49- Ho bisogno di lei

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Pov's Stefano
《Paolo, cazzo! Spegni la torcia!》
《Ma ci sono gli insetti, che merda!》
Dice spegnando la torcia del suo cellulare e nascondendosi dietro un cespuglio.

Scuto il braccio facendo illuminare il mio smartwatch che segna le 23:06.

Io e Paolo abbiamo scavalcato il cancello della casa di Nadia e ci siamo nascosti nel suo giardino.

Non riesco ad aspettare fino a domani.

Ho bisogno di lei.

Appena i suoi andranno a dormire, salirò in camera sua tramite un albero ed entrerò dalla finestra.

Per adesso, le luci al piano di sotto sono accese segno che i suoi sono ancora svegli.

Paolo prende una boccetta dalla tasca interiore della sua giaccia e se la porta alla bocca.

《Vuoi?》
Afferro la boccetta e bevo un sorso di whisky che mi fa seccare la gola.

La richiudo, gliela ripasso e la ripone nella tasca della sua giaccia.

《Se entriamo in casa, spariamo al soffitto e rapiamo Nadia?》
Dice Paolo sbuffando e guardandosi intorno.

《Ma dai, sei un genio...》
Un sorriso malizioso appare sul suo viso mentre sfila la pistola dalla tasca posteriore dei suoi pantaloni.

《Coglione, posa quella pistola! Sei peggio di Alessandro!》
Ruoto gli occhi al cielo mentre lui sbuffa nuovamente.

《A quest'ora dovrei essere su un letto del night club a scoparmi qualcuna, non tra un cespuglio pieno di insetti!》
Si lamenta mentre un rumore tra le foglie lo fa indietreggiare.

《Cazzo, una lucertola!》
Urla saltandomi adosso, sento la porta di casa aprirsi, ci appiattiamo sull'erba umida mentre il padre di Nadia si affaccia guardandosi intorno.

《Sei un coglione!》
Sussurro a denti stretti mentre lui affanna per l'ansia.

Il padre di Nadia ritorna dentro chiudendo la porta e poco dopo le luci al piano di sotto si spengono.

《Per poco non ci beccava!》
《Ma hai visto quella lucertola come era grande?!》
《Paolo, hai ventitre anni!》

Dopo 10 minuti, nella casa regna il silenzio più totale così mi avvicino all'albero illuminato da un lampione.

《Tu aspettami qui, se vedi qualcosa di sospetto butta un sasso contro la finestra, ok?》
《Va bene, non metterci tanto》
《Dieci minuti》

Salgo lentamente sull'albero facendo meno rumore possibile mentre Paolo si appoggia ad esso portandosi una sigaretta alla bocca.

Mi avvicino alla finestra lentamente e grazie alla lampada sul suo comodino riesco a vederla.

Dio com'è bella.

È coperta solo da un pantaloncino da notte corto.

È girata di spalle.

Vedo la sua schiena nuda e i suoi capelli castani legati in una treccia.

Lascia scivolare il reggiseno lungo le sue braccia e lo butta sul pavimento.

Si volta verso la finestra mostrandomi involontariamente il suo prosperoso seno.

È una dea.

Alza lo sguardo e di scatto si copre il seno con le mani.

Arrossisce prendendo una t-shirt da un cassetto e infilandosela velocemente.

Si avvicina alla finestra e la apre lentamente.

《Cosa diavolo ci fai qui?!》
Dice ancora rossa dall'imbarazzo.

𝑻𝒉𝒆 𝒘𝒐𝒓𝒍𝒅 𝒐𝒇 𝒕𝒉𝒆 𝒎𝒂𝒇𝒊𝒂  Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora