twelve

4.6K 167 44
                                    

      I SORRISI FELICI SUI NOSTRI VOLTI scompaiono quando vediamo, grazie al drone, che all'interno della Royal Merchant non c'è un bel niente

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.











      I SORRISI FELICI SUI NOSTRI VOLTI scompaiono quando vediamo, grazie al drone, che all'interno della Royal Merchant non c'è un bel niente. Il relitto è completamente vuoto e i nostri sogni sono, in parte, infranti. Ottimo, una fatica inutile.

«Non è lì. Dai, richiama il drone — dice John B con delusione — Cazzo!» mormora. La tristezza che si legge nel suo sguardo.

«Senti, possiamo fare un'altra prova. Cambiamo la batteria. Ricontrolliamo!» dice Pope, che vuole dare un'altra opportunità a John B e al suo sogno di portare a termine ciò che suo padre ha iniziato.

«Abbiamo controllato tre volte! Non c'è niente lì!» urla JJ, riportandoci tutti alla realtà.

«Sta' zitto!» ribatte Kie.

«Che c'è? È vero!» sbraita il biondo.

«L'oro potrebbe essere sepolto. Non lo sappiamo!» ipotizza la castana, che non vuole né abbandonare l'idea dell'oro né vedere triste John B.

«Se ci fosse, il metal detector lo avrebbe trovato» le rispondo a voce bassa. Sono la prima a non volere che il moro sia triste o deluso da se stesso, ma non voglio nemmeno che costruisca dei castelli in aria, che speri in qualcosa che non esiste... La delusione sarebbe troppa.

«Qualcuno ci ha preceduti!» interviene John B.

«O non è mai stato lì...» mormora JJ con rabbia, mettendo in moto la barca per tornare indietro.

A causa del forte vento, entro nella cabina dove il biondo tiene il timone tra le mani. Mi stringo nella felpa grigia che, fortunatamente, ho portato con me, e mi siedo sulla lunga panca bianca. Nessuno di noi due ha intenzione di prendere parola, nonostante i nostri sguardi si incontrino non so quante volte. Odio questa situazione.

Sospiro angosciata e stringo le ginocchia al petto, puntando lo sguardo verso il mare che sembra essersi calmato. Mi sento stanca, e non solo psicologicamente, ma anche fisicamente. Dormire su un'amaca con JJ che mi ha regalato una decina di calci non è stato il massimo, e ora le mie ossa sono distrutte.

Il resto del viaggio di ritorno passa silenziosamente. Tutti noi siamo delusi perché non abbiamo trovato l'oro. Ci abbiamo creduto per davvero. Forse John B ha ragione quando dice che qualcuno è arrivato prima di noi, ma magari ha ragione anche JJ: l'oro non è mai stato lì.

Non appena arriviamo allo Chateau, decidiamo ognuno di andare a casa propria.

Mi avvicino a John B e afferro la sua mano prima di andare via. «Ti fidi di me?» gli domando improvvisamente.

«Sì... perché?» chiede confuso.

«Troveremo l'oro e tuo padre. Magari domani, magari tra un mese o tra dieci anni. Fino ad allora, io sono sempre qui e ti aiuterò, John B. Chiedimi di tutto. Tu riavrai tuo padre».

𝐔𝐍𝐄𝐗𝐏𝐄𝐂𝐓𝐄𝐃, jj maybank Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora