Capitolo 23

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Pov's Vic

Faccio la mia entrata trionfale e Damiano non mi leva gli occhi di dosso. È arrabbiato, lo vedo, ha gli occhi infuocati su di me. Mi chiede dove sta Eva e gli rispondo che sta con Aurora come aveva detto lui. Stiamo per entrare sul palco mi prende per un braccio e con voce incazzata mi fa: "Questa me la paghi." io gli sorrido facendogli capire che non mi interessava nulla, ma in realtà un po' ero preoccupata. Saliamo sul palco e Damiano è l'ultimo ad entrare. Suoniamo, ma non do tanta corda a Damiano infatti ogni volta che si avvicina io mi allontano e vado verso Thomas o Ethan. Finiamo il concerto e torniamo dietro le quinte dove ad aspettarci c'è l'intera troupe: "Siete stati fantastici ragazzi!" E noi: "Grazie mille." "Aurora, grazie per aver tenuto d'occhio Eva." Aurora: "Figurati è un amore." mi risponde dandomi Eva in braccio. "Hei tesoro sei stanca? Vuoi fare la nanna? Adesso torniamo in hotel e ci rilassiamo, si?" le dico dandole un bacino in testa. Entriamo nel van e Damiano non mi ha rivolto parola, ha solamente preso Eva dalle mie braccia e l'ha sistemata nel sediolino sedendosi vicino a lei. Arriviamo in hotel e a prendere Eva è sempre Damiano. Thomas: "Menomale che non c'è nessuno ad aspettarci, per carità sono contento quando i fan ci aspettano, ma adesso sono troppo stanco." Lello: "Ma come non volete festeggiare? Non vogliamo andare in un pub o qualcos'altro?" Ethan: "Anche io sono troppo stanco, vorrei dormire." Lello: "Che vecchietti che siete e voi Dam, Vic?" "Anche io passo." gli rispondo. Dam: "Certo ha già visitato il centro oggi pomeriggio mentre noi provavamo" dice a Lello ma è ovvio che voleva farsi sentire anche da me. "Che c'è Damià hai qualche problema." gli dico e lui: "Ah io no, ma tu si." Thomas: "Ragazzi che dite di andare a discutere in camera vostra e non dare spettacolo qui davanti?" Ethan: "Io prendo Eva che viene con noi." mi dice prendendola dalle braccia di suo padre. Io e Damiano ci dirigiamo in camera nostra. Dam: "Sei proprio un'immatura." "Ecco, forza cominciamo con gli insulti su. Sono una bambina capricciosa, un'immatura e poi cos'altro Damiano eh?" dico alzando la voce. "Non alzare la voce con me, sto cercando di avere una conversazione civile con te." "Conversazione civile? Non fai altro che insultarmi e adesso vorresti una conversazione civile. Damiano io non so cosa ti stia succedendo." Dam: "Ah tu non sai cosa mi stia succedendo? Cosa c'è che non va in te Victoria. Prima mi urli contro, te ne vai nel bel mezzo della discussione con nostra figlia, non ti presenti alle prove e dove sei? A fare shopping in una città che nemmeno conosci. Ti sei allontanata da sola con nostra figlia in una città in cui non ci sei mai stata, di cui non conosci la lingua e in più non hai risposto neanche ad una chiamata o ad una messaggio che ti abbiamo inviato. In tutto ciò non ti sei degnata neanche ti inviare un piccolo messaggio in cui potevi avvisare di stare bene. Ti rendi conto di come sono stato in queste ore? Dell'ansia e della preoccupazione che ho avuto? Ma cosa te frega a te? Tu stavi in giro a fa shopping." mi dice con un tono e con un'espressione che quasi mi fanno paura. Non immaginavo di averla fatta così grossa. Effettivamente ho esagerato, ma testarda come sono non lo ammetterò mai infatti l'unica cosa che riesco a dire è: "Dam, mi dispiace averti fatto preoccupare, ma la mia intenzione non era quella." Dam: "Certo ti dispiace, adesso va via non voglio vederti." Senza controbattere prendo la borsa ed esco. Chiamo l'ascensore, entro e schiaccio 0 per andare nella hall ed uscire dall'hotel. L'ascensore parte, ma ad un certo punto fa un rumore strano e si spegne la luce. Accendo la torcia del telefono e cerco di schiacciare di nuovo il pulsante 0, ma non funziona. Apro la porta dell'ascensore e di fronte a me c'è un muro. Vado nel panico più totale, soffro di claustrofobia, ma gli ascensori gli ho sempre presi perché per pochi secondi riesco a gestire la paura. Non so che fare. Chiamo Damiano ma non mi risponde, chiamo subito dopo Thomas che fortunatamente mi risponde: "Thomas sono nell'ascensore ma si è bloccato, davanti a me c'è un muro non so che fare, mi sto sentendo male." gli dico tra le lacrime. Thomas: "Vic, ascoltami è saltata la corrente nell'hotel, tu stai calma che vado a chiamare qualcuno." Mi dice staccando la chiamata e io "No Thomas non stacca..." Troppo tardi, lo richiamo ma non mi risponde ha la linea occupata allora chiamo Ethan. "Ethan, per favore rimani in linea con me non riattaccare." "No, non ti preoccupare non ti lascio sola, Thomas sta chiamando Damiano, videochiamami così vedendomi magari ti tranquillizzi di più." Così faccio e lo videochiamo effettivamente guardarlo mi tranquillizza un po'. Sento una voce nel telefono che mi chiama ed ad un tratto non vedo più Ethan ma Damiano: "Tesoro ascoltami, stiamo andando a chiamare quelli della sicurezza, tu non ti preoccupare che non ti succederà nulla e ti tireremo subito fuori da lì."

Pov's Damiano

"Adesso va via che non voglio vederti." le dico. Sono molto arrabbiato e deluso da lei. Prende le sue cose e va via. Ad un tratto se ne va via la luce. Fantastico è saltata anche la corrente. Dopo neanche due minuti mi chiama Victoria ma non le rispondo. Mi stendo sul letto cercando di riposare un po' neache il tempo di chiudere gli occhi che il cellulare suona di nuovo. Ma che cazzo vogliono tutti da me? È Thomas, decido di rispondergli, sicuramente vorrà dirmi che è saltata la corrente. "Thomas lo so che è saltata la corrente." Thomas: "Appunto, mi ha chiamata Vic in lacrime è rimasta bloccata nell'ascensore." Mi alzo di scatto dal letto e con la torcia del telefono riesco ad uscire dalla camera e mi ritrovo davanti Thomas ed Ethan che stava a telefono con Vic, gli strappo il telefono dalle mani e inizio a parlare con lei cercando di tranquillizzarla conoscendo la sua paura degli spazi piccoli e chiusi, ma lei continua a piangere. Ci dirigiamo da quelli della sicurezza e gli spieghiamo che Vic è rimasta bloccata nell'ascensore. Ci rispondono che hanno già chiamato l'assistenza e che sarebbe arrivata a minuti. "Sentito Vic, l'assistenza arriverà a breve e tu sarai fuori di li." Vic: "Non riesco a respirare, mi manca l'aria." "Hei no, amore guardami fra poco sei fuori di li, vedi è arrivata già l'assistenza." dico inquadrandoli per farla tranquillizzare. Dopo nemmeno 5 Min ritorna la corrente, l'ascensore riparte, si apre e vedo Vic correre verso di me piangendo e buttarsi tra le mie braccia. "Hei tesoro è finito tutto, tranquilla." le dico accarezzandole i capelli. Vic: "Ho avuto paura, ad un certo punto mi è mancata davvero l'aria." mi dice ancora singhiozzando. "Lo so, adesso se vuoi l'hotel ha messo a disposizione dei medici per dei controlli,non sei stata l'unica ad essere rimasta bloccata. Vuoi farti visitare, giusto per controllare i parametri?" "Si" "Ok vieni andiamo." le prendo la mano e ci dirigiamo verso le ambulanze parcheggiate fuori l'hotel. Aspettiamo il nostro turno e ci avviamo. Vic si fa visitare e i parametri erano tutti nella norma tranne la pressione che era un po' alta per via dello spavento. "Stai bene?" le chiedo e lei sorridendomi mi risponde: "Si, scusami per prima io volev..." Non la lascio finire e le dico: "Scusami tu avrei dovuto risponderti al telefono, ma non l'ho fatto." "Beh almeno adesso siamo pari, oggi pomeriggio io non ti ho risposto e stasera tu." dice ridendo e facendo ridere anche me. "Quanto siamo stupidi eh piccolè." le dico e continuo: "Vic però cerchiamo di non litigare più va bene?" Vic: "Sono d'accordo, adesso andiamo a prendere Eva e andiamo a dormire è stata una lunga serata." Andiamo a prendere Eva in camera di Thomas e torniamo nella nostra. Sistemiamo Eva nel box ed io e Vic ci stendiamo sul letto. Ci diamo la buonanotte e ci addormentiamo.

Vent'anni MäneskinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora