fifty-two

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JENNIFER'S POINT OF VIEW

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JENNIFER'S POINT OF VIEW

HO PASSATO TUTTA LA NOTTE a mangiucchiarmi le unghie delle mani e a muovermi freneticamente nel letto, mentre Rafe, steso sul pavimento, ha dormito come un ghiro. Un po' l'ho invidiato, sinceramente, ma non posso fare altro che chiedermi per quale motivo sia così tranquillo - o sa solo fingere tanto bene.
Insomma, oggi potremmo morire.

Sbuffo rumorosamente e mi metto in piedi, lanciando uno sguardo alla guardia che si trova fuori la finestra della stanza.
Devo pensare a qualcosa, un modo per andare via di qui. Per questo mi serve parlare con il signor Singh, motivo per cui mi avvicino al vetro e inizio a sbattere le nocche contro di esso.

«Ehi, ehi!» mormoro, cercando di attirare l'attenzione della guardia lì fuori. «Devo parlare con il signor Singh! Ehi, per favore, va' a chiamare il signor Singh!» ma ovviamente mi ignora.

«Che stai facendo?» sento dire da una voce dietro di me, che riconosco subito essere di Rafe. Lo ignoro e continuo a battere le nocche sul vetro. «Ehi! Jen, smettila! Sta' zitta, sta' zitta! Che cosa vuoi fare? Ma che diavolo fai!» si alza velocemente dal pavimento e mi raggiunge, guardandomi come se fossi un alieno.

«Non ti devo alcuna spiegazione» gli rispondo soltanto, avvicinandomi alla porta della stanza.

«Rifletti un attimo! Insomma, mi spieghi che cosa vuoi fare?» sembra esasperato.

Inizio a battere la mano contro il legno. «C'è nessuno? Ehi!»

«Ehi! Che stai facendo?!» Rafe, a grande falcate, mi raggiunge. Sembra davvero voler capire cosa diavolo voglio fare.

«Non parlarmi!» ringhio contro di lui, mentre in un momento mi passano davanti tutte le cose che ha fatto a noi Pogues e soprattutto a JJ. Non lo perdonerò mai.

Improvvisamente vedo il ragazzo fare un sospiro, forse per calmarsi, e si avvicina ulteriormente a me. «Hai mentito a proposito di quel diario. Sai dove si trova?» lo dice con un tono di voce basso, quasi come se il suo obiettivo fosse persuadermi - e forse è esattamente così.

Lo guardo negli occhi, ad un centimetro di distanza, ma non perdo la lucidità. «No, non lo so» e mi allontano, avvicinandomi di nuovo alla finestra.

«Non lo sai? Okay» ma perché sembra proprio non credermi?

«Ci speravi...» mormoro.

«Okay, al tuo posto neanch'io lo direi, ma lui non crederà mai che non ne sappiamo niente. E Singh ha ucciso-» mi sento afferrare per le spalle, e così mi volto immediatamente.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 01 ⏰

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𝐔𝐍𝐄𝐗𝐏𝐄𝐂𝐓𝐄𝐃, jj maybank Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora