17.

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«Quel bacio era come l'arte moderna.»
— David Foenkinos

≪Io vado a prendere un po' d'aria. Se avanza, lasciatemi un po' di torta.≫ mi scuso prima di alzarmi e andarmene dal ristorante.

Non so perché lo stia facendo, non so nemmeno perché non ci abbia pensato su per più di due secondi prima di acconsentire. La risposta forse è che Blake è così imprevedibile che non aspetta.
Gli attimi in cui è dolce e tranquillo sono rari, e io non posso stare qui a sprecarli.

Mi dirigo fuori e l'aria fresca mi colpisce dritta in viso, facendomi rabbrividire. Lo trovo a pochi metri dal ristorante, appoggiato sulla moto mentre fuma una sigaretta. Mi avvicino a lui velocemente stringendomi le spalle dal leggero freddo.

≪Perché sei venuta?≫ inaspettatamente, è la prima cosa che mi chiede Blake appena mi trovo a un metro da lui.

Che razza di domanda è?

≪Mi hai scritto tu.≫ aggrotto le sopracciglia e faccio per tirare fuori il telefono.

≪No, intendo per quale motivo. Perché non hai rifiutato?≫ continua lui e finalmente capisco il senso della sua domanda. La sua espressione è seria e ferma, proprio come me l'aspettavo.

Perché mi piaci, stupido.

≪Perché...la cena si stava facendo noiosa.≫ mi invento sul momento tentando di non balbettare per non rendere ovvio che io stia mentendo.

≪Hmm.≫ lui non sembra crederci, ma sono tanto abile da deviare il discorso.

≪Te perché mi hai chiesto di venire con te?≫ rimbecco inarcando un sopracciglio e finalmente lo vedo in difficoltà, ma solo per qualche secondo.

≪Ci tenevo a salvarti dalla noia. Ora sali.≫

Mi mette il casco e nonostante gli abbia già detto che sono capace di fare da sola, ci tiene a mettermelo sempre lui. È uno dei rari gesti in cui dimostra dolcezza. E io apprezzo in silenzio.

Non ho nemmeno il tempo di chiedere dove andiamo che mi trovo già sulla moto, avvinghiata del tutto a lui, mentre lo riempio di testate involontariamente. Ormai è diventata un'abitudine.

Ci avviamo su una strada tortuosa e piena di curve, che mi fa dubitare per qualche secondo se ne usciremo vivi. Mano a mano, vedo la città farsi sempre più piccola a ogni curva. Nel giro di pochi minuti io e Blake scendiamo e mi accorgo che ci troviamo su un monte non troppo alto.

≪Cos'è questo posto?≫ domando abbassandomi il vestito che data la velocità e le mille curve si era alzato qualche centimetro di troppo.

Lui mi fissa le gambe e poi distoglie lo sguardo per rispondermi.
≪È un posto speciale per me.≫ afferma.

≪Perché?≫

Sembra dell'umore giusto per parlare e io ne approfitto per scoprire di più su questo ragazzo che pare essere avvolto da enigmi e misteri.

≪Sdraiati accanto a me e capirai.≫ mi incita a prendere posto accanto a lui sull'erba.

Mi si sporcheranno i vestiti e soprattutto i capelli, ma so che un'altra occasione del genere con Blake non ricapiterà. Perciò, all'aria tutto, penso fra me e me mentre mi sdraio accanto a lui. Le nostre cosce si sfiorano ma nessuno dei due sembra volersi spostare. Anche il minimo contatto con lui mi fa impazzire.

Ho occasione di vederlo, illuminato solo dalla luce fioca della luna, ed è dannatamente bellissimo. I suoi lineamenti che sono sempre così duri sembrano invece morbidi, carezzevoli, invitanti.

Bruciarsi AncoraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora