24. Frammenti

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Taehyung's pov

Era passata una settimana da quando mi spostarono da una lurida, fredda e buia cella in una stanza, quasi come quelle d'ospedale, bianche, pulite e con quel fastidioso odore nauseante di medicine.
La porta veniva chiusa a chiave, non potevo uscire ma era sempre meglio della lurida cella.

Osservavo da dieci minuti fuori dalla finestra, vedevo solo tanto verde, delle altissime mura e chissà cosa poteva esserci dall'altra parte di esse.

<<Vieni con noi>> due guardie entrarono e mi fecero segno con la testa di seguirli, io lo feci in silenzio.

Il reparto dove mi trovavo ora era un immensa zona dall'altra parte delle mura, dove mi trovavo una settimana fa, con molte più guardie e controlli ovunque.

Dall'altra parte le guardie non ti guardavano ne anche in faccia, qui invece ti trattavano come una persona qualunque.

<<Entra>> mi disse una guardia con fare gentile.

Io entrai nella spaziosa ed immensa stanza, davanti a me vi era un banchetto e una persona seduta a capo tavola.

<<Benvenuto Kim Taehyung>> si alzò e mi fece segno di avvicinarmi <<accomodati affianco a me>> non faceva paura, ma sapevo che dovevo averne, perché li, vestito così, con tutto quel cibo, su quella grande sedia, doveva per forza essere il capo.

Mi avvicinai e mi misi sulla sedia affianco alla sua.

<<Io sono Seokjin>> prese il calice di vino e iniziò a sorseggiarlo <<tu ti trovi ad Abyss, ovvero a casa mia>> lo sapevo, ero certo fosse uno importante, se non il capo di tutto <<sono sicuro che qui ti troverai bene, piano piano, quando inizierai ad adattarti potrai uscire dalla tua stanza quando vuoi>> eppure non capivo perché mi trovassi li

<<Perché sono qui?>> chiesi.

Vidi il suo sguardo andare su due medici in camicia bianca che scrivevano su alcuni taccuini e fogli svolazzanti.

<<Piano piano ricorderai tutto>> sorrise dolcemente <<ora mangia, ne hai bisogno>> guardai tutte quelle pietanze e iniziai a mangiare qualcosa.

Per il rientro mi accompagnò una sola guardia delle due presenti all'andata, il tragitto fu silenzioso ma quando arrivai alla porta mi disse sussurrando

<<I soccorsi sono qui, Suga e Magic Shop vi libereranno tutti e tre>> rimasi a fissarlo con sguardo perso, ma di chi e di cosa stava parlando.

<<Chi è Suga?>> la guardia spalancò gli occhi <<e chi sono gli altri due>> rimase a fissarmi con le labbra socchiuse <<e Magic Shop?>> si guardò intorno poi tornò a guardare me

<<Tu non ricordi nulla?>> chiese sorpreso <<ti hanno->> si girò e appena vide qualcuno avvinarsi, chiuse la porta ed uscì.

La gente li dentro era strana, ma non potevo dargli torto sul fatto che avevo degli immensi buchi neri nel mio passato. Non ricordavo perché fossi li, come ci fossi arrivato e giorni interni completamente vuoti, come se fossero inesistenti.

Decisi di farmi una doccia e quando mi guardai allo specchio notai quelle linee nere sul mio collo, più cercavo di ricordare perché le avessi, perché mi trovassi li, più sentivo un forte dolore alla testa e mi arrendevo.

Mi lasciarono vari libri da leggere, dei quaderni vuoti e delle penne, nel caso mi annoiassi. Nulla poteva triarmi fuori da li, passavo ore davanti alla finestra a chiedermi semplicemente "perché".

𝑵𝒆𝒗𝒆𝒓 Not [vkook]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora