24- Senso di colpa

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Pov's Alessandro
Apro gli occhi lentamente quando sento una dolce mano poggiarsi sul mio ventre.

Mi volto verso mia moglie che dorme profondamente e noto del rossore sul suo viso.

Ieri sono stato un animale.

Sono stato egoista, ho pensato solo al mio piacere personale fregandomene del dolore che provava lei.

Guardo il suo corpo coperto solo dal reggiseno in pizzo che non ha voluto togliere per le sue insicurezze.

Abbasso lo sguardo sulle lenzuola e noto una macchia di sangue ben evidente.

Mi sento un peso incredibile sul cuore.

Quel peso si chiama senso di colpa.

Ripeto sempre gli stessi errori, prima le faccio del male e poi me ne pento.

Le sto rovinando la vita ma non riesco e non voglio allontanarla.

Provo un sentimento molto forte e nuovo che non so descrivere.

Forse lei non ricambia anzi penso che dopo ieri sera mi odierà.

Eppure ha dormito tutta la notte sul mio petto...

I suoi occhi azzurri si aprono lentamente e si scontrano con i miei.

Il suo respiro diventa affannoso e subito scoppia in un pianto disperato.

《Crystal...》
Allungo una mano verso di lei per accarezzarle il viso ma si allontana velocemente.

Si copre il corpo con le lenzuola e nota la macchia di sangue.

《D-evo andare in o-spedale?》
《Ma no, è normale...》
Prende i suoi slip dal pavimento, corre in bagno e chiude la porta a chiave.

Mi appoggio alla spalliera sospirando.

Ma cosa mi aspettavo?

Il bacino del buongiorno?

Sono solo un viziato egoista.

Entro nell'altro bagno e mi faccio una lunga doccia rilassante.

Avvolgo un asciugamano intorno alla vita ed esco dal bagno ancora umido.

Lei si sta allacciando le scarpe seduta su una poltrona.

Si alza ed infila il vestito di ieri in un borsone nero.

《Piccola, possiamo parlare?》
Appoggio le mani sui suoi fianchi ma lei le toglie infastidita.
《Non ho niente da dirti》
《Litighiamo il primo giorno di matrimonio?》
《Non per colpa mia, sei tu quello che mi ha usata come un giocattolo》

Si avvicina alla porta per uscire ma io la prendo velocemente e la sbatto contro il muro.
《L-asciami!》
《È proprio questo che non riesco a fare》
《Hai avuto quello che volevi, ora lasciami in pace!》
《Non doveva accadere in questo modo...non volevo, scusami
《Eppure l'hai fatto! Mi hai scopata senza pietà》

Mi punta l'indice sul petto e mi guarda negli occhi senza distogliere lo sguardo.

Quando è arrabbiata mi fa eccitare più del solito.

Le prendo il viso con le mani ed avvicino i nostri copri.

Appoggia le sue manine delicate sul mio addome nudo e deglutisce.

《Non sono mai stato con una ragazza vergine, sono abituato al sesso violento》
《Io non sono come le altre, te l'ho ripetuto un miliardo di volte!》
《Piccola, lo so》
《Perché provavi piacere al mio dolore?》
《Ho sognato il tuo corpo per due mesi e quando l'ho visto-》
《Potevi prenderlo con gentilezza, dolcezza e amore》
《Bimba, perdonami》
《Bhe...non ho altra scelta》
Dice scansandosi dalla mia presa.

𝑻𝒉𝒆 𝒘𝒐𝒓𝒍𝒅 𝒐𝒇 𝒕𝒉𝒆 𝒎𝒂𝒇𝒊𝒂  Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora