Capitolo 33

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Pov's Damiano

È passata un'altra settimana e le cose non sono per niente migliorate anzi direi che sono peggiorate decisamente. Vic è rimasta tutto il tempo nel letto, le portavo da mangiare ma non ha mai toccato nulla. Stamattina dovremmo partire per Napoli, abbiamo un concerto stasera. Siamo tutti giù ad aspettarla. Salgo su per chiamarla, ma la porta della camera è chiusa a chiave. Busso alla porta: "Vic, apri la porta per favore." Silenzio. "Vic ti supplico, aprila, sono tutti giù ad aspettarci." Nulla. Riscendo giù e i ragazzi giustamente mi guardano con aria interrogativa. Ethan: "Cos'ha? Perché fa così?" Thomas: "Infatti, l'ultima volta che si è isolata così è perché era incinta. Aspettate un altro bambino? Potete dircelo, lo sapete che non diremmo niente a nessuno." Dio Thomas, ma perché parli sempre così tanto, adesso come dovrei risponderti. Mi limito semplicemente a dire: "Non è incinta." Thomas: "Beh tu potresti non saperlo, magari lo è ma non ti ha detto ancora nulla, ecco perché fa così." "Non è incinta, Thomas, abbiamo perso il bambino una settimana fa" butto tutto fuori con rabbia. Glielo detto e devo dire che un po' mi sento meglio. Ethan: "Ma cosa stai dicendo Damiano." "Era da un po' che stavamo cercando di avere un altro bambino, all'inizio senza successo, poi finalmente è arrivato, ma una settimana fa Vic si è sentita male e l'ho portata in ospedale e abbiamo scoperto che il nostro bambino non c'era più." Restano in silenzio guardandomi, non sanno cosa dire, d'altronde neache io sapevo come poter consolare Vic da un dolore così forte. I ragazzi mi abbracciano. Thomas: "Scusa Dam, sono stato troppo insistente." Ethan: "Mi dispiace, non posso immaginare cosa stai provando in questo momento soprattutto Vic." "Grazie ragazzi." Risalgo sopra e busso di nuovo alla porta. "Vic per favore apri...almeno fai uscire Eva così le faccio fare colazione." Per tutta la settimana l'unica persona con cui ha parlato e che ha voluto vedere è stata sua figlia. Sento dei rumori provenire da dentro alla camera e sento la serratura scattare. Vic apre la porta e fa uscire Eva, ma io riesco ad entrare e prendo la chiave. Vic: "Che fai? Ridammela" dice sporgendosi verso di me per prendere la chiave. "No, questa ora rimane con me" dico mettendola in tasca. "Vestiti, che ci stanno aspettando tutti giù" Vic: "No" "Vic, non te lo ripeto una seconda volta!" Vic: "Ho detto che non vengo." "Ok, sono stato molto paziente con te, in questa settimana, adesso basta." le dico prendendola in braccio e comincio a scendere giù. Vic: "Mettimi giù, ora!" dice mentre prova a darmi pugni e calci. "Puoi prendere Eva, per piacere e portarla in van?" dico a Thomas che mi risponde: "Certo." Entro nel Van insieme a Vic che cerca di scappare ma riesco a mettere la sicura giusto in tempo. Vic: "Fammi scendere sono stanca voglio ritornare in camera a dormire." "Non mi sembravi così stanca prima quando cercavi di darmi calci e pugni." Vic: "Damiano" dice sospirando. "Victoria?" Autista: "Ehhh ragazzi...cosa faccio con gli altri? Li faccio entrare. Posso togliere la sicura?" In tutto ciò ho dimenticato la presenza dell'autista. Afferro Vic per le braccia e dico all'autista: "Si, ora può fare salire gli altri." Mantengo Vic per il tempo che ci vuole per far salire i ragazzi ed Eva e finalmente partiamo. Vic guarda fuori dal finestrino e mi fa: "Vorrei sapere dove stiamo andando. Stiamo affrontando un viaggio senza le cose necessarie per Eva o per me. Ti rendi conto che ci hai fatto partire senza valigie? Dovrei girare in pigiama?" Dam: "È un problema tuo, la prossima volta affrontavi tutto come fanno gli adulti. Perché Vic, ti ricordo che sei adulta." Vic: "Perché sei così cattivo con me." mi dice con voce spezzata. "Non sono cattivo, anzi sono stato anche molto buono con te, da oggi si cambia registro." Vic: "Cosa vorresti dire?" "Che non utilizzerò più le maniere buone con te e non ti asseconderò più, fin ora non hanno migliorato la situazione l'hanno solo peggiorata." Vic: "Tu non capisci" dice scuotendo la testa. "Cazzo Vic, certo che lo capisco, era anche mio figlio, anche io l'ho perso, anche io sto male, ma non permetto al dolore di dominare la mia vita come fai tu." le urlo. Eva spaventata, inizia a piangere. Vic sbarra gli occhi un po' perché ferita da quello che le ho detto un po' perché non sa che Thomas ad Ethan già lo sanno. "Loro, lo sanno, gliel'ho detto prima" dico prendendo Eva in braccio per consolarla. Vic: "Decidi tutto tu, come sempre." Thomas: "Vic è stata colp..." Vic: "Thomas è inutile che ti giustifichi, tu non c'entri nulla, il problema è di questo egocentrico narcisista che si permette anche il lusso di prendere le decisioni per gli altri perché pensa di fare sempre la cosa giusta ed è convinto di sapere sempre tutto." "Vic c'è Eva che sta piangendo, ti sembra il caso di continuare?" Vic: "È colpa tua." dice prendendola dalle mie braccia. Vic: "Shh, va tutto bene, non piangere. Vuoi fare merenda? Non puoi perché tuo padre ci ha caricato di peso qui dentro e non mi ha dato il tempo di preparare nulla" dice sarcastica e guardandomi dritta negli occhi. Dam: "Tanto stiamo per fermarci all'autogrill" Vic: "Bene" "Bene" rispondo. Arriviamo all'autogrill e Vic: "Vieni Eva, andiamo in bagno, ma prima dobbiamo comprare i pannolini perché tuo padre non ha avuto la decenza neanche di caricare quelli." "Mi irriti" le dico e lei: "Perfetto, perché è quello che voglio." Apro il bagagliaio del Van e tiro la borsa con tutte le cose di Eva e la dò a Vic. Non sarei mai partito senza le cose necessarie per la mia bambina e per Vic, infatti c'è anche la sua valigia che le ho preparato io. Lei vede tutto e accortasi di aver parlato un po' troppo apre la sua valigia prende dei vestiti, si gira ed entra nell'autogrill senza dirmi nulla. Dopo un po' ci ritroviamo tutti davanti al van per ripartire e Vic ed Eva non hanno più il pigiama. "Ti dovevo portare a Napoli per vederti vestita dopo una settimana in pigiama." Vic: "Sta zitto che mi stai irritando." "Perfetto perché è proprio quello che voglio fare" dico imitandola. Vic: "Sei un bambino capriccioso" "Oh oh da che pulpito" dico ridendo. Vic: "Mi avrai pure portata a Napoli con la forza, ma non riuscirai a farmi suonare." "Cos'è Vic? Una minaccia? Pensi di farmi un torto? Non lo fai solo a me, ma anche a loro" dico indicando i ragazzi e continuo: "Devi crescere e devi imparare ad affrontare le difficoltà della Vita." Vic: "Sentito ragazzi? Poi dice che mi ama. Certo come no." Ethan: "Vic, Damiano ha ragione, devi almeno, provare ad andare avanti." Vic: "Cos'è siete tutti dalla sua parte? Una coalizione contro di me?" Thomas: "Nessuna coalizione Vic, noi ti vogliamo bene e ci dispiace per quello che ti è successo, ma Dam ha ragione devi guardare avanti." Senza fiatare rendendosi conto di aver esagerato con le parole sale sul Van e noi la seguiamo. Arriviamo in hotel e come sempre sono prenotate 4 camere, due per noi e due per la troupe. Vic: "Scusi, mica avete una camera in più?" chiede al receptionist. Dam: "Non ce n'è bisogno grazie." intervengo io. Vic: "Ma come non..." la trascino per un braccio davanti all'ascensore. Vic: "Io l'ascensore non lo prendo, lo sai." Dam: "Allora prendiamo le scale, ma non azzardarti a fare scenate." Entriamo in camera e Vic: "Mi faccio una doccia insieme ad Eva" "Era ora, dopo una settimana" Vic: "Vaffanculo." Litighiamo spesso, sono abituato ai nostri battibecchi, ma adesso è diverso. Dopo un po' escono tutte e due dal bagno con l'accappatoio e mentre mi occupo di Eva le dico: "Allora? Vuoi suonare stasera o ti ritiri?" "Mi ritiro" "Perfetto, ma noi il concerto lo faremo lo stesso" le dico. Vic: "Ok, puoi dire ai fan che ho la tendinite" "Certo." Arriva sera e ci dirigiamo verso il palazzetto, Vic è rimasta in hotel con Eva. Thomas: "Vic?" "Non viene" Ethan: "Come non viene?" "Tranquilli ragazzi ce la faremo anche senza di lei, le daremo una lezione." Stasera siamo in diretta su RTL quindi suppongo che Vic ci stia vedendo. Entriamo sul palco e inizio a parlare: "Come vedrete bene, oggi sul palco siamo in tre, manca Victoria, non vi preoccupate sta bene, anche se mi ha detto di comunicarvi che ha la tendinite, anche se non è vero. Solo che alla bellezza dei suoi 23 anni, Vic non riesce ancora ad assumersi le sue responsabilità e non riesce a prendere in mano le redini della sua vita. Ovviamente non è così perché l'ha voluto lei, sono successe delle cose che l'hanno portata ad essere così. Però Vic, devi capire che così non va bene e ti dimostri come una persona debole e immatura che so che non sei. Quindi per favore reagisci." dico quest'ultima cosa guardando in videocamera. Molti potranno pensare che io sia cattivo, ma non è così. Sono stato con lei negli anni più brutti della sua vita e l'ho vista cadere in depressione, l'ho vista non provare nessun tipo di sentimento, l'ho vista per ore guardare il muro bianco di fronte a lei senza provare nulla. Non voglio che ci ricada in quel tunnel. Magari starò sbagliando anche i modi, ma se stasera tornerò in hotel e lei mi tirerà uno schiaffo e mi urlerà contro sarò la persona più felice di questo mondo perché significa che sta reagendo, che sta provando qualcosa, anche se dovesse essere rabbia e non starà stesa nel letto a guardare il muro di fianco a lei. L'importante per me è che non si abbandoni a se stessa.

Vent'anni MäneskinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora