thirty-three

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                   «È GENTE RICCA

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«È GENTE RICCA. HANNO AVUTO tre governatori in famiglia. Governano Charleston da circa trecento anni» prende parola Kie mentre girovaghiamo per la maestosa e bellissima Charleston a bordo del pick-up di Pope.

«In confronto a loro, i nostri Kooks sembrano Pogues» dice JJ guardando fuori dal finestrino con curiosità.

«È questo il posto, Pope?» domando quando ci fermiamo di fronte all'edificio in cui il nostro amico avrebbe dovuto incontrare Limbrey - e avrebbe dovuto farlo ieri se solo il veicolo non fosse caduto a pezzi.

«Penso di sì» mi risponde il ragazzo.

«D'accordo» JJ scrolla le spalle prima di aprire la portiera e uscire dall'auto seguito da me, Kie e Pope.

L'edificio è di colore bianco ed è incredibilmente alto e maestoso.

«Roba grossa» dice il biondo avvicinandosi all'enorme cancello che circonda l'edificio.

«27 King Street» mormora Pope.

«Questo è il sistema di sicurezza? Queste punte servivano per tenere la gente fuori?» domanda JJ alzando lo sguardo verso gli spuntoni del cancello.

«No. Qui ci stavano gli schiavi. Servivano a tenere la gente dentro» rispondo con angoscia.

«Bene... entriamo» dice JJ spingendo il cancello, il quale si apre immediatamente.

Ci guardiamo confusi, entrando subito dopo nel giardino e avvicinandoci alla porta in ebano.

«Ho esagerato?» ci chiede Pope dopo aver sbattuto il picchiotto numerose volte.

«L'eco è arrivato in tutta la casa, questo è certo. Quindi... avranno sentito» risponde JJ.

«Forse non c'è nessuno» ipotizzo guardandomi attorno.

Nell'esatto momento in cui Pope riprende il picchiotto in mano, la porta viene aperta, mostrandoci un uomo sulla trentina. Ci guarda attentamente per dei secondi interminabili, molto probabilmente per capire chi siamo, prima di prendere parola: «Tu devi essere Pope» indica il nostro amico con l'indice.

«Ehm- Lei è il signor Limbrey?» chiede il ragazzo.

«La signora Limbrey in realtà ti aspettava ieri» gli ricorda l'uomo, guardandolo con un sorriso che avrei tanto voluto togliergli a suon di schiaffi.

«Oh m-mi dispiace, ho avuto un problema con l'auto e-»

«Il carburatore è morto in mezzo al nulla. Ci dispiace» prende parola JJ, ricevendo un'occhiata irritata dall'uomo, che presto torna a guardare Pope.

«Già, lei era molto infastidita della tua assenza».

«Volevamo chiamare, ma non c'era nessun numero sull'invito» spiego guardando l'uomo che, per quanto mi sia antipatico, trovo molto attraente.

𝐔𝐍𝐄𝐗𝐏𝐄𝐂𝐓𝐄𝐃, jj maybank Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora