42- Sono incinta

30.1K 724 589
                                    

Pov's Crystal
《Amore, è pronta la cena!》
Dico appoggiando i piatti sul tavolo e sedendomi.

Alessandro entra nella stanza poco dopo, si siede e stringe i pugni ai lati del piatto.

Porto la forchetta alla bocca e mi gusto la carne alla griglia preparata da me.

《Non devi dirmi niente, Crystal?!》
Mi dice guardandomi dritto negli occhi e serrando la mascella.

《C-osa dovrei dirti?》
Sbianco pulendomi la bocca con un tovagliolo.

Si alza di scatto e sfila il test di gravidanza dalla tasca dei suoi pantaloni.

《Cos'è questo, eh?!》
Lo butta con forza sul pavimento e tira un calcio alla sedia.

Mi alzo tremante e raccolgo il test con le lacrime agli occhi.

《RISPONDIMI!》
《Sono incinta...》
Sussurro debolmente mentre lui si avvicina a me.

《Quando cazzo volevi dirmelo?!》
《Volevo dirtelo stasera, te lo giuro...》
Dico alzando leggermente lo sguardo e singhiozzando.

《Prima cosa, come cazzo hai fatto a rimanere incinta?!》
Stringo il test tra le mani con forza e sospiro.

《Per due settimane sei venuto sempre dentro...》
《Cosa ti avevo detto al viaggio di nozze?! Quando venivo dentro ti dovevi sempre prendere la pillola...》
《Non me l'hai detto per questo non l'ho presa!》
《Sei una stupida, ti devo dire sempre tutto io, sei una bambina del cazzo, non sei in grado di badare a te stessa pensa a un bambino!!》

Le sue parole mi arrivano come lame al petto, più urla, più mi disprezza, più il mio cuore non regge ed inizio a piangere.

《Ieri sera, prima ti sei fatta scopare come una puttana poi dicevi di andare piano!》

Non lo riconosco più.

Non l'ho mai visto così arrabbiato con me.

《Da quanto lo sai?!》
Mi dice respirando profondamente e facendosi ancora più rosso.

《Da quando sei partito per la Russia》

Sussurro mentre i suoi occhi diventano sempre più cupi e delusi.

《Mi fidavo ciecamente di te e tu mi hai nascosto una cosa simile!》
《Perdonami...》
Dico piangendo ma le mie lacrime non smuovono il suo cuore di ghiaccio.

《Io non lo voglio questo bambino!》
Urla a due centimetri dalla mia faccia.

I battiti del mio cuore si azzerano per un secondo.

Mi sento morire.

Amo questo bambino più di me stessa.

Non riuscirei mai ad abortire.

Soprattutto per i capricci del papà.

《Lo terrò con o senza il tuo consenso》
Dico decisa mentre con una sua mano mi afferra il viso e mi spinge contro il muro.

《Decido io cosa devi o non devi fare!》
Stringe il mio collo facendomi mancare l'aria come quella volta nell'ufficio del suo night club.

È ritornato quel Alessandro.

Quella parte di Alessandro che aveva sotterrato ma che, in realtà, non è mai morta.

《Sei una stupida, non sai fare niente e vorresti anche decidere?》
《È colpa tua se sono così!》
Lascia il mio collo per poi darmi un potente schiaffo sulla guancia che mi fa finire sul pavimento.

𝑻𝒉𝒆 𝒘𝒐𝒓𝒍𝒅 𝒐𝒇 𝒕𝒉𝒆 𝒎𝒂𝒇𝒊𝒂  Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora