Capitolo 45

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Pov's Vic

Siamo di ritorno dai Brit Awards, io e Damiano abbiamo avuto una piccola discussione al tavolo che sfortunatamente è stata ripresa e già sta facendo il giro del web, fortunatamente non si sente ciò che diciamo per via della musica alta ma si vede solo che gesticoliamo molto. Siamo nel van e stiamo guardando i vari video della serata compreso quello della litigata. Arriviamo in hotel e Aurora: "Eva si è addormentata." Dam: "Grazie Aurora."  "Ha fatto la brava?" chiedo. "Si Vic, solo quando siete usciti ha pianto un po' ma poi si è calmata, abbiamo letto, giocato, vi abbiamo guardato e poi si è addormentata." "Grazie Aurora, davvero." "Non mi devi ringraziare Vic, buonanotte ragazzi." Io e Dam rispondiamo all'unisono: "Buonanotte." Mi avvicino al letto e dò un bacio ad Eva e la stessa cosa fa Damiano. Mi sto levando il cappotto e Damiano decide di continuare a discutere. "Non capisco perché fai così." "Così come?" Dam: "Sembra che ultimamente vivi sulle nuvole, sei molto distratta, non presti attenzione a quello che fai." "Per favore sta zitto, ma quanto cazzo parli." dico esasperata. Dam: "Ti sto esponendo in maniera molto chiara e tranquilla quello che penso e tu mi rispondi così?" "Dam non ho voglia di parlare." dico togliendomi le scarpe. Dam: "E quando mai, ti rendi conto che quando le persone ti parlano sembri trovarti su un altro pianeta, è come se fossi sconnessa." Mi fermo a guardarlo e penso che sia il momento giusto per dirglielo. Ho pensato a vari modi di come potevo dirlo, ho aspettato il momento giusto ma quest'ultimo sembra non arrivare mai. Glielo dico così di botto? Ma sì dai. Dam: "Vic mi stai ascoltando? Vedi è proprio quello che stavo dicendo sembri essere scones..." "Ho un ritardo." dico interrompendolo. Dam: "Un ritardo?" "Si Dam, un ritardo." Dam: "Un ritardo di quanto?" "Di 2 settimane." Dam: "Di due settimane." "Si Dam si 2 sett...ma che fai ripeti tutto quello che dico?" Dam: "Scusa, perché non me l'hai detto prima?" "Non lo so." "Hai già fatto un test?" "No, non volevo farlo da sola." "Ok, tranquilla adesso cercherò una farmacia e cerco di fare il prima possibile." dice abbracciandomi. "Non c'è n'è bisogno, ho i test in valigia." "Bene, te la senti di farli stasera?" "Si." "Ok." Prendo i test e ci dirigiamo verso il bagno. Fatta la pipì non ci resta che aspettare i 5 minuti. Dam: "Ti vedo pensierosa." "No, sto aspettando i risultati." gli rispondo guardando il pavimento. Mi alza il viso: "Vic ne abbiamo già parlato no? Volevamo riprovarci ed eccoci qui." "Si lo so, è solo che questa situazione mi fa pensare all'ultima volta che ho fatto il test, ero sola ed ero sicura di essere incinta e volevo farti una sorpresa." "Si, me l'hai dato il giorno del compleanno di Eva." "Già quanto tempo è passato aveva un anno lei e adesso ne ha già più di due." Sentiamo il timer suonare io e Damiano ci guardiamo e ci avviciniamo al lavandino prendiamo i test e Dam: "Positivi." "Tutti e 3" dico continuando. Ci guardiamo in silenzio per non so quanto tempo finché Damiano non mi prende il viso e dà inizio ad un bacio infinito che finisce fra le lenzuola del letto. Dam: "Ti amo Vic" "Anche io Dam, tanto." Ci addormentiamo ed a svegliarci è la sveglia. Subito arriva Eva di corsa nel lettone. "Amoreee" dico prendendola e portandola su di me. Eva: "Mammaaaaaaa" Dam: "E a papà nessuno ci pensa stamattina?" Eva: "Papaaaaaaaaaaaaaaà." Ridiamo come matti.  "Dai alziamoci che dobbiamo prendere l'aereo per Los Angeles." Dam: "Vic ci siamo appena svegliati è ancora presto, concediamoci almeno 10 minuti di coccole." Eva: "Le coccole." "Amore mio vuoi le coccole?" dico a mia figlia. Eva: "Si" Dam: "Anche papà vuole le coccole." Rimaniamo altri 10 minuti a letto a scherzare e farci le coccole. Mi alzo dal letto e mi dirigo verso il bagno con Damiano che mi segue mentre Eva si è riaddormentata sul lettone. Dam: "Allora?" "Cosa?" Dam: "Come stai?" "Bene" "Sicura?" "Si, Dam sto bene, non preoccuparti, l'unica cosa che ti chiedo e di non parlarne ancora con nessuno, neanche con Eva." Dam: "Certo, tutto quello che vuoi." dice abbracciandomi. Cominciamo a prepararci e Dam: "Stavo pensando noi adesso partiamo da Londra per Los Angeles e torneremo in Italia fra due settimane. Quindi la prima visita ginecologica la farai fra due settimane non sarà troppo tardi? Magari possiamo trovare un ginecologo a Los Angeles." "Damiano calmati, quando tornerò in Italia chiamerò la Maffei, non voglio farmi visitare da qualcuno che non conosco e che non conosce il mio percorso clinico." Dam: "Sicura? Magari possiam..." "Damiano basta, sono sicura." dico uscendo dal bagno e svegliando Eva per vestirla. Sono molto nervosa e non so neanche io il perché, o forse lo so ma non voglio dirlo a voce alta perché concretizzerebbe tutte le mie paure. Mi dispiace anche per Damiano perché so che tutte le domande che mi fa sono volte a capire se sto bene oppure no e rispondergli così sicuramente non lo aiuta. "Damiano, amore, scusami è che sono nervosa, anzi preoccupata, ho paura." Damiano mi abbraccia. "Lo so Vic, scusami tu, non volevo essere assillante, anche io sono preoccupato, voglio che tu stia bene e che non ti penti di aver preso questa decisione." "Damiano questo no mai, non mi pentirò mai di aver scelto di avere una famiglia con te, ti amo, ed è quello che voglio per noi, per la nostra vita." "Ti amo anche io Vic." Ci baciamo e: "Forza che stiamo facendo tardi." Damiano prende le valigie e io prendo Eva che si è riaddormentata e ci dirigiamo con gli altri all'aereoporto. Stiamo viaggiando sempre con il jet privato e ci aspetteranno 12 ore di volo. Eva si sveglia e le faccio fare colazione. Non è semplice intrattenere una bimba di due anni su un volo di 12 ore, ma cerchiamo di fare il nostro meglio e fortunatamente è una bambina tranquilla che non dà tanti problemi, ovviamente a volte fa i capricci come è normale che sia, ma nulla di ingestibile. Per essere una bambina di due anni parla già abbastanza bene e vuole sempre che qualcuno le legga qualche favola, infatti siamo pieni di libri di favole, racconti, fiabe. Sta lì ore e ore a sfogliare i libri e a vedere le immagini che ci sono. Non ama molto i cartoni, ne tanto meno giocare con il telefono, questo anche perché io e Damiano abbiamo sempre evitato di darle il telefono per tenerla buona o distrarla, preferiamo che colori qualche disegno, che qualcuno le legga qualche storia oppure che si intrattenga con qualche gioco, tipo le bambole. Eva: "Mamma ci sono i colori?" "Si amore, tieni....vedi papà cosa ti ha comprato mentre dormivi tanti libri da colorare." Eva prende i libri e i colori e si sposta vicino ad Ethan e Thomas per colorare. Damiano si siede vicino a me: "Beh possiamo stare tranquilli per un po' finché non inizia a chiedere di leggerle qualche cosa." "HAHAHAHHAHA dai Dam è così carina." Dam: "Si, ma è anche molto dolce. Con due caratterini come i nostri non pensavo potesse essere così tranquilla." "Non cantare vittoria troppo presto è ancora piccola, vedrai fra qualche anno..." Dam: "Non pensiamoci adesso, tu come stai? Nausee?" "Per adesso ancora nulla, però ho fame." Dam: "Tieni brioche al cioccolato con fragole." "Mhhh le fragole." Dam: "Poi un giorno mi spiegherai come fai ad odiare le fragole e ad adorarle durante le gravidanze." "Si magari un giorno te lo spiegherò." dico addentando la brioche.

Vent'anni MäneskinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora