«Non pentirti di ciò che hai fatto se quando l'hai fatto eri felice.»
— Jim MorrisonSono trascorsi ben tre lunghi giorni da quando Blake mi ha lasciato il biglietto sotto alla porta.
Io non ho reagito, perché se pensa che basti quello per farsi perdonare, si sbaglia di grosso.Dopodomani ricominceremo ad andare a scuola e purtroppo lui mi dovrà accompagnare. Non so come comportarmi, specialmente siccome in questi giorni non si è fatto vedere a casa.
Non lo vedo da quella maledetta sera al lago e nessuno sembra sapere dove stia per l'intera giornata. Da quando quel giorno non ho risposto al suo tentativo, esce la mattina presto e torna la sera sul tardi.
Ormai si è fatta sera e decido di dirigermi in cucina. I genitori sono usciti con i gemelli a cena, mentre Logan è andato a una festa. Molto probabilmente ci sarà anche Blake, ma non ho indagato ulteriormente.
Avrei voluto cenare con mia mamma piuttosto che da sola, ma lei cena molto più tardi, appena finisce di lavorare. Ho parlato anche con lei negli ultimi giorni, anche se di sfuggita, e ammetto che mi ha aiutata tanto a stare meglio.
Tiro fuori dallo scaffale degli spaghetti mentre metto a bollire l'acqua. Bethany mi ha raccomandato di chiedere alle domestiche qualora avessi fame, ma non voglio disturbarle.
Mi siedo al tavolo sospirando mentre mi passo le mani fra i capelli, e proprio in quel momento sento la porta di casa aprirsi.
Non può essere lui.
Lui torna sempre alle due di mattina, è impossibile che sia lui.Ma proprio quando sento il passo svelto avvicinarsi e il suo profumo, lo stesso che mi manda in tilt, inebriare tutta casa a partire da me...
≪Cindy...≫ sussurra guardandomi per poi appoggiarsi sullo stipite della porta.
La sua figura, alta e possente, mi intimidisce appena ci poso lo sguardo.≪Blake.≫ mi schiarisco la gola con freddezza.
≪Non mi hai risposto.≫ afferma un'ovvietà.
≪E ho fatto bene.≫ replico freddamente deviando lo sguardo.
Mi accorgo presto che sembra stanco. Le occhiaie gli contornano il viso proprio come qualche giorno fa, ha la stanchezza e forse anche la tristezza scritte sul volto.
≪Io ho bisogno di parlarti.≫ ripete un'altra volta ciò che mi aveva scritto giorni prima.
≪E io ho bisogno di starti lontana, Blake. L'hai detto tu stesso.≫ alzo le spalle.
Prende un bel respiro prima di rispondermi.
≪Lo so, Cindy, io...faccio tante cose sbagliate. Anche senza volerlo.≫Che diamine di giustificazione è?
≪Tipo prenderti la mia verginità quella notte.≫ sbotto senza nemmeno pensarci.
E fa peggio dirlo rispetto a pensarlo.Lui aggrotta la fronte.
≪Quello non è stato un errore, Cindy.≫ dice con tutta la serietà del mondo.
≪Magari non per te, ma per me sì! Non sognavo di avere una prima volta con l'uomo che avrei sposato, ma nemmeno con uno che si sarebbe baciato un'altra nel giro di 24 ore!≫ gli urlo contro.
Lui indietreggia, visibilmente ferito, e resta in silenzio per dei secondi interminabili. Mentre distoglie lo sguardo ho occasione di vederlo meglio.
Sarà pure uno stronzo, un traditore, un arrogante dalla mente contorta e complicata ma...rimane dannatamente bello.
I capelli sono leggermente scompigliati e la maglietta nera gli fascia alla perfezione gli addominali scolpiti. Le braccia, venose e muscolose, sembrano esplodergli, incrociate al petto data la situazione tesa.
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Bruciarsi Ancora
Romance≪Cindy, dobbiamo trasferirci dai McConnell.≫ Sono state esattamente queste le parole a stravolgere la vita, assieme a ogni singola certezza, di Cindy Moore. Studentessa modello e ragazza affidabile, la diciannovenne viveva una vita da lei definita p...