3.

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≪La notte dovrebbe essere sempre buia. Le notti in bianco sono sempre tenebrose.≫
— Edvania Paes

Mi dirigo controvoglia nel soggiorno dove ci aspetta Logan, uno dei McConnell di cui solo pochi minuti fa ho scoperto l'esistenza.
Cammino lentamente lasciando che tutti mi superino perché voglio rimandare questo momento il più possibile, anche se solo di qualche secondo.
Tengo lo sguardo fisso sul pavimento marmoreo talmente lucido da farmici quasi riflettere dentro.

≪Smettila di essere così agitata!≫ mi rimprovera mia mamma accorgendosi di quanto io stia in difficoltà, ma non capisce che facendo così peggiora solamente la situazione.

Non ho nemmeno la possibilità di risponderle perché ci troviamo già in soggiorno, e ad aspettarci c'è un ragazzo dai capelli biondi.
Appena alza lo sguardo non posso fare a meno di posare i miei occhi sui suoi, un blu talmente chiaro da richiamare il colore delle onde del mare.

≪Ciao! Benvenute.≫ si alza per stringere la mano a mia madre e poi a me.
Noto la sua muscolatura perfetta e il suo metro e novanta che sovrasta la mia figura minuta, facendomi sentire inferiore pure in questo senso.

≪Io sono Amy Moore, piacere.≫ mia madre gli stringe la mano con una disinvoltura che in questo momento invidio.

≪Io sono Cindy.≫ forzo un sorriso mentre gli stringo anche io la mano, soffermandomi forse un secondo di troppo in quegli occhi azzurri come il cielo.

≪È un piacere conoscerti, Cindy. Come stai?≫ il suo nome scivola dalle sue labbra con una sicurezza che mi fa rabbrividire.
Non riesco a capire se sia la copia del fratello, cioè un arrogante di prima categoria, oppure l'esatto contrario.

≪Tutto bene, grazie.≫ mento spudoratamente perché preferirei essere in qualsiasi posto piuttosto che in questa casa dove l'imbarazzo è a livelli estremi.

Bethany chiede a Logan di mostrarmi la mia stanza e scopro solo adesso che si troverà da una parte completamente diversa da quella di mia madre.
Non mi meraviglio troppo anche perché immaginavo di non poter conversare tranquillamente con lei da madre e figlia durante le sue ore di lavoro.

Logan mi accompagna su per delle scale stupende ricoperte di marmo bianco che però mi lasciano senza fiato una volta arrivata su.

≪Poco allenamento, eh?≫ ridacchia Logan in perfetta forma, a differenza mia.

≪Non mi aspettavo di dover scalare il monte Everest.≫ mi giustifico io senza fiato e in estremo imbarazzo.

≪Pensa, ci sono ancora altri due piani.≫ alza le spalle lui serrando le labbra mentre io spalanco gli occhi.

≪Ma sei serio? Ne avremmo saliti già tipo, tre.≫ esclamo io mentre finalmente mi riprendo.

Lui scoppia a ridere e mi trovo a innamorarmi immediatamente della sua risata sonora e piacevole, contagiosa come poche.

≪Ci sono veramente altri due piani, ma questo è il tuo. Io mi trovo al terzo insieme ai gemelli e i miei genitori stanno al quarto.≫ mi spiega e io ringrazio il cielo perché non ce l'avrei fatta a fare altri due piani.

Quindi se al piano terra ci sono il salotto e la sala da pranzo, al primo c'è mia madre insieme alle altre domestiche, al secondo ci sono io e sopra c'è il resto della famiglia, dovrei avere tutto il piano per me.

≪Direi che sono stata fortunata, dormirò indisturbata.≫ annuncio, perché è la prima buona notizia che ricevo da un bel po' di tempo.

Bruciarsi AncoraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora