Capitolo 40

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Pov's Damiano

Sono uscito di casa e me ne sono andato. Sono molto deluso. È da due ore che giro senza sosta per le strade di Roma, Vic mi ha già chiamato una decina di volte, forse dovrei dirle che sto bene, ma decido di spegnere direttamente il telefono. È tardissimo sono un po' stanco, ma decido di andare in spiaggia. Il mare ha la capacità di tranquillizzarmi anche se adesso è tutto buio ed è parecchio agitato. Sono molto legato a questa spiaggia, io e Vic lo siamo. È il posto della nostra prima volta e di tante altre. Venivamo qui, soprattutto quando ancora nessuno sapeva della nostra relazione. È il nostro posto magico. Penso al rapporto solido e forte  che abbiamo costruito in questi anni, pensavo che nessuno avrebbe potuto separarci, ma è bastato uno stupido biondino dagli occhi azzurri a rovinare tutto. Forse è anche per questo che Vic non vuole più avere altri figli con me. Come consigliato dal terapeuta non ho più aperto l'argomento, ma adesso i dubbi mi stanno assalendo. Magari starò esagerando come ha detto Vic, ma non so, non riesco a capire perché in questo momento e in questa situazione io mi senta così insicuro. Ho sempre sognato una famiglia con lei, adesso abbiamo Eva...Eva, che ore sono? Oddio si sarà già svegliata, non si è mai svegliata senza di me, spero solo non stia facendo i capricci  facendo esaurire Vic. Torno finalmente a casa e la scena che trovo è proprio quella che ho immaginato. Eva sta piangendo in braccio a Vic che sta cercando di consolarla andando avanti e indietro riempiendola di bacini. Sono bellissime, poi mi giro e vedo Thomas ed Ethan. Eva sta facendo talmente tanto rumore che non mi hanno sentito entrare. Ad un certo punto Eva smette di piangere e dice: "Papà" tutti si girano verso la mia direzione e mi guardano. Eva scende dalle braccia di Vic e corre verso di me. La prendo in braccio e la stringo forte a me, sta ancora un po' singhiozzando: "shh tesoro, papà è tornato." dico accarezzandole la schiena. Thomas: "Vabbè noi andiamo, penso che dovreste parlare." Ethan: "Comportati bene" ed escono entrambi. Vic: "Damian..." "Vic non sono tornato per te ma per Eva." I suoi occhi che un attimo prima erano pieni di speranza per il mio ritorno ora sono pieni di lacrime che minacciano di uscire e che lei tenta di far tornare indietro, ma senza successo. Mi dispiace vederla così. Vic: "Almeno puoi dirmi dove sei stato?" mi chiede con voce tremolante. Non rispondo, sto facendo fare colazione ad Eva. Vic: "Damiano cosa mi vuoi dire con questo silenzio? Che per caso tra di noi è finita?" Continuo a non rispondere. Vic: "Cos'è? Devo andare ad interpretazione personale oppure per la citazione chi tace acconsente?" Continuo a non risponderle non so neanche cosa dire e non ho neanche il coraggio di guardarla in faccia. Sento che sale al piano di sopra e ci rimane per un bel po' sento anche dei rumori strani ma non ci do molto peso. Io sono rimasto di sotto a giocare con Eva. Dopo un po' vedo Vic con delle valigie. "Dove stai andando?" Vic: "È giusto che ad andarmene sono io, la casa è tua...se non ti dispiace vorrei prendere Eva con me." mi dice piangendo. Ma cosa sto facendo? Sto facendo soffrire le due persone più importanti della mia vita perché sono un coglione insicuro. Mi fa malissimo vederla così per colpa mia. In fondo è da vigliacchi rovinare una storia così bella per delle pippe mentali. Mi alzo mi avvicino a lei e la abbraccio forte. Lei inizia a piangere ancora più forte sul mio petto. Vic: "Dam ti giuro che..." "Shh Vic, non mi devi dare nessuna spiegazione, mi fido di te, sono io che sono un coglione insicuro quando si tratta di te." Lei mi abbraccia ancora più forte e mi dice: "Non devi essere insicuro quando si parla di me, io ti amo tantissimo." "Lo so, anche io ti amo tantissimo e per la cronaca questa casa non è mia è nostra." Stacca il suo viso dal mio petto, rimanendo ancora abbracciata a me e sorride. Ha tutta la matita colata sotto gli occhi per via del pianto e io con i miei pollici la pulisco. Vic: "Sarò orribile con tutto il trucco colato." "Invece sei molto sexy, mi fai pensare cose..." dico dandole una pacca sul sedere. "Cretino... adesso posso sapere dove sei stato...ti ho chiamato tutta la notte ero così preoccupata che volevo chiamare la polizia Menomale che Thomas ed Ethan mi hanno fermato. Un messaggio dove scrivevi che stavi bene però potevi inviarmelo." "Lo so amore, ma vedi sono stato in un bar ho conosciuto una ragazza abbiamo iniziato a parlare e ci siamo trovati bene fin da subito, poi una cosa tira l'altra..." Vic si stacca subito dall'abbraccio e mi guarda con aria shockata e io inizio a ridere: "Devi vede la tua faccia hahahhahah, sto scherzando Vic, sono stato al nostro posto." La vedo tranquillizzarsi e mi dà uno schiaffo sul petto. Vic: "Sei un cretino già ero pronta a prendere le valigie a varcare a quella porta e non farmi vedere da te mai più... perché sei andato lì è da tanto che non ci andiamo." "Sono andato lì perché avevo bisogno di pensare in tranquillità e poi sei tu che non ci vai da tanto, io ci vado spesso." "Davvero?" "Si mi mette di buon umore." Vic: "Cosa il posto? O i ricordi legati ad esso?" Mi dice con fare ammiccante. "E poi il pervertito sarei io eh" dico facendola riavvicinare di nuovo a me. Iniziamo a baciarci. Vic: "Dam c'è Eva." Ci giriamo verso di lei e sta dormendo, Damiano la mette nel box e noi saliamo sopra a fare quello che ci riesce meglio. Amarci.

Vent'anni MäneskinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora