Capitolo 36

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Pov's Vic

Come mi ha sempre detto Damiano, in realtà come mi hanno sempre detto tutti, bisogna andare avanti e lo sto facendo. Sotto consiglio del dottor. Molinari sia io che Damiano abbiamo accettato il nostro dolore lo abbiamo vissuto fino in fondo, all'inizio anche passando notti in bianco a piangere, o restare tutta la giornata a letto e farsi sopraffare dal dolore. Abbiamo deciso di dirlo a tutti, i nostri genitori sono rimasti spiazzati da tale notizia. Abbiamo deciso di condividere questa notizia così delicata, ma di cui non bisogna vergognarsi anche con i nostri fan. Sono stati molti i messaggi di comprensione che ci sono arrivati, ma inutile dire che sono arrivati anche i messaggi un po' perfidi come della serie "Ve lo siete meritati" che mi hanno fatto soffrire molto, perché nessuno si merita di vivere un dolore così forte. Ma come ho detto stiamo andando avanti e ora stiamo provando per il concerto di stasera a Palermo. Adoro la Sicilia, ma la preferisco di più durante i mesi estivi. Adesso siamo ad Aprile non fa tanto freddo, ma non c'è nemmeno quel caldo per potersi fare un bagno a mare. Abbiamo finito le prove e Thomas: "Mangiamo in hotel o ci facciamo un giro per Palermo e troviamo un ristorantino?" Ethan: "Giro per Palermo" Prendo il passeggino con Eva e ci imbarchiamo per le strade di Palermo. Siamo nella ricerca di un ristorante, ma nel mentre visitiamo anche un po' la città. Ci sono molti artisti di strada da musicisti ai ballerini ai giocolieri. Ci fermiamo davanti ad un mimo, molto bravo devo dire. Vede passarci di lì e inizia a muoversi. Eva inizialmente sorride e batte le mani, ma quando il mimo si avvicina per fare una foto con lei inizia a piangere. Dam: "Ehi, non vuoi fare la foto ricordo con il mimo?" le chiede Dam prendendola in braccio e lei risponde scuotendo la testa e continuando a piangere. "Perché amore?" le dico accarezzandole la manina e lei si nasconde nel collo di Dam. Thomas: "Guarda Eva, zio Thomas si fa la foto con il mimo" dice scattandosi un selfie  con il diretto interessato. Thomas: "Vedi, adesso faccio una foto anche a zio Ethan con il mimo" dice scattando un'altra foto. Ethan: "Adesso tocca ad Eva con mamma e papà." Devo dire che quei due hanno una capacità nel tranquillizarla innata. Io e Damiano con in braccio Eva facciamo la foto con il mimo, prendo il telefono dalle mani di Ethan e vedo che nella foto Eva sorride. "Un giorno mi spiegherete come fate a calmarla e a farle fare cose che non vuole" dico ai due ragazzi. Thomas: "È risaputo, è il fascino degli zii fighi" dice prendendo Eva in braccio. "Sapete cosa dobbiamo comprare?" Dam: "Cosa?" "Una polaroid" Dam: "Hai ragione è la prossima cosa che faremo dopo aver trovato un ristorante." Ethan: "Che ne dite di quello?" dice indicando un ristorantino molto carino. "Beh a me pare bello, però diamo un'occhiata al menù e se hanno anche  quello per bambini." dico avvicinandomi e leggendo la lavagnetta con il menù sopra. Dam: "Beh direi perfetto no?" Thomas: "Si, hanno anche il menù bambini." Entriamo e prenotiamo un tavolo. Chiediamo un sediolino per Eva e ce lo portano subito. Il menù per bambini è pasta al sugo e cotoletta con patatine. In questo ultimo periodo Eva non mangia tanto, butto in continuazione piatti interi di pasta. Mangia solo cioccolata, biscotti e gelati. Ogni giorno a pranzo o a cena è guerra tra me che cerco di farla mangiare e lei che piange e si ribella. Arriva il cameriere e ci porta i nostri ordini. "Dai Eva, per favore, mangia qualcosa." Ormai sfinita, getto la forchetta nel piatto e rivolgendomi a Damiano: "Tua figlia, non sta mangiando niente, niente. Vedi tu come devi fare che io ho perso la pazienza." Dam: "Eva, non ti piace la pasta?" Eva: "Pasta...blehh pasta." "Ma come non ti piace? L'hai sempre mangiata" dico alzando un po' il tono della voce. Eva: "Bleh pasta....no mamma pasta Bleh" dice facendo una smorfia. Thomas ed Ethan ridono. "Ragazzi, non ridete, sono giorni che non mangia è grave la situazione, non fatele credere che sia anche divertente." Dam: "Vic calmati, vedi che ora mangia il secondo, vero Eva?" Eva: "Si papà." "Se, voglio vedere." rispondo. Arriva il secondo taglio la cotoletta e non mangia neanche quella. Eva: "Blehh" Dam: "No Eva, la cotoletta la devi mangiare, mi hai detto si prima." dice Damiano provando ad imboccarla, ma come sempre fa scenate. "Eva, smettila di fare scenate, ci stanno guardando tutti, adesso che torniamo in camera ti faccio vedere." dico con aria arrabbiata e minacciosa. A me dispiace parlarle così, ma deve capire che sta sbagliando anche se è piccola e che non sta facendo un torto a noi, ma a lei. Ruffiana com'è chiama il papà che ovviamente la prende in braccio e la coccola. Finiamo di mangiare, usciamo dal locale e ci dirigiamo all'hotel. Eva sta mangiando l'ovetto Kinder che le ha comprato il padre. "Dam, però non puoi fare così. Io la rimprovero e tu la coccoli e le compri il Kinder. Così non capirà mai che sta sbagliando, se la vizi in questo modo." Dam: "Amore, ma è piccola." "Damià proprio perché è piccola deve assumere delle vitamine attraverso il cibo, cosa che non sta facendo. Io la rimprovero tu la coccoli e io passo per quella cattiva. Sta cominciando ad odiarmi e io sono sempre più stressata." Dam: "Hai ragione per quanto riguarda le vitamine,  quando torniamo a Roma, magari facciamo un giro dalla pediatra. Non hai ragione, invece, quando dici che Eva ti odia. Vero Eva, tu ami la mamma?" dice guardando nostra figlia. Eva: "Si mamma, co...coc...co..coccole." dice allungando le braccia minuscole verso di me. La prendo in braccio e le dico: "Ruffiana come tuo padre sei." Eva: "Fiana eheheheheh" cerca di ripetere quello che le ho detto ridendo ma con scarsi risultati. Ritorniamo in albergo, ci cambiamo e siamo pronti per il concerto. Dam: "Buonaseraaa Palermooooo."

Vent'anni MäneskinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora