e tutto era andato per il verso giusto. La polizia era arrivata perché Igor, prima che avesse l'incidente aveva chiamato Ivan. Mi sentivo tremendamente in colpa in quel momento. Igor era su un cazzo di letto, che rischiava tra la vita e la morte ed io non sapevo cosa fare. Era tutta colpa mia, se Igor non si fosse trovato lì per colpa mia, non sarebbe mai successo niente.

Volevo che si svegliasse, non poteva finire tutto così, non dopo tutte le cose che avevo passato.

《Qualsiasi cosa tu stia pensando, toglitela subito dalla testa!》Mi svegliò mio fratello dai miei pensieri.

《Ho paura, Vadim. Non voglio...》

《Summer! Si è svegliato!》

Sentivo il cuore a mille, non vedevo l'ora di vederlo.

Presi Nataly dal passeggino ed entrai nella stanza insieme ad Anastasia e Vadim.

《Come stai, fratellone? Mi sei mancato. Ho avuto tante paura di perderti.》Disse Anastasia.

《Ho un fottuto male alla testa. Sei qui per parlarmi di nuovo della cena, vero? Per favore, non rompermi pure in ospedale, te lo chiedo per favore.》Parlò freddo.

Non capivo di quale cena stesse parlando.

Anastasia era senza parole.

《Pa-pà》Disse all'improvviso Nataly.

《Amore...》

Era la sua prima parola.

《Brat, non mi dire che hai avuto una figlia. Però dai, te la sei scelta bene. Se non avessi saputo che fosse impegnata con te, un pensierino ce l'avrei fatto.》Ammiccò sorridendo.

Cosa?

Perché diceva quelle cose? Stava forse scherzando?

Ad un tratto il dottore ci chiamò fuori per parlare. Fece un discorso con termini molto difficili e...

《Ma che cazzo vuol dire in parole povere questa cosa?》Domandò Vadim impaziente.

《Il ragazzo ha perso la memoria, i suoi ricordi risalgono a circa qualche anno fa. La memoria potrebbe tornargli ma questo con il tempo, non è certo però, l'importante è che il ragazzo non venga stressato. Non parlategli di cose che potrebbero scioccarlo o deatabilizzarlo. 》Affermò il medico.

In pratica Kreed, non si ricordava di me, non sapeva di aver avuto una figlia e un nipote, non sapeva neppure che il suo migliore amico stesse con sua sorella. Non potevamo neanche dirgli la verità, perché così avremo rischiato che non recuperasse mai più la memoria.

Ero triste e affranta. Decisi di salutare mio fratello ed Anastasia e poi tornare a casa, dove mi aspettava Ivan.

Presi la macchina e in poco tempo arrivai a destinazione.

Entrai in casa, salutai il poliziotto, ma quando stavo per dargli un bacio, lui si girò.

《Dobbiamo parlare.》Tagliò corto sedendosi su una sedia.

Il moro era molto serio ed io ero un po' in ansia per quello che mi avrebbe detto. Si passò le mani tra i capelli e notai che fosse agitato pure lui.

《In questi mesi mi sono reso conto di alcune cose, Summer.》Iniziò a parlare mentre prese in braccio mia figlia.

《Mi sono trovato davvero bene con te, mi piaci molto e adoro questa bimba, però ho notato che da parte tua non c'è amore, non c'è passione.》Continuò lui a parlare.

《Ivan, io...》

《Fammi parlare, per favore.》

《Tu ami ancora quel coglione di Igor Kreed, lo so, e lo capisco. Non posso obbligarti ad amarmi.》

《Quando Kreed è finito in carcere, l'avevo picchiato sì, ma l'avevo fatto perché volevo che si svegliasse, pensavo che ritornasse da te chiedendoti scusa, ma da una parte speravo che non lo facesse, perché ti volevo tutta per me. Ti ricordi di quando avevo detto di indossare vestiti più coprenti, perché eri grassa? Ecco, l'avevo fatto perché non volevo che Igor al lavoro ti guardasse o che lo facessero gli altri uomini. Tu sei perfetta così. 》Confessò ancora.

《Oggi però, quando sei corsa in ospedale per lui piangendo, ho capito che io non sarei mai stato come lui e che non avrei mai preso il suo posto. Meriti di essere felice, Karina.》Vidi una lacrima scendere dal suo viso.

《Tu sei un uomo fantastico, Ivan. Non ti ringrazierò mai abbastanza per ciò che hai fatto per me e per Nataly.》Dissi abbraciandolo.

E si chiuse così anche quella storia con Ivan. Ero un po' triste, ma alla fine ero sollevata, quel che provavo per lui era semplice affetto. Non sarei mai riuscita ad amarlo, l'avrei visto come un fratello, ma nulla di più.

Dovevo fare ordine nella mia vita. Era tutto un caos incredibile. Volevo avere un po' di pace e di serenità, volevo dimenticare il passato e iniziare una nuova fase della mia vita, ma per farlo avevo bisogno di Igor al mio fianco. Non sapeva neanche chi fossi, ma avrei lottato per fargli ricordare tutto e per un futuro felice.

Sentii lo squillo del mio telefono e...

《Meno male che mi hai risposto, sbrigati a far innamorare di te un'altra volta mio fratello, perché io Elena, la gatta morta non la voglio più vedere! Ma ti rendi conto che è arrivata qui credendosi chissà chi, stavo per prenderla per i capelli, meno male che è arrivato Vadim che mi ha portata via.》

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